Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1913

4. L'arrivo in Italia di don Luigi Guanella.acapo. Anno XX, n. 3, marzo 1913, pp. 42-43

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L’arrivo in Italia di d‹on› Luigi Guanella
Anno XX, n. 3, marzo 1913, pp. 42-43.
Lettera a Leonardo Mazzucchi, Roma, 1 marzo 1913 (E 1862).
Lo sbarco di don Luigi a Napoli, avvenuto il 22 del mese di febbraio, fu annunciato da varii giornali della Penisola con parole - 819 -lusinghiere di saluto e di augurio. Noi ci riserviamo in altro numero di far conoscere l’udienza pontificia del nostro superiore, come di illustrare più ampiamente argomenti e iniziative che si riferiscono al viaggio di lui. Pubblichiamo il resoconto telegrafico, scrittoci da don Luigi stesso sul suo ritorno, con lettera da Roma del 1 marzo 1913.
Vedrete il gruppo ‹per il› commiato da Boston 18 che p‹adre› Gregori volle improvvisare a comune ricordo degli scalabriniani, che ci furono dovunque come fratelli, e di noi Servi della Carità, che minimi la Provvidenza dispose crescessimo contemporaneamente all’opera ben maggiore della Congregazione di san Carlo del grande vescovo, il nostro mons‹ignor› Scalabrini.
Ci separammo di sera e ci ridestammo al mattino per tempo a New York, dove la nuovissima stazione ci riempì di stupore. P‹adre› Gregori ed un confratello di p‹adre› Iannuzzi mi confidarono all’egregio comandante del piroscafo di ritorno il mezzodì del sabato (8 febbraio), e poi giù pel fiume Hudson e poi in aperto mare per quindici giorni fino a Napoli.
Nella casa di Boston avea preso confidenza come in casa nostra e la separazione cagionò rammarico reciproco. Il viaggio fu relativamente felice. Potei celebrare quasi tutti i giorni; vi assistevano alcuni di prima classe e parecchi di terza. In prima classe mi feci amici il sig‹nor› comandante, il medico, il commissario, ecc‹etera›, che mi vollero cortesemente alla mensa loro. Dopo il mezzodì faceva una visita ai malati ed a passeggieri di terza classe, quasi tutti meridionali, poveri e non signorilmente vestiti ma buoni, che volentieri ascoltavano da me racconti ed esortazioni. A metà viaggio battezzai un bambino ed ebbe il nome di Marino. Tre buoni giovanotti, educati in un collegio di d‹on› Bosco, facevano a gara per servirmi. Naturalmente qualche pezzo di cartamoneta americana passava poi nelle loro mani. Lungo il giorno poteva dedicarmi a studio, a leggere, a scrivere, solo nella mia cabina come un signore.
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Al mio arrivo, prima a Ferentino, poi a Roma, si fecero funzioni di ringraziamento nelle nostre chiese. Gli amici si rallegrarono di vedermi quasi ringiovanito.
Ieri fu qui, con mons‹ignor› Pescini, l’arcivescovo di Sens che molto si rallegrò delle opere nostre di qui.
« A don Luigi Guanella — così con La Settimana di Rovigo — che, guidato dalla Provvidenza di cui è operoso e fedele ministro, ha fatto in questi giorni ritorno dal suo viaggio negli Stati Uniti d’America, accolto come angelo di pace da quegli insigni prelati e fatto segno a singolari dimostrazioni di simpatia e d’affetto, presentiamo il nostro plauso e il nostro cordiale saluto, con l’augurio che la buona semente sparsa colà in terreno ancor vergine abbia a far frutti copiosi per la dilatazione del regno di Cristo e anche per l’onore dei migliori figli d’Italia » 19.




p. 819
18
Riferimento all’immagine fotografica che ritrae l’A. con un gruppo di Missionari di san Carlo; cfr. LDP, aprile 1913, p. 53.


p. 820
19
A don Luigi Guanella, ne La Settimana, anno XIII, n. 9, 1 marzo 1913, p. 1.


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