Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1910

8. A Ferentino.acapo. Anno XVII, n. 3, marzo 1910, pp. 41-42

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8
A Ferentino
Anno XVII, n. 3, marzo 1910, pp. 41-42.
Autografo, Archivio Storico Guanelliano, Como (V, 5).
Nel nascente istituto nostro di Ferentino erano stati ammessi, non si sa come, parecchi orfanelli tribolati dalla tigna, quel male terribile che una volta venuto non si sa poi come cacciarlo via. È facile immaginare quanto quei poveri sacerdoti, don Riccardo Negri direttore e don Paolo Toscani, ne fossero angustiati. Provvidenzialmente don Guanella, saputo appena il male, venne a sapere che il padre Sala dei concettini aveva un segreto infallibile per guarirlo e, senza mettere tempo in mezzo, prese gli orfanelli tignosi e li portò nella casa del padre Sala a Roma, presso la Madonna del Riposo, perché vi fossero curati.
[42] Il padre concettino, che fu un tempo chirurgo insigne e che i lunghi anni spese per iscoprire i rimedi contro la malattia creduta invincibile, si occupò seriamente di essi per tre mesi continui, finiti i quali vispi, contenti e sani poterono essere ricondotti a Ferentino coll’attestato di guarigione completa, rilasciato dall’Ufficio medico microscopico del municipio di Roma.
Durante la cura andammo più volte a vedere i nostri piccoli tignosi e sempre rimanemmo edificati della carità e dello zelo con cui erano trattati dal padre Sala e da’ suoi religiosi, i quali curando il corpo si occupavano insieme dell’anima dei piccoli sventurati. Non fa quindi meraviglia che all’ospizio di padre Sala corrano numerosi e frequenti da tutte le parti ammalati, sicuri di uscirne completamente guariti.
Molte ovazioni sono fatte da ogni parte all’illustre operatore e non mancano quelli che ad esse aggiungano un: « Peccato che siate frate! ». E lui di ripicco risponde: « Non sapete che è appunto per amore di questa cara mia veste azzurra che ho tanto studiato e sono riuscito a scoprire il rimedio contro la malattia schifosa? ». Lode a lui e a tutti coloro che alla scienza vera uniscono la fede e l’amore di Dio e del prossimo!
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A Ferentino si è continuato il restauro dell’antico convento dei francescani e si sono finiti i restauri dei locali che devono servire di ricovero pei vecchi e per le vecchie della città e delle adiacenze, restauri che sono frutto dello zelo generoso di sua eccellenza monsignor Bianconi vescovo di Ferentino, che ci piace considerare veramente nostro insigne benefattore. Sono pure terminati i lavori di coltivazione-modello nel grandioso orto annesso all’ex convento. Speriamo che fruttino.
Facciamo voti perché noi e i Servi della Carità riesciamo a far paghi i desideri del vescovo, la cui fiducia tanto ci onora, promettendo fin d’ora di fare tutto il possibile perché il duplice ricovero venga presto inaugurato e l’opera di Ferentino abbia durevole e largo sviluppo per il bene delle anime, pel sollievo delle miserie umane, per la gloria di Dio.
Sac‹erdote› Luigi Guanella

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