Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1905

13. Le nostre case di Roma.acapo. Anno XII, n. 5, maggio 1905, pp. 76-77

«»

[- 552 -]
13
Le nostre case di Roma
Anno XII, n. 5, maggio 1905, pp. 76-77.
Il granello di forte semente che il nostro direttore ha sparso nella Città eterna pare che attecchisca in modo meraviglioso; ove sembrava, a detta di molti increduli, che poco si potesse fare, invece si lavora fortemente per dare buon fondamento alle nostre opere; la casa Ricovero Pio X speriamo che presto divenga fatto compiuto.
I nostri buoni cooperatori, sia della città che fuori, non si stancano dall’incitare altre pie persone ad associarsi al consorzio, portando così nuove offerte e maggiormente facendo conoscere quello che Dio richiede sia fatto da noi. Lavorino le buone dame [77] principalmente, esse che sanno trovare le vie del cuore e la loro mano gentile anche quelle della borsa; non lavorano per l’uomo, lavorano per Iddio, per dilatare il suo regno, per preparare alla società e alla patria, sì cara, buone madri di famiglia, buoni padri. E potranno esse non commoversi allo squallore che presentano certi quartieri di Roma, ove sovrano regna il mal costume, il turpiloquio?
Vorremmo poter aprire una santa gara per ispronarle a maggiormente fare; a loro ripeteremo, né mai ce ne stancheremo: « Ancor lunga è la via che rimane da percorrere, ma ogni - 553 -passo in avanti è una conquista certa, forse un’anima salvata, una fanciulla redenta ».
Ma non solo le dame si associano al consorzio individualmente, ma vi associano l’intera famiglia.
Degna di nota è la famiglia del valente ing‹egnere› cav‹aliere› Pietro Ceci che, dotato di ricco paterno censo, seppe con l’acutezza dell’ingegno, la valentia del talento aumentarlo e nella grandezza del suo cuore vuole che dei suoi beni ne approfittino anche i nostri poveri, e però non solo gratuitamente diede il disegno tecnicamente perfetto per i restauri e le costruzioni da farsi per il Ricovero Pio X e nella colonia agricola di Monte Mario, ma vi coopera anche coi propri averi. Si associò in quest’opera santa la gentilissima sua signora e le due sue giovani figlie, volendo che ciascuna di queste si sottoscrivessero per 25 lire annue ciascuna. La signora Ceci poi, non disdegnando il lavoro manuale, cuce e fa cucire dalle figlie dei grembiuli di tibet nero finissimo, mantenendo così in loro vivo lo spirito di carità per la casa e per i poverelli di Cristo. Oh, fortunate quelle mani che lavorano per coprire le nostre deficienti, fortunata questa famiglia che, tutta intenta alle opere della vera carità evangelica, sentirà un giorno dirsi dal divin Giudice: « Io ero nudo e voi mi avete vestito, ero affamato e mi avete nutrito; venite, possedete il regno che ho preparato per voi » 15, ma non solo riceverà il premio eterno, ma ancora in questo mondo le sarà retribuito da Dio il centuplo 16.
Sieno molte le famiglie che seguano l’esempio che ci viene da questa, che abbiamo citata perché sia di sprone, e si vedrà presto veramente restaurata ogni cosa in Cristo 17.
Il direttore




p. 553
15
Cfr. Mt 25, 34-36.


16
Cfr. Mt 19, 29.


17
Ef 1, 10.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma