Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1902

16. Agli amici ed ai benefattori delle opere nostre.acapo. Anno IX, n. 9, settembre 1902, pp. 66-67

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Agli amici ed ai benefattori delle opere nostre
Anno IX, n. 9, settembre 1902, pp. 66-67.
Roma, 15 sett‹embre› 1902.
Il direttore delle Opere della divina Provvidenza, profondamente grato a quanti gli hanno dato e gli danno mano nel difficile suo mandato di spendere la vita pur di procurare in cento modi il sollievo dell’umanità sofferente, intraprende oggi il pellegrinaggio di Terra Santa per implorare sovr’essi, sopra se stesso e sulle opere iniziate il favore divino.
Da lunga pezza un desiderio segreto lo spingeva verso la terra che vide nascere, patire, morire il divin Salvatore, ma nessuna spinta esterna veniva ad aiutarlo. Ora, nella circostanza del santo giubileo pontificio, l’amatissimo cardinale arcivescovo di Milano, ‹che› move in pellegrinaggio al santo Sepolcro, lo chiama, lo benedice, lo invita a seguirlo: come dunque resistere? Non è forse riservato, come frutto del pellegrinaggio in oriente, un completo fiorire delle opere iniziate da don Luigi, il dilatarsi delle sue suore e de’ suoi sacerdoti?
Partito da Milano l’11 corrente in seconda classe col direttissimo delle 11, giunse a Bologna alle 15, dove vennero ad incontrarlo e fargli festa diversi telegrafisti di Bologna, fra i quali i signori Tartuzzi, Paranchi e Bianchini. Presentato al card‹inale› Respighi, vicario di sua Santità, ne fu ricevuto con cordialità tutta paterna nella sua villa di Cerreto e ne ebbe indirizzi e raccomandazioni per Roma e consiglio in cose di somma importanza. Le famiglie Montebugnoli e del marchese Lalatta volevano trattenerlo in [67] Bologna, ma Roma lo chiamava e vi corse.
Visitato ivi San Pietro, i Musei Vaticani, San Pietro in Vincoli, il Foro romano, il Colosseo, San Giovanni Laterano, Santa Maria Maggiore, Santa Croce, San Lorenzo, il campo Verano, le catacombe di sant’Agnese ed altri monumenti nei quali la fede si ritempra, l’animo si rinfranca e il cuore si accende per le opere pie, celebrò nel Carcere Mamertino, proprio - 379 -di fianco alla colonna alla quale fu legato san Pietro e dove scaturì la fonte che servì pel battesimo di Processo e la sua famiglia.
Il popolo romano, buono e religioso, sa di trovarsi nella capitale del mondo cattolico e ne sente la giusta fierezza. In Roma sono rappresentati i diversi riti dei vari paesi; ivi occidentali ed orientali si affratellano facilmente. Ivi è una rappresentanza dei cattolici di tutte le regioni d’Europa non solo, ma di tutta la terra. Tutto il mondo cattolico concorre a mantener lo splendore di Roma cattolica, venerando i monumenti che accolgono i maggiori trionfi e gl’inauditi patimenti dei cristiani dei secoli della persecuzione, il cui sangue fu seme di cristiani e di innumerevoli santi.
Fu commovente il commiato del venerato cardinal Ferrari ai pellegrini lombardi che tornavano a Milano. Quel degno successore di sant’Ambrogio e di san Carlo inculcò loro l’ossequio al papa, vero Vicario di Cristo. Raccomandò vivamente la Comunione frequente, fatta sempre come fosse l’ultima, ad imitazione di quanto insegna e pratica lo stesso santo padre Leone XIII, ed ebbe parole tenerissime per inculcare una devozione costante e sincera a Maria santissima. Nella chiesa di sant’Anastasia, titolare del nostro eminentissimo arcivescovo, faceva una singolare impressione vedere il nostro cardinale portare la croce come l’ultimo chierico, o dirò piuttosto come nuovo san Carlo, per tutto il giro della Via Crucis. Indi chiuse la bella funzione con un discorso paterno come gli dettava il cuore.
Sua eminenza s’intrattenne benignamente col direttore e lo appoggiò moltissimo. Lo stesso d‹on› Guanella rinnovò tra i salesiani care ed utili conoscenze. A Sant’Agnese s’ imbatté in un sacerdote che gli promette valido appoggio. Nella Curia romana ha pure trovato aiuti e promesse, e al ritorno dalla Palestina spera concludere qualche cosa. Appena iniziato il pellegrinaggio, già molto bene si è raccolto.
Il sommo Leone XIII, che onusto di anni regge tuttavia con braccio forte e con voce sicura la barca di Pietro, con cuore di apostolo benedice i partenti per Terra Santa. Le volte celesti ripercuoteranno la benedizione del Vicario di Cristo, il quale, - 380 -stendendo le mani quasi per significare il dominio di Gesù su tutta la terra, dice: « Andate, edificate quei popoli d’oriente: pregate Dio che ritornino! ».
Don Luigi Guanella 28




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Nell’originale segue: « A quest’ora il direttore delle Case della divina Provvidenza, ricevuta la benedizione del sommo pontefice, col pellegrinaggio guidato dall’eminentissimo nostro arcivescovo Ferrari salperà da Napoli per la Terra Santa. Accompagni il Signore questi nuovi crociati e riversi su di noi, che intendiamo partecipare in ispirito alla visita dei Luoghi Santi, la grazia sua. 17.9.902 ».


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