Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1905

25. Ottobre.acapo. Anno XII, n. 10, ottobre 1905, pp. 145-147

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25
Ottobre
Anno XII, n. 10, ottobre 1905, pp. 145-147. Attribuito.
Il mese di ottobre è il mese della Madonna del rosario e il mese di san Francesco. Rispondiamo all’invito di Pio X e recitiamo ogni giorno con pietà e raccoglimento il santo rosario, anche quando l’ottobre sarà passato. S‹ua› Santità Leone XIII, di santa memoria, scrisse che il Terz’ordine francescano serve mirabilmente a ristaurare la società pericolante. Mandate, o Signore, un soffio del vostro divino Spirito e sarà rinnovata la faccia della terra 26.
Un sacerdote
[146] Alle parole del pio sacerdote noi aggiungiamo che l’ottobre è dedicato altresì agli angeli custodi, vale a dire a quelle creature che, per essersi serbate fedeli a Dio, furono raffermate nella santità. I santi angeli hanno l’ufficio di vegliare al nostro fianco perché non ci incolga male alcuno, specialmente dell’anima, e perché ci dieno grazia di vivere sempre sotto gli occhi di Dio, secondo la legge del Signore. Ognuno di noi ha un angelo custode. Amiamolo, ricordiamoci sempre di lui, invochiamolo nel pericolo, nella tentazione e teniamolo a parte delle nostre gioie, se lo vogliamo soccorritore e consolatore nella sventura.
Ottobre è poi per eccellenza il mese del santo rosario, né la pratica di esso deve trovarci indifferenti o svogliati perché i sommi pontefici tutti, ma più specialmente Pio IX, Leone XIII e Pio X, ne hanno raccomandato caldamente la pratica, rivestendola di innumerevoli indulgenze e da ultimo perfino della massima indulgenza, quella del perdono nella festa appunto del santo rosario.
Nel 1200 la Vergine ne insegnò a san Domenico la pia pratica e ‹da lei› ricevette miracolosamente la santa corona, ed egli se ne valse con efficacia per fugare gli errori e convertire gli eretici di quel tempo, manichei ed eresiarchi d’ogni specie. Perché - 569 -non ce ne varremo noi per impetrare dal Signore la sconfitta dell’errore, la conversione degli erranti? Forse v’ha qualcuno tra noi che non abbia persone care trascinate da false dottrine e, Dio non voglia, legate da settari e da sette?
Imploriamo da Gesù e dalla Vergine santa con tutto il cuore il trionfo della religione, la salvezza delle anime, la pace e il benessere della nostra patria. [147] Recitiamo fedelmente il santo rosario sforzandoci di meditare la vita, la passione e morte del nostro divin Salvatore; correggendo i costumi e vivendo santamente facciamo che la carità trionfi illuminata dalla fede e, bandito ogni egoismo, ognuno di noi s’adoperi affinché il regno di Cristo trionfi su tutta la terra e ridoni il fulgore ed il benessere alle nostre contrade.




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26
Cfr. Sal 104(103), 30.


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