Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1909

11. Alleluia!.acapo. Anno XVI, n. 4, aprile 1909, pp. 37-39

«»

[- 694 -]
11
Alleluia!
Anno XVI, n. 4, aprile 1909, pp. 37-39.
Ai sacerdoti e cooperatori nostri, alle suore Figlie 9 di santa Maria della Provvidenza che pur molto devono faticare e soffrire, salute!
- 695 -
Quando vi trovate nel crogiuolo della tribolazione, come l’oro è sperimentato nel fuoco 10, cantate con fede: « Alleluia! ». Lodate il Signore quando vi sottopone alla prova del dolore. Confidate in lui solo e vi darà grazia di perseverare sino alla fine.
Direte che lo sgomento vi abbatte. Ma è possibile trovarsi sull’orlo del precipizio e fra le tenebre e non sentirsi rabbrividire? Anche i discepoli di Cristo erano smarriti e confusi.
Per carità, non venga meno in voi la confidenza! Il Signore, ‹che› ha aperto le braccia all’apostolo che tre volte lo aveva negato, non mancherà di aiutarvi.
Non venga meno in voi la fede! « Ma — molti dicono — vorremmo vedere e toccare ». Eppure non dovete ignorare che la fede di Tommaso fu la meno meritoria.
Bisogna far il bene e per compenso contrastare coi bisogni della vita. Qui consiste il merito, perché è merito di fede. Pregate Dio ad accrescere in voi la fede.
Altre istituzioni vivono nella larghezza e noi no. Ma i beni temporali sono beni temporali, e vale più un grano di confidenza che cento di previdenza e provvidenza umana.
La réclame aduna tesori, ma ne aduna di beni più grandi la preghiera poiché dice il Signore: « Pensa a me ed io penserò a te ». Imploriamo da Dio la fede e non trascuriamo tutti quei mezzi che prudenza e carità ci suggeriscono.
Il cardinale Svampa nel congresso di Bologna disse: « Segua ognuno la via segnatagli dalla Provvidenza. Guai al Cottolengo se facesse la réclame come i figli di don Bosco, e guai ai figli di don Bosco se lasciassero la via additata dal venerabile loro fondatore! » 11. [38] Noi, figli della Casa della divina Provvidenza, che aspiriamo a partecipare insieme dello spirito del venerabile Cottolengo e del venerabile don Bosco, teniamo una via di mezzo di modestia e discrezione reputata ottima da un porporato eminente, fissiamo le nostre speranze in Dio solo.
Ora a voi, cooperatori e amici nostri, una parola. Quando scorgete le opere nostre nelle privazioni, nell’abbandono e - 696 -forse nel Venerdì santo di persecuzioni più o meno aperte, non perdete la fede! Quello è il momento migliore per sorreggerci.
Taluni si scandalizzano pure di noi e delle nostre case. Altri si scandalizzano pure di Dio e vedendo i poveri, i vecchi, i scemi, che a noi sono cari e che chiamiamo col dolce nome di buoni figli e di buone figlie, gridano: « Perché il Signore li ha creati così? Com’è possibile convivere con costoro? ». E si giunge perfino a voler aboliti i ricoveri dei poveri scemi nei loro paesi!... Eppure costoro sono per noi il tesoro più prezioso. Non si è forse fatto Gesù abiezione e vituperio degli uomini 12 per salvarci?
O fede santa, che ti nascondi ai superbi e ti riveli agli umili 13, instilla in noi un’umiltà profonda che ci faccia lieti di servire il prossimo per amor di Dio.
Cooperatori e amici nostri, levate alto i cuori e risorgete con Gesù. Cantiamo: « Alleluia! ».
Ma vi danno proprio pena le sofferenze nostre? Allargate la mano e i duemila poveri ricoverati nelle nostre trenta case godranno quel relativo benessere che voi loro desiderate. Venite, anime pie e generose, in aiuto alle nostre opere e siate per esse strumenti di Provvidenza.
Le sole case nostre di Como e di Milano danno pane al corpo ed all’anima di oltre millequattrocento ricoverati d’ambo i sessi, d’ogni classe ed età.
E quasi a queste case non bastasse provvedere a se stesse, devono pensare altresì all’impianto delle filiali nelle varie regioni d’Italia e della Svizzera.
Quando l’aiuto vostro giungerà a taluna delle nostre case premute nel torchio delle sofferenze, i direttori e le suore, i ricoverati e i Servi della Carità intoneranno un alleluia che tornerà in [39] benedizione di voi e delle vostre famiglie. E gli angeli in cielo ripeteranno: « Alleluia! » e nella gioia della beneficenza avrete, amici nostri, un preludio di quella gioia che avrà il suo compimento dove l’alleluia dura eterno.
Sacerdote Luigi Guanella




p. 694
9
Originale: suore e alle Figlie.


p. 695
10
Cfr. Sap 3, 6.


11
Cfr. nota 22 a p. 375.


p. 696
12
Cfr. Sal 22(21), 7.


13
Cfr. Mt 11, 25.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma