Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1904

4. E i mezzi?.acapo. Anno XI, n. 1-2, gennaio-febbraio 1904, p. 14

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E i mezzi5
Anno XI, n. 1-2, gennaio-febbraio 1904, p. 14. Attribuito.
Questo è il segreto di don Guanella, il quale dice senza smentirsi mai: « Quando ci vogliono denari per il vero bene delle anime, la Provvidenza li manda! ». Ed il fatto conferma le parole, ma intanto la prudenza umana non ne capisce un ette. Interpellato e rinterpellato l’umile direttore dell’opera in proposito, esso non risponde che di traforo con una sequela di precetti che mi piace di riportare qui nella loro integrità.
I. Bisogna sentire profondamente in sé e mettersela davanti alla immaginazione quasi già fatta, l’opera che si vuol progettare.
II. Bisogna invocare il consiglio dei saggi e dei prudenti, od almeno almeno non averseli apertamente contrari.
III. Bisogna cominciare colle piccole prove, poiché Chi va piano va sano e va lontano. Ma non appena la Provvidenza apre - 500 -la strada dinanzi non si deve perder tempo, ma è necessario affrettarsi e proseguire nella via.
IV. È indispensabile avere la sicurezza morale della volontà di Dio, e questa basta a renderci non solo fiduciosi ma sicuri.
Queste sono le massime fondamentali.
Qualunque opera si conduce a termine mediante una volontà ferma ed efficace. Nelle opere nostre dobbiamo impegnare tutte le nostre forze, del corpo, della mente, del cuore, come fanno anche umanamente coloro che vogliono riuscire in un’impresa.
La fabbrica nostra è la volontà ferma di fare la volontà di Dio. Il tetto che la copre e la difende è la piena e totale confidenza in Dio, senza di cui l’uomo nulla può efficacemente nel bene.
Il Signore è per noi padre buono, ed è impossibile, assurdo che lasci senza gli aiuti necessari i figli che confidano in lui.
Ora i figli della casa, direttore, sacerdoti, suore e ricoverati, dopo di aver pregato di giorno e di sera: « Provvidenza di Dio, provvedeteci voi », dormono tranquilli le loro notti e si levano lieti a riprendere la fatiche, le speranze e la dolce invocazione alla Provvidenza nel giorno che sorge.
Con questi precetti d‹on› Guanella pretende averci indicato il tesoro inesauribile donde gli vengono i mezzi per fondare le sue case ed alimentare la povera popolazione da lui ricoverata. E per corroborare la sua teoria riporta esempi senza numero, da san Vincenzo de’ Paoli al Cottolengo e a d‹on› Bosco. Proviamo anche noi ad abbandonarci ciecamente alla Provvidenza, e vedremo che saremo da lei ostacolati nel male, largamente favoriti nel fare il bene.




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Il testo forma un paragrafo dell’articolo La direzione; cfr. nota 3 a p. 497.


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