Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1907

3. Udienza del Santo Padre.acapo. Anno XIV, n. 2, gennaio 1907, pp. 19-20

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Udienza del Santo Padre
Anno XIV, n. 2, gennaio 1907, pp. 19-20.
Il 10 del mese il sacerdote Guanella col commendatore Giuseppe Canevelli, consigliere di Stato, e la nobile signora Luigia Olivari Canessa, principali cooperatori delle Opere della divina Provvidenza in Roma, ebbero l’onore e la gioia di essere ricevuti in udienza privata dal Santo Padre.
La casa doveva ringraziare sua Santità di aver ricevuto sotto la sua particolar protezione il ricovero per le deficienti povere e di avergli concesso di portare il suo augustissimo nome. E doveva pur ringraziarla per avergli appianata e preparata la via, accordando e continuando le pratiche col rev‹erendissi›mo padre generale dei carmelitani scalzi, al quale apparteneva il convento di San Pancrazio prima del 1870, vale a dire prima che passasse al municipio di Roma. Ora, come si sa, è passato in proprietà della casa. All’ambasciata, il Santo Padre rispose che era lieto di veder finalmente sorgere in Roma un’opera, che mancava proprio, in favore delle giovani deficienti della città e della provincia romana, rilevando lo stato miserabilissimo di questa classe di derelitti, di peso e di ingombro alla società e alla famiglia. E notò che il pericolo e la compassione sono maggiori per le donne. Tornò quindi a lodare il ritiro delle povere sceme come tra le più eccellenti fra le opere di carità.
La sig‹nora› Olivari, colla nobile eloquenza che la distingue, disse al Santo Padre aver ella osservato nelle case nostre di Milano, di Como e nelle colonie di ‹OlonioSan Salvatore e - 610 -di San Giuseppe al Monte Mario che i poveri deficienti, ammaestrati e applicati ai più semplici lavori di campagna, se ne sentono riabilitati e par loro di venire con essi a far parte attiva della società. La Santità sua facendo atto di assentimento proruppe: « Questo è il vero metodo di riabilitazione! Questa è la rigenerazione che l’uomo compie per mezzo della carità ».
[20] Il commendator Canevelli, colta l’opportunità per far conoscere al sommo pontefice le buone disposizioni dei poveri deficienti quando si vedono trattati non più colla verga ma colla dolcezza evangelica, e la loro facile e larga corrispondenza, sentì rispondersi: « Ah, quella benedetta educazione laica! Senza lo spirito di Cristo chi darebbe pazienza agli educatori dei deficienti di continuare la loro penosa missione fino al punto di averne compenso? ».
Indi chiese al Guanella il numero delle sue case e, sentito che oltre a trenta ricoveri dirige venti tra asili e ospedali, domandò: « E i denari? Voi siete un gran ricco perché la Provvidenza vi aiuta largamente! ».
Genuflessi chiedemmo al Santo Padre una fede sempre maggiore in quella Provvidenza che non ci ha fatto mancare mai il necessario e allora Pio X, levandosi in piedi, stese la destra e: « Benedico voi, i vostri sacerdoti, le vostre suore e tutti i vostri ricoverati. Benedico i vostri cooperatori e i Pii Consorzi di Milano, Como, Roma, perché vi hanno aiutato nella fondazione di una colonia e del ricovero a San Pancrazio. Benedico in modo speciale queste opere e tutti i vostri benefattori. Benedico le vostre intenzioni e quelle di tutti i vostri... ».
Ci togliemmo da quella visita commovente con fede più viva, con speranza raddoppiata e con una carità più ardente, disposti di abbandonare tutte le nostre opere alla divina Provvidenza, forti della parola e della benedizione del Vicario di Cristo.
Godano i sacerdoti, le suore, i ricoverati delle nostre case e tutti quanti i nostri benefattori della pontificia benedizione che, ne supplichiamo Dio, varrà a portare nei loro cuori e nelle loro famiglie una gioia intensa, una pace durevole e tutte le grazie onde hanno bisogno.
Sacerdote L‹uigi› Guanella

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