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IL PANE DELL'ANIMA PRIMO CORSO DI OMELIE DOMENICALI ESPOSTE IN UNA MASSIMA SCRITTURALE Evangelio della seconda domenica di Avvento Due catene |
Evangelio della seconda domenica
di Avvento
Due catene
1. [21]In questo giorno ci si presenta pietosa pietosa la figura di Giovanni il precursore. Povero Battista! Il cielo l'aveva benedetto, perché fu santificato avanti nascere. Egli aveva corrisposto alla divina grazia perché fanciullo tant'alto lasciò la casa ed i parenti per venire al deserto. LÀ contentavasi di una pelle di pecora per vestire, di una caverna per abitare. A dormire si era disposto una culla di ciottoli e per mangiare andava in traccia di poco miele selvatico e di locuste. Il resto di tempo impiegava a pregar Dio. Molti poi traevano a vederlo e alcuni di questi lo seguivano.
Il divin Salvatore in questo stesso dì vede venirsi incontro due dei discepoli di Giovanni che gli dissero: "Il nostro maestro- 189 - ci manda per domandarvi:[22] Siete voi il salvatore, o dobbiamo aspettare altri". Allora Gesù tolse a guarire gli infermi che erano ivi fra la moltitudine, a guarire i ciechi, a dirizzare gli storpi e <a> resuscitare altresì dei morti. Di poi disse: "Avete veduto? Ebbene riferite ciò che avete osservato". Quelli partironsi. Allora Gesù rivolto alle turbe parlò: "Quando andaste al deserto a sentir Giovanni, chi trovaste voi? Una canna sbattuta dal vento, ovvero un uomo vestito mollemente? Consolatevi, che vedendo Giovanni voi avete scorto un profeta e più che profeta, un angelo che preparava la via al Salvatore"5.
Gesù Cristo ne fa di Giovanni sì gran lode, eppure egli è in carcere. Erode re viveva assai scandalosamente e lui, il Battista, si fa a dirgli: "Non ti è lecito commetter turpitudini cosiffatte". Erode lo fa incatenare, ma Giovanni risponde: "Doveva fare il mio dovere, non m'importa che il re mi faccia morire". In dirlo si abbraccia alle sue catene e dice: "Queste catene mi daranno la mia salvezza eterna".
Fratelli miei, quanti ammaestramenti in una semplice lezione evangelica! Ma noi ci acconte<nte>remo ad una considerazione. Anche [23]noi dobbiamo abbracciarci alle catene dei divini Comandamenti, se non vogliamo che ci stringano poi le catene della colpa e quindi della dannazione eterna.
2. Le catene si devono ai ribelli. Primi rivoluzionari sono stati i nostri primogenitori Adamo ed Eva. Essi furono incatenati per i primi e noi fummo stretti di poi.
Le catene si devono ai ribelli. Oh come spesso siamo facili a riprendere la guerra contro l'Altissimo! Perciò Iddio buono legò i sensi della nostra mente, legò gli affetti del nostro cuore. Legò perfino il Signore moralmente le membra del nostro corpo. Circondonne con una catena a dieci anelli che sono quelli dei dieci Comandamenti della sua Legge santa. Or non è vero che siamo incatenati? Ma se lo siamo, <sop>portiamo in santa pace. Finalmente chi ci ha incatenati è il Signore e lo ha fatto per nostro gran pro.
- 190 - Però si trova cristiani sciocchi, che vogliono scor<r>azzare a mo' di giumenti, che si credono nati per esser liberi. Costoro dice il santo Giobbe che sono gente senza testa: "L'uomo vano si innalza in superbia e come il puledro del campo si crede nato libero"6. Guai al cristiano che [24]non vuol portare le catene del Signore! Chi non vuol portare la catene del Signore sarà poi costretto di portar le catene del demonio.
3. Le catene de' santi Comandamenti il Signore le dà perché sieno di salvezza, e intanto più che catene di servitù sono collane di onore.
Il bambino è carissimo al suo genitore. Il meschinello voi lo vedete: è fragile perché subito s'ammala, è debole perché ad ogni piè che sospinge inciampa e cade. Che fare? Presso al collo si adatta a modo di dolce catena due brigliettine7 per sorreggerlo.
Il giovinetto è vispo, è ardente. Egli è come un destriero focoso. Caro giovine, come sei diletto! Intanto però, a ciò che non cada, gli si mettono al collo, quasi catene, le briglie per condurlo. Come un destriero nobile, allora il giovine cammina tanto diritto come maestoso nella sua via. Queste catene avviliscono forse? Anzi nobilitano ed assicurano.
Il giovine che come puledro indomito corre alle sue sfrenatezze, anche a lui si impongono le catene. Però queste sono catene che stringono, catene che mordono. [25]Spesso sono accompagnate dai colpi dello scudiscio.
Oh quanto son da preferire le catene delle legge del Signore! Queste ci fanno godere alta libertà. Statemi ad udire. Che cosa è che lega l'uomo? I vizii lo costringono. La concupiscenza, oh che catena! L'ira, oh che catena! L'avarizia, oh che catena! E le superbie e le invidie e le gelosie, oh che catene sono mai! Son duri ferri che stringono peggio che le catene al condannato in vita.
- 191 - Oh quante volte voi bramereste di affrettarvi spediti nelle vie della obbedienza e vi sentite contrastare dalle catene di superbia! Come correreste veloci nelle vie della purezza santa, e vi sentite strascinare dalle catene di concupiscenza! E quanto vi piacerebbe tener dietro a quegli uomini apostolici che, contenti di un pezzo di pane e di una vestimenta, corrono a recare il ben di Dio ai fratelli più lontani, ma anche qui siete arrestati dalle catene di avarizia e del sangue, e così gemete come poveri imprigionati. Che vi tiene? Gettatele quelle catene! Voi lo potete restituirvi in libertà. Basta a ciò un fermo proposito.
[26]Vi penderanno dal collo le catene del Signore, ma quelle saranno a guisa di collane d'oro che vi additano al cospetto degli uomini come i figli della libertà santa, della libertà che Cristo Gesù è venuto a portare agli uomini su questa terra.
Ometto di descrivere come le catene del peccato fanno scuro agli occhi, soffocano i palpiti del cuore, fanno piangere gli occhi e fanno spesse volte infermare lo stesso corpo. Invece dirò che le catene del Signore aprono un sole di luce alla mente, al cuore mettono un calor di vita, agli occhi una ilarità santa, al corpo medesimo una prosperità salutevole. Sicché andate voi e dite ancora una volta che le catene del Signore non sono da preferire affatto ai lacci della colpa!
4. Molto più che finalmente i lacci della colpa conducono alle catene della dannazione eterna. Il povero Giovanni è in catene nella sua carcere ed è giubilante in cuor suo. Il crudo e lascivo Erode è cinto da catene nel suo palazzo dorato. Ma vedilo l'Erode come è straziato dal rimorso. Oggi si sente l'inferno nel cuore. Stasera sarà giù nello abisso costretto da mille catene, tutte infuocate[27]. Son laggiù catene di serpenti, catene di scorpioni, catene di belve furibonde che si annodano per serrarlo nel mezzo e lacerarlo sempre più. Son laggiù catene, come ben sapete, di tutti tormenti. E quel che cresce all'agonia la desolazione è che quelle sono catene eterne.
Che dite voi dunque? Sulla terra un condannato, per quanto misero ei sia, non lascia mai di sperare ed ogni periodo di tempo per lui è un giorno <in> meno che ha a scontare.
- 192 -Ma nello inferno i sciagurati avranno a patire cento anni e poi centomila, e poi centomila ancora e cento milioni d'anni, e poi le catene saran sempre quelle, ossia sempre infiammate, sempre dure, sempre interminabili. Potessero almen lusingarsi che quelle pene abbiano per aver termine un dì! Ma non sarà dato nemmen un sollievo per altro sì misero.
Ah fratelli, fratelli, assumiamo la catene di Giovanni e liberiamoci dalle catene di Satanasso! Una lagrima di pentimento distacca quelle catene, una confessione salutare al ministro di Dio ce ne libera affatto Poi la soddisfazione di un digiuno, di una preghiera, di un'elemosina, è salvaguardia perché non le abbiamo a riprendere [28]mai più quelle catene maledette. Via da noi per sempre le catene del Lucifero satanico. Le catene poi del Signore ornino pure i colli nostri, perché queste catene son collane di onore e di salvezza.
1. A Giovanni in catene il divin Salvatore porge lodi al cospetto di tutti.
2. A noi son necessarie le catene del Signore.
3. Ci nobilitano e ci assicurano.
4. Le catene poi del demonio disonorano e condannano.