Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1907

20. Gli istituti religiosi.acapo. Anno XIV, n. 8-9, agosto-settembre 1907, pp. 118-119

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Gli istituti religiosi
Anno XIV, n. 8-9, agosto-settembre 1907, pp. 118-119. Presentato al processo.
Tre classi di persone giudicano diversamente degli istituti: i buoni per lodarli ed apprezzarli in sommo grado, gl’indifferenti - 629 -per criticarli e cercarvi il pelo nell’uovo, i cattivi per dirne corna e procurarne con ogni mezzo la rovina.
Sarebbe tuttavia opportuno ricordare a taluni che, se hanno diritto quanti si uniscono per iscopo di scienza, d’industria, di commercio, e vediamo nascere e prosperare dappertutto associazioni coi più vari intenti, non si deve rifiutare un diritto per lo meno uguale a quanti si uniscono sotto il vessillo della religione coll’unico obiettivo di praticare la virtù e la beneficenza. Nel regno d’Italia infatti gl’istituti religiosi godono gli identici diritti che la legge accorda alle società laiche. Chi disturba o calunnia qualunque associazione, sia dessa laica o religiosa, va contro l’equità e contro la legge; chi lancia fango suglistituti religiosi offende direttamente la Chiesa, la quale li ha sempre considerati figli e soldati suoi ed ha favorito l’opera loro quando hanno voluto votarsi al bene anche a costo della vita.
Gesù ha detto: « Beati i poveri! » 18 ed hanno abbracciato la santa povertà, « Beati i mondi di cuore » 19 ed essi hanno predicato e praticato la penitenza e abbracciato una vita di sacrificio. Fino dai primi secoli i Padri nel deserto, e giù giù san Benedetto, san Francesco d’Assisi, san Domenico, santa Teresa, san Francesco di Sales, san Vincenzo de’ Paoli e fino a’ giorni nostri il Cottolengo e don Bosco furono torri di salvezza, oasi nel deserto, voci di padri e di fratelli che minacciose o dolci erano pur sempre pronte alla misericordia ed al perdono.
A fianco delle due grandiose istituzioni moderne di quei due [119] colossi, il Cottolengo e don Bosco, levano il capo timido e pur confidente altre molte istituzioni minori maschili e femminili. Esse benché umili — « pusillus grex » 20 — agognano a fondare il loro regno d’amore nel cuore dei bisognosi, per guadagnarsi un trono di gloria nel paradiso.
Non vogliamo temere: il granello di senape crescerà rigoglioso e sotto i suoi rami ospitali si riposeranno i cuori angosciati dei miseri mortali. In Roma, quasi pulcini sotto le ali del - 630 -pellicano, vivono all’ombra del Vaticano le rappresentanze di tutti gli istituti religiosi del mondo. La guerra che si muove contro di essi non li sgomenti, ma li affidi a riporre le loro speranze in quel Gesù che perseguitato, crocifisso, lasciò a’ suoi apostoli diletti il prezioso apostolato della carità.




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18
Mt 5, 3.


19
Mt 5, 8.


20
Lc 12, 32.


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