Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1909

3. Perché della chiesa a Roma.acapo. Anno XVI, n. 2, febbraio 1909, pp. 6-8

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Perché della chiesa a Roma
Anno XVI, n. 2, febbraio 1909, pp. 6-8.
Una chiesa in ossequio a Pio X, erede della carità e insieme delle tristezze del divin Salvatore, vale lo stesso che dire ‹di› stringere tutti i cuori dei fedeli nel cuore del Vicario di Gesù Cristo, anzi nel Cuore divino di Cristo istesso.
Un tempio dedicato al Transito di san Giuseppe significa un’impetrazione costante per ottenere la buona morte a quanti sono cristiani, significa una caparra, vorrei dire una sicurezza di ottenere una morte santa a quanti hanno concorso ad erigere la chiesa, e non ad essi soltanto ma altresì ai loro cari.
È altresì, come già si è detto 1, impetrazione per le anime dei defunti, e lo sarà pure per noi allorché, passati da questa vita, aspetteremo dai suffragi altrui di essere ammessi alla visione beatifica di Dio.
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Orsù! Aiutiamo l’Opera della divina Provvidenza nell’erezione di una chiesa sotto gli occhi si può dire di Pio X, a mezzo chilometro dal Vaticano fuori di Porta Angelica. La benedizione apostolica che incessantemente scenderà sul tempio, innalzato dalla nostra pietà e cogli sforzi nostri, scenderà ad ogni ora, quindi anche nell’ora di maggior bisogno, sulle nostre famiglie e su noi, ci darà la consolazione, o almeno la rassegnazione, e la vittoria finale.
S’avvicina il mese consacrato a san Giuseppe. A quanti hanno la bella ventura di portare il nome di questo gran santo, che è pure nome di battesimo dell’attuale sommo pontefice, noi facciamo speciale preghiera di aiuto e in pari tempo porgiamo i più cordiali auguri di benessere, di pace, di santità.
[7] Quel che si è fatto - Fu già acquistato un terreno di quasi settemila metri e ora si sta circondandolo di mura. Il disegno col relativo progetto, di piena soddisfazione del Santo Padre, sta per essere approvato dal municipio e presto si darà principio ai lavori. Per volere dello stesso s‹anto› p‹adre› Pio X la chiesa sarà parrocchiale. Attorno alla chiesa si erigeranno ospizi per i figli del popolo e pei vecchi poveri, talché diventerà insieme opera di culto e opera di carità, adorazione a Dio, soccorso ai figli di Dio che ci sono fratelli, e così la grave sventura della Calabria e della Sicilia troverà qui un riscontro di fede e di soccorso cristiano.
Affrettiamo l’erezione del tempio e degli ospizi e quanti lo possono si affrettino ad offrire l’obolo e a pregare che gli sforzi della Casa della divina Provvidenza sieno presto ed efficacemente coronati.
Quello che si farà - Basterà quest’invito a muovere i cuori e a decidere le volontà? Torneremo a ricordarlo e a ripeterlo. Ma basterà poi uno svegliarino una volta al mese? Ovvero sarà opportuno uno svegliarino bimensile? Basterà questo periodichino, o non è forse troppo locale? Si potrebbe anche fare un foglietto svegliarino che dicesse taluna delle tante cose che restano a dirsi di Pio X, di san Giuseppe, della buona morte, del disastro passato, del suffragio a quelle povere vittime del terremoto!
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Ma... chi ne scriverà? Se il proposito del foglietto bimensile andrà ad effettuarsi, confidiamo che qualche prelato, forse anche qualche vescovo, vorrà accettare l’invito e darci bozzetti vivi, articoletti opportuni, eccitamenti efficaci. L’idea ci pare buona e potrebbe eventualmente allargarsi. [8] Da un bollettino italiano potrebbe nascerne uno francese e superare anche le nostre speranze. L’effettuazione di questo progetto dipenderà dalle circostanze e dai consigli che potranno venirci da persone autorevoli e... diciamolo pure, anche dalle offerte che ci verranno fatte in proposito.
Quanti piangono una persona cara, quanti anelano di ottenere una grazia lungamente sospirata, aiutino l’erezione di un tempio a colui « che atterra e suscita, / che affanna e che consola » 2.
Sacerdote L‹uigi› Guanella




p. 684
1
Cfr. articolo precedente.


p. 686
2
Alessandro Manzoni, Il cinque maggio, 105-106.


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