Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1901

23. Strenne natalizie.acapo. Anno VIII, n. 12, dicembre 1901, pp. 90-91

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Strenne natalizie
Anno VIII, n. 12, dicembre 1901, pp. 90-91. Presentato al processo.
S‹ua› eccellenza monsignor Battaglia vescovo di Coira, una volta, circondando di affettuose cure don Guanella suo ospite, gli dimostrava una tenera gratitudine per essergli giunto in aiuto e levava un inno di ringraziamento all’Italia che ha mandato alla sua Svizzera missionari cappuccini e sacerdoti, denari per edificare chiese cattoliche e mezzi per rafforzare la fede spesso moribonda delle sue popolazioni.
Indi avvalorava la sua parola dicendo che pochi anni addietro Coira contava trecento cattolici, laddove ora questi superano i quattromila. Poscia, con un tono che diventava pensoso e triste, aggiungeva: « Ogni valle della mia diocesi ora ha chiese e sacerdoti cattolici ma, ahimè!, ne sono tuttora prive la Mesolcina e le due valli del Reno e del Mera, vale a dire Roveredo, Splügen e valle Bregaglia » 31. Don Guanella, tocco allora nella parte più sensibile del suo cuore, fu pronto ad offrire la sua servitù ed il suo aiuto all’illustre prelato e si profferse ministro devoto della divina Provvidenza, che non solo inspira le opere ma aiuta altresì a portarle a compimento.
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Benedette dal vescovo, nacquero e si consolidarono per tal modo collegio, ospizio, asilo infantile e cura d’anime nella Mesolcina, una stazione cattolica a Splügen, un’altra a Promontogno in valle Bregaglia e da ultimo, richiesta d’urgenza, una chiesa sussidiaria a Vicosoprano, poco discosta da Promontogno, per la quale è ancora vivo ed urgente un debito di 1000 lire. Le suddette opere colle relative chiese sono condotte dai sacerdoti della Casa della divina Provvidenza, i quali vi stanno occupati tutto l’anno ma in ispecie nelle stagioni in cui vi si trovano per lavoro gli operai lombardi.
[91] E perché non offrire una strenna natalizia a quelle povere chiese bisognose? Ecco un progetto modesto ma pratico, uscito dalla mente di uno di coloro dei quali è detto: « Beati quelli di cuor puro perché vedranno Dio » 32.




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Durante l’episcopato di Giovanni Fedele Battaglia (1829-1913), vescovo di Coira dal 1888 al 1908, la sola valle Bregaglia era rimasta priva del culto cattolico; l’A. attribuisce invece al vescovo la menzione di tutti i luoghi della diocesi dove egli aveva richiesto l’opera dei Servi della Carità.


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Mt 5, 8. Nell’originale segue: « Proposte - Mille persone raccolgano ognuna 10 centesimi da dieci persone a profitto delle stazioni cattoliche ‹e› delle case sparse fra i protestanti, e noi le vedremo ben presto fiorire splendidamente e portare frutti di vita. Il nome degli offerenti verrà scritto in un album, sarà ricordato al Signore nelle quotidiane preghiere e proposto all’esempio delle moltitudini. Le anime buone che, invece dello scambio dei biglietti d’auguri per le feste e pel Capodanno, intendessero fare un’offerta alla nostra casa, faranno opera buona e se ne avranno desiderio saranno nominati colle loro intenzioni nel giornaletto di gennaio. La carità è ingegnosa, e chiunque in un modo o nell’altro verrà in aiuto alle opere della casa in Italia o all’estero troverà merito dinanzi al Signore, il quale non lascia un sol bicchier d’acqua dato per amor suo senza larga ricompensa ».


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