Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1903

11. Pensieri cristiani.acapo. Anno X, n. 4, aprile 1903, pp. III-IV di copertina

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11
Pensieri cristiani
Anno X, n. 4, aprile 1903, pp. III-IV di copertina. Presentato al processo.
L’elemosina congiunta con la preghiera e colla mortificazione disarma il braccio del Signore, rattiene i fulmini che ei sta per scagliare sull’umanità colpevole e invita Dio a far in essa trionfare l’infinita, inesauribile sua misericordia. Noi, essendo o no poveri secondo il concetto umano, siamo però sempre poverissimi secondo la legge di Cristo. Sentiamo adunque bassamente di noi, umiliamoci davanti a Dio e da lui, che non lascia perire senza un fine di misericordia l’uccelletto che vola, [IV] aspettiamo con fiducia il pane dell’anima prima, poi quello del corpo, disposti però sempre a tutto accettare da lui, anche le privazioni e il dolore.
Ma la fiducia nostra illimitata nella divina Provvidenza, perché sia grata al Signore e da lui esaudita, non dev’essere passiva o pigra. Bisogna che ognuno di noi si adoperi, per quanto glielo concedono le proprie forze intellettuali, fisiche ed economiche, a dare una mano alla beneficenza aiutandola a rialzare i caduti, a sostenere i pericolanti, a ricoverare e nutrire i derelitti, istruire gli ignoranti, curare i malati.
Se tutti i cattolici praticanti si congiungessero in una stretta, intima, efficace unione d’intenzione e di opera e insieme si ingegnassero a praticare la carità senza vanità, senza pretesa, o almeno colla sola pretesa di accrescere la fede nelle anime e di dare il pane a chi non ne ha, quanti meno indigenti avremmo a lamentare!
Poveri e ricchi, siam tutti figli del Padre nostro che è nei cieli, siamo tutti fratelli di quel Gesù che ha dato la vita per tutti! Potremo dimenticarlo?
Diamo lode al progresso e onoriamo la scienza colle sue scoperte, inchiniamoci davanti allo sviluppo dell’industria e auguriamo alla patria nostra di brillare nel mondo per lo splendore dell’arte, come nei tempi migliori. Ma non dimentichiamo mai che il progresso, la scienza, l’industria e l’arte, anziché nemici - 431 -della fede, ne sono i naturali prodotti perché la fede innalza le menti, affina le facoltà e spinge l’uomo non a contentarsi del bene, ma a cercare sempre il meglio.

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