Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1905

33. Antonio Annoni - Necrologio.acapo. Anno XII, n. 12, dicembre 1905, pp. 191-192

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33
Antonio Annoni
Necrologio
Anno XII, n. 12, dicembre 1905, pp. 191-192. Attribuito.
Dopo la madre il figlio e dopo il figlio il padre, nel giro di poco più di un mese.
La notizia di questa perdita dolorosissima per la Casa della divina Provvidenza richiamò di precipizio da Roma il direttore don Luigi Guanella, che giunse appena in tempo di accompagnare il feretro all’estrema dimora.
Commovente e numeroso fu l’accompagno, perché Antonio Annoni aveva per motto: « Far bene a tutti, male a nessuno », e coerente a questa massima era amato da quanti lo conoscevano.
Antonio Annoni, amico e fratello della nostra casa, colla sua intelligenza e colla sua opera disinteressata cooperò all’erezione e allo svolgimento edilizio della Pia Casa dei Poveri e di quella di San Gaetano in Milano, come pure di Santa Maria della Provvidenza in Como, della sacra Famiglia in Fratta Polesine e della stazione cattolica di Splügen.
Il capomastro Annoni, col suo ingegno, colla sua attività [192] onesta, procurò alla famiglia un largo patrimonio, a sé la stima di persone elevate che ne apprezzavano i consigli, la devozione affettuosa dei suoi operai. Schietto e franco, era tenerissimo di cuore, e già ammalorato sostenne la perdita della - 579 -cara compagna e del figlio Dante. Di animo forte, tentava occultare i suoi patimenti ma dentro ne soffriva ancor più.
Quando tornò dalla sua villa di Musso, ‹sul› Lario, nel salire alla sua abitazione si sentì venir meno e svenne. Tutte le cure che l’arte e l’affetto possono prodigare valsero a rianimarlo, ma l’uomo che aveva praticato sempre la religione disse: « Chiamatemi il confessore. Io morrò presto e voglio accomodare la coscienza ». Indi raccomandò ai fratelli il minore Angiolino e impavido aspettò l’ora estrema. Gli ultimi assalti di sincope lo abbatterono e tuttavia, pregando sempre e munito dei santi Sacramenti, alle 2 dopo mezzanotte del giorno 12 andò a raggiungere la sua Amalia e il suo caro Dante.
La Pia Casa dei Poveri di Milano ricorderà anche ai più lontani suoi abitatori Antonio Annoni, benefattore, amico. Egli soleva dire « casa nostra » la casa di Sant’Ambrogio ad Nemus e quella di San Gaetano e il direttore e i sacerdoti di esse amava come fratelli.
Chi ha largamente usato carità verso i poverelli di Cristo, otterrà da Cristo premio eterno. Sia questo supremo conforto ai figli Pietro, Angiolino e Carolina ed a tutti i parenti.
Impariamo da Antonio Annoni che, vedendosi vicino a morte e ripensando alla moglie ed al figlio che da brevissimo tempo l’avevano preceduto, ripeteva: « Il Signore ci ha provati col dolore, ma sia fatto il voler suo... », e con tali ultime parole la creatura si unì al Creatore supremo.
Requiem aeternam dona eis, Domine.


















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