Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1902

10. San Vincenzo de' Paoli, san Camillo de Lellis e san Girolamo Emiliani.acapo. Anno IX, n. 7, luglio 1902, pp. 50-52

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San Vincenzo de’ Paoli, san Camillo de Lellis e san Girolamo Emiliani
Anno IX, n. 7, luglio 1902, pp. 50-52. Attribuito.
Questi tre santi tanto diversi e tanto somiglianti tra loro vissero a breve distanza l’uno dall’altro, riempirono la terra dei prodigi della carità e sovente entusiasmarono le moltitudini.
Il grande Lacordaire, di cui abbiamo da poco celebrato il centenario, solea ripetere: « Abbiamo bisogno dell’odore dei santi ». Il Signore ne suscita infatti in ogni secolo perché essi sieno nelle mani di Dio veri strumenti di salute. E quando i santi sono volati in paradiso a ricevere il guiderdone delle loro fatiche, lo spirito loro resta in mezzo alle fondazioni da essi lasciate e la loro protezione continua efficacissima.
Il sommo pontefice, inspirato da Dio, ha proclamato patrono speciale di tutti gli ospedali il grande san Camillo [51] de Lellis, e protettore di tutti gli istituti di carità il santo caro a tutti, Vincenzo de’ Paoli. Nel calendario della diocesi di Como la commemorazione dei tre santi si succede come in una triade di benedizioni il 18, il 19 e il 20 luglio, e le Case della divina Provvidenza, mosse da una divozione speciale, ne festeggiano la ricorrenza, per ottenere che i tre sommi infondano nelle opere nostre il lievito di carità ond’essi erano animati. San Girolamo Emiliani, il quale percorse le provincie lombarde spargendo beneficenze e sanando innumerevoli infermi, guardi anche noi e ci soccorra.
Era il san Vincenzo de’ Paoli, 18 luglio 1896, quando il sacerdote Luigi Guanella, il m‹olto› r‹everendo› prevosto di San Marco don Giuseppe Del Torchio, il conte Pallavicini, i signori Giacomo Tognoni e Costante Giuriani, trovandosi insieme nel villaggio di Splügen nel Canton Grigione, dissero: « Facciamo voti ardenti perché in questo luogo dopo tre secoli di esilio torni a regnare il culto cattolico e le famiglie cattoliche che qui risiedono possano avere un sacerdote e un altare che le ammaestri nel culto in cui sono nati. Noi dedicheremo la nostra chiesa - 369 -al caro san Vincenzo, padre e maestro di carità. Adoperiamoci, perché ai 18 luglio del prossimo anno sia solennemente inaugurata quassù, a 1460 metri sul livello del mare, la stazione cattolica di san Vincenzo de’ Paoli ». Il 18 luglio 1897 la chiesa era costruita, e la casa annessa serviva per abitazione del sacerdote e di un discreto numero di persone ivi accorse per farvi cura climatica.
San Vincenzo protesse di continuo le opere nostre, e l’Istituto di Sant’Anna e il ricovero di Roveredo, in valle Mesolcina, debbono a lui il loro sviluppo ed a lui dobbiamo altresì l’impianto e il consolidamento della missione cattolica di Promontogno in valle Bregaglia.
Mirabile coincidenza! Sua eccellenza rev‹erendissi›ma monsignor Battaglia vescovo di Coira, al quale dobbiamo l’ordinazione dei nostri cari Figli del sacro Cuore 15 d‹on› Giacomo Mantecca, d‹on› Samuele Curti e d‹on› Giovanni Formentelli, ai 20 del corrente luglio innalzerà al sacerdozio i nostri carissimi giovani Giovanni Pozzi, Giovanni Colombi, Luigi Pessina, Pietro Cippà. Questi nuovi leviti, istruiti e pratici della lingua tedesca, alimenteranno le Opere della divina Provvidenza in valle Mesolcina, in valle del Reno e in valle Bregaglia.
Ci aiuti il Signore e venga presto il giorno in cui possiamo assicurare dell’assistenza cattolica i nostri operai di Andeer che altamente reclamano un prete ed una chiesa. Don Gaudenzio Bianchi iniziò in Andeer una parrocchia ma, ahimè, questa da parecchi anni è senza pastore. Il vescovo di Coira ne affiderebbe la cura ad uno dei nostri sacerdoti.
Il nostro sacerdote d‹on› Giuseppe Crippa, che da due anni assiste con frutto la stazione cattolica di Splügen occupandosi per quanto gli è possibile anche di Andeer, scrive pagine di fuoco per farci intendere il desiderio di quei cattolici abbandonati e dispersi, ed insieme farci conoscere il pericolo della loro fede se la Provvidenza non invia loro presto un sacerdote. Noi vorremmo accondiscendere alle brame giustificate e sante del sacerdote Crippa, ma le forze non sono pari al desiderio. I - 370 -buoni cattolici di Andeer raccomandino assai al Signore [52] i futuri nostri leviti, e i loro voti saranno fra non molto esauditi.
Come da cosa nasce cosa, così le grazie di Dio s’intrecciano e si rincorrono le une le altre come gli angeli nella scala di Giacobbe. Così voglia la divina Provvidenza, dalla quale tutto speriamo ed aspettiamo, che le nostre case non si rendano immeritevoli delle molte grazie che il buon Dio ci prepara.




p. 369
15
Cfr. nota 4 a p. 218.


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