Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1901

18. Un saluto da Fratta.acapo. Anno VIII, n. 11, novembre 1901, p. 86

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18
Un saluto da Fratta
Anno VIII, n. 11, novembre 1901, p. 86. Presentato al processo.
La Casa della sacra Famiglia di Fratta promette di farsi forte e di aprire le braccia a molti poveri, poiché oltre a duecento sono quelli che domandano con insistenza di esservi ammessi.
Il m‹olto› r‹everendo› arciprete don Giambattista Baroni, grande amico e benefattore di quella casa, insieme col r‹everendo› d‹on› Ugo Cappello, arciprete del luogo, lavorano con impegno e con cuore per il suo sviluppo. Per ora la casa di Fratta conta cinquanta ricoverati e raccoglie nel suo asilo infantile sessanta bambini e vi si tiene scuola professionale a una trentina di fanciulle. L’oratorio festivo è pure frequentatissimo.
Nello scorso ottobre il chiaro e zelante arciprete di San Pietro di Legnago nella chiesuola della sacra Famiglia predicò i santi Esercizi, non solo per le suore ma anche per le ragazze del paese e di Villanova del Ghebbo. Il frutto di questa predicazione fu grandissimo ed il pio uditorio ne fu edificato e imparadisato. Monsignor Manzini, che impiega cuore, mente e braccio a combattere i socialisti, appoggia grandemente la nostra casa, riconoscendo in essa la protezione della divina Provvidenza. Don Guanella ringrazia l’illustre sacerdote, e fidente in colui che dice: « Chiedete e vi sarà dato » 23 si propone di fondare nella prossima invernata una cucina economica in Fratta. Sorga, sì, sorga anche quest’opera a profitto di quel povero popolo!
Nella copertina del giornale, sperando far cosa grata ai nostri lettori, riportiamo un sonetto dettato durante la refezione da d‹on› Ugo Cappello per salutare la nuova colonia di Olonio San Salvatore in Pian di Spagna 24.
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Sua eccellenza monsignor Polin, vescovo di Adria, in data 16 ottobre scriveva a don Guanella: « Godo assai che le cose di Fratta camminino bene e, ritornato a Rovigo il 4 o 5 novembre, mi darò premura di fare una visita al caro istituto. Prego intanto il Signore di sostenere lei nelle sue fatiche, le quali non hanno altro scopo che la gloria del suo nome e il bene materiale e morale di tanti poveri che ricorrono a lei per essere ricevuti ed istruiti nella casa che è veramente la casa della Provvidenza. Senz’altro la benedico di gran cuore e mi segno con particolare stima ed affetto. Devotissimo suo Antonio vescovo di Adria ».
Il sacerdote don Luigi Guanella, pieno di ossequio e di riconoscenza per monsignor vescovo e per gli altri suoi benefattori, fra i quali in prima linea i sullodati personaggi, prega il Signore di dargli forza di corrispondere alla sua divina volontà e giovare nel maggior modo al popolo del Polesine, che si mostra tanto deferente e affezionato a tutte le istituzioni dell’Opera della divina Provvidenza.
Il Signore rimuneri largamente i generosi che coadiuvano don Guanella a fare del bene.




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23
Mt 7, 7.


24
« A Fratta Polesine - ‹Da Fratta Polesine› dove si lavora alacremente per lo sviluppo di quella casa sorta da poco e già sì promettente, fu mandato un saluto al Pian di Spagna per le feste ivi tenute il 27 e 28 ottobre. Il rev‹erendissi›mo monsignor Manzini, martello dei socialisti veronesi, dalla Casa della sacra Famiglia di Fratta, inviando un saluto alla colonia agricola, dettò rime obbligate per un sonetto all’arciprete Cappello e questi, superando la difficoltà di rime che parevano eterogenee al soggetto, scrisse d’un fiato in matita il seguente Sonetto a rime obbligate: “Per te, Guanella, nel Pian di Spagna / sorga di Provvidenza l’opra: rotti / i rei disegni fian dei sanculotti / degni rampolli d’un’immonda cagna. // Il tuo cor, la tua man non è taccagna / ché a quanti sono a malo fin ridotti / minestra, carne e pan, fini biscotti / larga dispensa e niente mai sparagna. // Prova ne son gli esotici amaretti / che ben si accoppian con la dolce torta / e scusano i canditi ed i confetti. // Noi siam con te, che mai su strada storta / ci guiderai: e a te dintorno stretti / vedrem che Provvidenza non è morta”. - Arciprete Ugo Cappello » (LDP, novembre 1901, p. II di copertina).


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