Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1915

6. Una data!.acapo. Anno XXII, n. 6, giugno 1915, pp. 85-87

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Una data!
Anno XXII, n. 6, giugno 1915, pp. 85-87. Attribuito.
Dio per fare le sue opere si è servito e si serve sempre, appunto per far capire che è lui che fa e non è l’uomo, di deboli strumenti: « Infirma mundi elegit Deus » 18. È a questo modo che la Provvidenza ha posto l’occhio su chi vi parla e l’ha guidato sempre, traverso varie vicende, con questo pensiero di amore. Lei gli diede genitori cristiani, che gli apprendessero quelle virtù di pietà e di amore al lavoro e al sacrificio ch’egli avea a inculcare e infondere ne’ suoi figli spirituali. Poi la Provvidenza - 907 -mi guidò al Collegio Gallio, dove fui studente e prefetto, e mi mise a fianco quell’educatore di vocazioni religiose ed ecclesiastiche che fu il prevosto don Gaudenzio Bianchi.
E poi... sempre la Provvidenza mi [86] guidò dovunque. Io mi sono sempre ritenuto suo istromento e abbandonerei ogni cosa quando giudicassi che non è voluta dal Signore. E la Provvidenza mi sostenne sempre. Non temetti mai, né per i debiti né per la vita; la Provvidenza è quella che fa per noi e non c’è dunque nulla a temere. È la fiducia nella Provvidenza che ci deve prosperare; ho provato sempre ad esperienza che l’aiuto della Provvidenza fu sempre in proporzione della fiducia posta in essa, e quando osava per otto mi veniva aiuto per otto, e quando per sfiducia faceva poco non mi veniva nulla. Anche ora, nelle attuali vicende dolorose e trepidanti, non temo: c’è la Provvidenza che vigila su di noi, tutto dipende dal tenerla amica col confidare in essa e col tener lontano il peccato.
È così che sono sorte le fondazioni della Provvidenza. Le avea già nel cuore da chierico quando, dagli ultimi anni di seminario ai primi anni del sacerdozio, facea più viaggi all’anno a Torino per guidare gruppi numerosi di bisognosi e di vocazioni religiose alle case tanto del Cottolengo quanto di d‹on› Bosco, quando feci qualche tentativo a Campodolcino e a Chiavenna per aiutare la diocesi scarseggiante con vocazioni ecclesiastiche e cercai di trapiantare qui l’opera di d‹on› Bosco, e mi fermai poi a Torino per studiare le opere dei due apostoli torinesi, e poi traverso a varie vicende si cominciò alfine con le due congregazioni attuali, delle Figlie di santa Maria della Provvidenza e dei Servi della Carità.
La prima di queste congregazioni si è ormai ingrandita e diffusa. Molte opere di carità ha compiuto e va compiendo e molti fiori di virtù si sono in essa sviluppati che hanno profumato la terra e furono trapiantati in cielo; di essi ‹è› suor Chiara Bosatta, di cui si sono chiusi i processi diocesani di beatificazione e canonizzazione, e del numero può dirsi la sorella Caterina Guanella, la cui causa di beatificazione è pure in esame a Roma.
La congregazione maschile è più giovine e meno numerosa; essa pure ha compiuto già tuttavia del bene ed ha dato qualche - 908 -saggio di speciale virtù, tra cui da ricordarsi il giovanetto Alessandrino Mazzucchi, la cui virtù fu ammirata e la cui vita fu pubblicata nelle lingue italiana, francese, spagnuola 19. L’esempio susciti degli imitatori e l’intercessione ottenga le benedizioni abbondanti del Signore.
Intanto occorre, ripeto, per progredire spirito di fiducia nella Provvidenza del Signore, [87] spirito di lavoro e di sacrificio, spirito di preghiera. Così si è fatto quel poco che si è fatto e si è arrivati a questa vecchia età, e il Signore compatirà i molti difetti e terrà conto del bene che si è fatto. Se si conserva, se si apprende, se si diffonde questo spirito, l’opera crescerà, prospererà...
Chi lesse fin qui ha capito che ho tentato di riprodurre molto inesattamente, ma con parole meglio che potei genuine, il pensiero di don Luigi nostro, espressoci testé in uno di quei vari trattenimenti di conversazione confidenziale che noi sentiamo con l’attenzione e la commozione più sacra. E l’ho fatto per richiamare il pensiero per un momento, se ciò non mi varrà da lui un acerbo rabbuffo, sul nostro caro e venerato superiore d‹on› Luigi Guanella, di cui fra giorni occorrerà il dolce onomastico e pochi giorni fa si son compiuti — 26 maggio — i 49 anni di sacerdozio, aprendosi quindi il cinquantesimo 20.




p. 906
18
1 Cor 1, 27.


p. 908
19
Riferimenti a Lorenzo Sterlocchi, Vita di Alessandrino Mazzucchi, Gatteo 1910, 87 p.; Fleurs d’autel - Alessandrino Mazzucchi enfant de choeur de la « Providence » de Côme, ne Le petit messager du Très Saint Sacrement, anno XXIII, n. 3, mars 1911, pp. 68-74; El acólito Alejandrito, Tortosa 1911, 34 p. Già un anno dopo la morte di Alessandro Mazzucchi, 21 giugno 1890, uscì la prima biografia, Luigi D’Antuono, Candido giglio deposto sulla gloriosa tomba di san Luigi Gonzaga nella sua terza centenaria festa 21 giugno 1891, Como 1891, 101 p., di cui furono pubblicate altre due edizioni nel 1895 e nel 1900.


20
Il testo redazionale, presumibilmente compilato da Leonardo Mazzucchi, continua con la richiesta a cooperatori e benefattori di festeggiare l’anniversario dell’A. proponendo iniziative finalizzate a « dar incremento maggiore sia morale sia materiale alle Opere della divina Provvidenza ».


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