Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1915

3. La santa Pasqua.acapo. Anno XXII, n. 4, aprile 1915, pp. 50-51

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La santa Pasqua
Anno XXII, n. 4, aprile 1915, pp. 50-51.
Nella santa Pasqua di quest’anno noi auguriamo che la società ritorni a Gesù Cristo, risorto trionfante, ed al suo Vicario, il provvidenziale pontefice Benedetto XV. Tale ritorno auguriamo e supplichiamo che sia ispirato da quei motivi che ricondussero il figliuol prodigo al padre diletto.
Il vescovo Bernardino Maria Frascolla, vero confessore della fede che tribunali insidiosi strapparono dalla sua diocesi di Foggia, chiusero nelle carceri di San Donnino a Como e poi confinarono a domicilio coatto nella stessa città, nel suo soggiorno del seminario maggiore di Como scriveva l’opuscolo Parabola o storia? 10 e prevedeva deplorando che la società avrebbe continuato ancora per un mezzo secolo a precipitare nell’abisso della sua decadenza, allietandosi quindi nella speranza che, umiliata e rovinata dall’aver seguito le lussurie della vita, avrebbe finalmente gridato dal fondo dell’anima: « Salvaci, o Signore, perché noi tutti periamo 11. Sorgiamo, sorgiamo, e andiamo al Padre che abbiamo lasciato ».
Parabola o storia? Gettiamo uno sguardo su quello che avvenne dal 1860 fino ai giorni nostri, e dinanzi a tante sciagure di terremoti, di guerre, di altri molti infortunii pubblici e privati, fino a queste ultime della guerra europea e del terremoto abruzzese, solleviamo lo sguardo impaurito dalla terra al cielo, pensando che i castighi e le minacce del Signore sono accenti di misericordia e voci pietose del Padre che chiama il prodigo secolo al ravvedimento.
Ci siamo uniti il giorno 7 di febbraio col Vicario di Gesù Cristo, che in atto supplice innalzava a Dio nel tempio massimo - 900 -della Cristianità la sua preghiera per la pace. Ci parve poter contare i palpiti di fede delle moltitudini di cristiani accorsi, e allora il nostro pensiero correva rapido a misurare ancora gli atti di ravvedimento e di speranza che contemporaneamente in tutte le chiese parrocchiali e in tutti gli istituti pii si volgevano al Signore delle misericordie. La medesima preghiera del Vicario di G‹esù› Cristo si è ripetuta il 21 marzo in tutta la Cristianità e in tutte le istituzioni religiose del mondo intero.
Naturalmente nel cuore dei buoni tumultuano vivi pensieri e desiderii: « Fino a quando, o Signore, non cesserà la giusta collera della tua giustizia sulle colpevoli tue creature? Perdona, o Signore, perdona al tuo popolo 12 ». E in dirlo tutti i buoni moltiplicano le preghiere e le opere buone.
Preghiere ed opere buone si sforzano di moltiplicare gl’istituti dei Servi della Carità e delle Figlie di santa Maria della Provvidenza nelle loro meschine opere, che si diffondono in varie regioni d’Italia, nella Svizzera, negli Stati Uniti d’America.
In Como stanno erigendo un vasto ampliamento della chiesa-santuario del sacro Cuore. Nei prossimi mesi si metterà mano a costruirvi i monumenti sacri del Calvario benedetto e del santo Sepolcro, monumenti che, come già si è scritto 13, riproducono perfettamente le misure del Calvario e del santo Sepolcro in Gerusalemme. Sarà questo un monumento unico in Europa, come è unico in America quello sorto a Washington per l’opera di quei religiosi di san Francesco. Sarà un monumento di fede e di preghiera.
Oh il Cuor santo di G‹esù› Cristo, che in questi ultimi anni ricevette le suppliche dei santi pontefici Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, questo Cuore divino, bontà per essenza, misericordia per essenza, si offrirà nel santo sacrificio della Messa le tante volte col nuovo tempio all’eterno Padre; innumerevoli figli vi accompagneranno l’augusta offerta e Gesù benedetto griderà così per noi pietà e perdono.
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Nell’angustia di tante sventure di guerre, di terremoti e, il ciel ne scampi, di temute carestie e pestilenze che possono aggiungersi, chi non vede un sicuro riparo presso il Cuore sacratissimo di Gesù Cristo? Ma ci vogliono atti di alta riparazione! Preghiamo, preghiamo. Ci vuole riparazione di opere sante! Facciamo il bene e facciamolo con desiderio di perfezione.
In momenti desolatissimi, chi non vorrebbe riparare entro il tabernacolo del Redentore santissimo? Stiamo carezzando il progetto di formare, eloquente segno sensibile, un cuore che come vaso di oro purissimo riceva i nomi di tutti quelli i quali desiderano essere salvi nel Cuore santissimo di Gesù Cristo. I nostri nomi accolti in quel cuore visibile, di cui si dirà a suo luogo, ci faranno sicuri [51] di avere un’arma di salute e un rifugio nei pericoli sociali.
Vorremmo aggiungere un pensiero e un voto: quello di rivolgerci al Cuore benedetto di Maria, rifugio dei peccatori, regina e madre della pace.
Il desiderio colla preghiera dei buoni salga al cielo, ridiscenda come rugiada ristoratrice sulla terra. Si moltiplichino le suppliche divote e Gesù Cristo, glorioso nel trionfo della sua risurrezione, dimostri potentissima la sua protezione verso il povero secolo prodigo che sente il bisogno di ritornare al Padre.
Viva G‹esù› Cristo risorto trionfatore! Alleluia, alleluia!
Sac‹erdote› Luigi Guanella




p. 899
10
Bernardino M. Frascolla, Parabola o storia? Pensieri didascalici sul giubileo del 1865, Torino - Roma 1865, 93 p.


11
Mt 8, 25.


p. 900
12
Gl 2, 17.


13
Cfr. Don Luigi Guanella, la nostra opera e il terremoto, p. 897.


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