Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1903

29. I nostri morti e i nostri vivi.acapo. Anno X, n. 11, novembre 1903, pp. 81-83

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I nostri morti e i nostri vivi
Anno X, n. 11, novembre 1903, pp. 81-83. Presentato al processo.
Ai nostri cari morti — e chi non ne ha? — la Chiesa di Gesù Cristo, madre nostra tenerissima, apre misericordiosa le braccia e, memore di averli veduti vivi correre ai piedi di Gesù sacramentato, morti li benedice nelle sue chiese, li suffraga quando già la tomba li tiene rinchiusi.
Una volta le sepolture si facevano nel tempio del Signore, ai piedi de’ suoi altari, perché i frutti del divin Sacrificio in certo modo vi scendessero più direttamente ed aprissero le porte del purgatorio alle povere anime anelanti alla gloria - 480 -sempiterna del paradiso. Ragioni di convenienza e d’igiene hanno rotta la pia consuetudine, ma lo spirito materno della santa Chiesa dura sempre e i suoi suffragi vanno nei lontani cimiteri e fin nel fondo del mare a suffragare le anime bisognose che, anche dopo una vita malvagia, sono spirate col desiderio di Dio, attaccate alla religione e alla fede.
[82] Oh, quanto dolci le solennità dei Santi e dei Morti! Esse ci ricreano il cuore e stabiliscono un’unione strettissima di affetto, di preghiera e di merito tra i beati comprensori che in cielo gridano l’eterno osanna circondando il trono dell’Altissimo, le anime purganti che aspettano chi le liberi dalle fiamme e le avvicini per sempre al loro Dio, e noi che viviamo, soffriamo e preghiamo sulla terra aspirando senza posa alla patria del cielo!
Questa triplice unione, tra la Chiesa trionfante, la purgante e la militante, che è quanto dire la comunione dei santi, articolo di fede che noi confessiamo ogni giorno recitando il Credo, oh!, di quanta speranza riempie l’anima dei veri credenti e di quanta rassegnazione allieta i dolori senza nome delle madri che hanno perduto i figli, delle spose rimaste vedove senza chi le sostenga e consoli, degli orfani desolati privi di tetto, di pane, di guida!
Nelle solennità che testé abbiamo celebrato, ricchi e poveri hanno rammentato gli stessi dolori, hanno fatte comuni le identiche preghiere E la Chiesa, madre nostra, su tutti, ricchi e poveri, su chi è morto ieri e su chi da secoli e secoli attende in purgatorio la liberazione, ha celebrato sacrifici, ha rinnovato preghiere, ha implorato: « Requiem aeternam dona eis Domine ».
Per i nostri morti - Nella nuova chiesa di santa Maria della Provvidenza, alla Binda sopra Como, è stato messo un bel pavimento in mosaico, nel quale è scritto a lettere cubitali: « Ai nostri cari morti ». Queste parole, nell’intenzione del direttore della casa e delle buone suore, sottintendono un grido che significa:
Per voi, genitori e antenati che ci avete dato la vita, il nome, la sussistenza!
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Per voi, maestri e benefattori che ci avete dato la vita dello spirito e ci avete appianato la via 56, sparsa com’è di difficoltà inevitabili!
Per voi, vescovi e cardinali che avete incoraggiate le Opere tutte della divina Provvidenza, che avete consacrati i nostri sacerdoti e benedette le nostre suore!
Per voi, anime generose che avete agevolato la via all’Opera della divina Provvidenza colla vostra influenza o colla vostra limosina!
Per voi, anime semplici e devote che sotto le assise del sacerdote o della suora della Divina Provvidenza viveste e moriste in queste case, dove il vostro spirito vive in benedizione.
Per voi, anime zelanti che prime sosteneste le lotte della fondazione di queste nostre case e, quasi incenso ardente davanti al santuario, volaste lassù dove si impetra e si merita per chi resta, lavora, soffre, aspetta!
Per voi tutti, poverelli del Signore che nei trentotto anni di vita dell’opera nostra 57 noi considerammo veri padroni, e mesceste alle nostre le vostre preghiere e vivendo di limosine supplicaste e supplicate senza posa l’Altissimo pei generosi che lasciarono cadere sulle povere nostre case la rugiada vivificatrice del loro affetto e del loro denaro.
Per voi pure preghiamo, o trapassati che voleste a domicilio l’assistenza delle nostre suore, le quali passando non solo le giornate ma le lunghe notti presso il giaciglio dei vostri dolori vi hanno servito pensando [83] al primogenito del dolore, a Cristo il quale ritiene fatto a sé tutto quanto avremo fatto anche al minimo de’ suoi fratelli 58.
E per i poveri peccatori convertiti all’ultima ora, che chiusero gli occhi ricevendo l’assoluzione, e pei poveri peccatori che pur lasciando nei loro cari un tremito di spavento per la loro fine, forse nel momento estremo, in quel momento conosciuto e visto solo da Dio, si sono slanciati nelle braccia di - 482 -quella misericordia... « che accoglie ognuno che si volge a lei » 59, per tutti quanti furono peccatori e sono in luogo di salvazione, il grido nostro implora che si aprano finalmente le porte della eterna Sionne e sia concessa la visione beatifica di Dio, in cui è il gaudio eterno dei beati.
Ai nostri benefattori vivi e defunti - In una sola preghiera i sacerdoti, le suore, i ricoverati delle nostre case avvolgono i loro benefattori vivi e defunti con tutti i loro congiunti ed amici, supplicando il Dio delle misericordie a concedere a quelli che ancora lottano sulla terra la serenità e la pace ed una vita lunga in premio del bene fatto, e più tardi la corona in cielo di chi ha lottato e vinto. Supplicano altresì per i benefattori che, beneficate le nostre case, sono andati laggiù dove tra spasimi irrorati dalla cristiana speranza aspettano ansiosi la liberazione per essere slanciati nelle braccia di Dio.
Specialissimamente nella nuova chiesa sono suffragate le dame del Pio Consorzio della Pia Casa di Sant’Ambrogio ad Nemus, e sono raccomandate al Signore le numerose e pie che con zelo edificante lavorano ancora nella vigna del Signore.
Quant’è bello trovarsi uniti molti fratelli, stretti in un vincolo indissolubile di unione devota! Così le preghiere nostre e dei ricoverati si uniscono a quelle dei benefattori nostri e dei loro congiunti, superiori e dipendenti, e se è vero che il Signore ha promesso di esaudire due o tre persone riunite in un solo affetto 60, che non vorrà fare di noi tutti riuniti in dolce preghiera?
La Vergine santa, che corre in soccorso di chi è in pericolo, soccorra a noi pericolanti in questa valle dolorosa, sbattuti da tentazioni, tentati da male dottrine, sconvolti da mali esempi. Vergine santa, aiutateci ora e in ogni momento della vita nostra!




p. 481
56
Originale: vita.


57
Per l’indicazione temporale cfr. nota 23 a p. 376.


58
Cfr. Mt 25, 40.


p. 482
59
Cfr. Dante Alighieri, Divina commedia, Purgatorio, III, 123.


60
Cfr. Mt 18, 19.


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