Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
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22. Cenni storici della istituzione delle Figlie di santa Maria della Providenza in Como.acapo. Milano, Tipografia Pia Casa dei Poveri Sant'Ambrogio ad Nemus, 1899, 15 p

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Cenni storici della istituzione delle Figlie di santa Maria della Providenza in Como
Milano, Tipografia Pia Casa dei Poveri Sant’Ambrogio ad Nemus, 1899, 15 p.
1. [3] Questi cenni si desumono dalla voce vivente tradizionale raccolta nel libretto Storia della Piccola Casa della divina Provvidenza compilata dal prof‹essore› canonico miss‹ionario› ap‹ostolico› Luigi D’Antuono 94, non che dalla cronaca - 950 -del periodico La Divina Provvidenza che si compila e si stampa da sette anni coi tipi della stessa casa.
2. Prime fondatrici col sacerdote parroco Carlo Coppini sono le sorelle Bosatta Marcellina e Dina, Minatta Rosa, Morelli Agnese, Minatta Giacinta, povere figlie del popolo del luogo di Pianello Lario.
3. Il parroco Carlo Coppini nel 1870 fondò canonicamente in Pianello Lario la Pia Unione delle Figlie di Maria sotto gli auspici di sant’Angela Merici 95 e fuori ne trasse le cinque 96 suddette che pose a direzione di un ospizio di orfanelle e di vecchi. Il Coppini molto amò e molto soffrì. Si lasciò frangere, non si lasciò piegare alla corrente di idee sovversive. Morì « in odorem suavitatis » 97 e consolò le congregate ripetendo più volte: « Verrà altri che farà molto più che non si abbia fatto fin qui ».
4. Il sacerdote Luigi Guanella fu dalla Provvidenza chiamato a succedergli mesi di poi. Il Guanella fu consacrato in Como nel 1866, quando già aveva iniziate pratiche colle due case del Cottolengo e del Bosco in Torino per accompagnarvi orfani e derelitti. Non ismise poi più tale pratica finché, desiderando egli stesso porre [4] base a qualche buona fondazione, con il consenso dell’ordinario si portò sopra luogo dell’Oratorio di don Bosco e vi dimorò con tanto contento proprio dal gennaio 1875 al settembre 1878. Quando poi il vescovo ne lo richiamò in diocesi, sentì uno strappo vivo a separarsi da d‹on› Bosco, ma si affrettò per obbedire e per compiere i desideri di una fondazione in pro dell’umanità sofferente.
Fu dunque per tre anni coadiutore ed economo nella parrocchia di Traona, dove per tre anni attese alla cura d’anime e, coll’aiuto di cooperatori, ad istituire e dirigere un ospizio pei figli poveri del popolo. Ma fu avversato in tutto e da tutti sempre, per la nota di novità, per il carattere d’intransigenza, per supposti erronei.
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Per disfare gl’intrighi di alti uffici civili si dovette provocare decreti reali e sentenza del Consiglio di Stato. Né bastò, poiché per un pretesto di legalità fu giocoforza chiudere l’ospizio e ritirarsi in più luoghi e poi a Pianello Lario. Qui alla cura d’anime e dell’ospizio, che gli si consegnò sol dopo un anno, il Guanella congiunse lo studio in compilare le opere: Da Adamo a Pio IX, Ammonimenti al popolo di campagna, Il fondamento, Vieni meco 98, ecc‹etera›, ossia una serie di cinquanta trattazioni storiche, agiografiche, polemiche, morali, lodate dai periodici, La Civiltà Cattolica 99, e dalla buona stampa in genere. Nel frattempo gli si continuavano le noie di pretese accuse d’inimicizia alle istituzioni dello Stato e doveva difendersene ancor dinanzi ai tribunali, finché quando tutto pareva perire, allora fu che si cominciò ottenere.
A mezzo dei medesimi avversari, e col pretesto di istituire in Como una fondazione di opportunità alle famiglie agiate, il Guanella con pochissimi mezzi affittò [5] casa e terreno, e con due suore e quattro orfanine incominciò le basi dell’opera sua. Sei mesi di poi poté comperare quella casa e quel terreno, in seguito a sei altri mesi in modo providenziale poté acquistare attiguo terreno di oltre dieci pertiche censuarie. Allora la casa fu riempita di ricoverati e, non bastando, vi si aggiunsero tre ampi locali dapprima e di poi sei altri, con oratorio interno per l’adorazione del Santissimo Sacramento previo indulto pontificio del 2 febbraio 1889. L’allegrezza dei ricoverati fu viva e le preghiere moltiplicarono. Si iniziò regolarmente l’adorazione perpetua, notturna e diurna, e si mantenne per quanto fu possibile. Le vocazioni nelle suore accrebbero, si avvivò il buono spirito in parecchi dei giovanetti e degli adulti ricoverati. - 952 -Un fanciullo dodicenne, Alessandro Mazzucchi, fu nella casa un piccolo san Luigi; morì improvvisamente e si meritò una biografia edificante 100.
Non poche suore, trenta dal 1875 al 1899, morirono vittima per l’istituzione ed ognuna di esse con special biografia fu segnalata all’esempio della vita religiosa 101.
Catterina, sorella di sangue al sac‹erdote› Guanella, cooperò parimenti e morendo se ne scrisse ampia biografia 102. Taluni parenti, Levi Antonio, i fratelli sacerdoti Buzzetti Lorenzo, arciprete di Chiavenna, e Antonio, parroco di Sant’Agata di Como, pure aiutarono l’opera con offerte e con consigli.
Si aveva bisogno di locali rustici per uso della fondazione e per tre volte si attese a delle costruzioni in proposito, ma le dimande per ricoverati moltiplicavano sempre e quelle tre costruzioni furono convertite in tre case utilissime pel ricovero di più classi di meschinelli. In un compartimento di esse venne allogata la stamperia in direzione alle suore.
[6] 5. La chiesa attuale dedicata al sacro Cuore, perché fosse ricordo del giubileo di sua Santità, venne incominciata col consiglio di sua eccellenza mons‹ignor› Andrea Ferrari il 12 nov‹embre› del 1891, non bastando più l’oratorio interno, e venne dalla stessa eccellenza consacrata con triduo di solenni feste alla Pasqua del 1893 103. La chiesa è lunga metri 33 e larga 13, con cinque altari e con vasti sotterranei che servono per uso di cucina, di refettori, di cantina. Al fianco della chiesa venne pure edificata una casetta pel ricovero di sacerdoti impotenti. Il venerando missionario Giorgio Steinhauser, che visse nella casa ben cinque anni, lasciò i più cari ricordi di virtù e di - 953 -soavità d’indole. Con edificante biografia si ricorda la memoria dell’integerrimo sacerdote 104.
Gli edificii in discorso s’incominciarono con tenue somma e man mano pioggerella mite ma continua di beneficenza calava a seconda dei bisogni. Si trovò gratuito il disegnatore, il capomastro facile ad attendere i rimborsi; sul luogo della costruzione si era pur scoperta abbondante miniera di sabbia.
6. Nel 1894 per altra delle classi di indigenti si fece acquisto di una casa con terreno attiguo. Nell’anno seguente si comperarono cinquemila metri di terreno di fronte alla chiesa per difendere l’intera istituzione contro eventuali pericolose costruzioni.
7. Il Comitato per l’educazion nazionale dei Sordomuti residenti in Milano affidò in marzo del 1894 un drappello di giovanetti ad esperimento d’istruzione. L’impresa riuscì e allora la commissione nell’anno seguente costituì un’opera autonoma, l’Istituto dei Sordomuti poveri.
8. Fino al 1897 dimoravano i ricoverati dei due sessi in due distinti compartimenti, divisi dalla chiesa. Ma [7] da tempo si facevano pratiche per trasportare più lungi il compartimento femminile, alla distanza di circa venti minuti. Nel marzo del 1897 providenziale fu l’acquisto di un grandioso, ameno e salubre locale ricco di acque e di giardini, capace di quattrocento ricoverati. Fu detto di Santa Maria della Providenza. Si accaparrò al solito collo sborso di legger moneta, finché mesi di poi il debito di acquisto in L. 50.000 venne ridotto a L. 22.000. Si fecero ristauri ed ora la casa di Santa Maria è popolata da oltre trecento ricoverate distinte in sette classi: di orfanelle, di sceme, di croniche, di vecchie, di serventi, di novizie, di suore.
9. Alla sua volta il compartimento maschile si estese a tutta la casa che ora comprende sei famiglie: di orfanelli, di artigiani, di studenti, di scemi, di cronici, di chierici e di sacerdoti. La classe degli studenti è diretta da insegnanti patentati e diede un - 954 -sacerdote nel 1894, altro nel 1895 e due nel 1896, uno nel 1897 e tre nel 1898. I sacerdoti in discorso assistono con zelo alla casa di Como ed alle succursali, e sono utilissimo e necessario sostegno dell’opera.
10. Da anni assai il sac‹erdote› Guanella sospirava di aprire l’opera progettata in qualche gran centro. Verso il 1885 quando il cholera infieriva a Napoli, fece pratiche invano per recarsi sopra luogo colle suore dell’ospizio a Pianello Lario per vincere o morire. Finalmente la divina Providenza appianò la via per un asilo in via Saronno di Milano nel 1890 e per altro in via Ravana 105 nel 1891 e di un terzo nel 1893 in parocchia di santa Francesca Romana e di un quarto con ricovero nel 1894 in parocchia di san Babila. Ma si stentava molto in case di semplice affitto. Allora ‹nel› 1896 si pose attenzione all’antica chiesa e convento di sant’Ambrogio ad Nemus entro un’area di oltre [8] settemila metri quadrati. Non si avevano mezzi di sorta ma si comperò, e mesi di poi si versarono 60.000 lire e nel decorso anno altre 33.000, onde non rimane che 27.000 all’intero pagamento, ma è da notare che circa 20.000 furono altresì spese in ampliamento della chiesa ed in riattamenti e corredo del locale acquistato. In questo luogo si concentrò l’azion degli asili, di oratorio festivo, di scuole serali con scuole miste, abbandonando altrove l’opera degli asili provisori. Si fecero feste sontuose e predicazioni per circa duecento giorni nelle feste centenarie di sant’Ambrogio, concorrendovi anche sua eminenza che distinse la chiesa in discorso come meta ai pellegrini che sarebbero accorsi.
Il Signore evidentemente porgeva l’aiuto suo e la casa di Sant’Ambrogio, gremita di oltre centocinquanta ricoverate, non bastando all’uopo, col consenso di sua eminenza si comperò per altra casa un terreno di circa tremila metri quadrati, di fianco alla chiesa parrocchiale erigenda sul corso Loreto. A sostegno della Pia Casa dei Poveri di Sant’Ambrogio ad Nemus si costituì un consorzio di pie signore, coll’approvazione arcivescovile per raccogliere mezzi economici. Il Pio Consorzio conta oggi cinquecento socie.
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Stando i tumulti dei primi di maggio del decorso 1898 si fece il proposito di ritornare al culto dei fedeli l’antica imagine del santissimo Crocifisso che è all’ingresso della Pia Casa dei Poveri, di erigere in Como alla Casa della Provvidenza le statue di san Giuseppe e di Nostra Signora del sacro Cuore, e un grandioso simulacro del sacro Cuore alla casa di Santa Maria. Questo si è compiuto ampiamente col divino aiuto, previ tridui di pie funzioni solenni coll’intervento di prelati e di personaggi illustri, concorrendovi moltitudini di fedeli.
[9] 11. Le suore moltiplicano di numero e godono in fare un po’ di bene. Nel 1896 con il concorso di sua eccellenza il vescovo di Pavia e del r‹everendo› prevosto Scotti di Belgioioso si comperò per L. 20.000 una casa con doppio cortile e vi si allogò nel primo quadrato asilo infantile e ricovero di vecchie, nel secondo scuole ed oratorio festivo maschile e ricovero di vecchi e di malati, previ riattamenti non pochi. La chiesa, capace di quattrocento persone, divide i due compartimenti. Rimane a tutt’oggi il debito di circa 8000 lire. Sua eccellenza il vescovo di Pavia spesso degna visitare quella casa dedicata a san Giuseppe, già casa di alloggio a Garibaldi, e la protegge con particolare benevolenza.
12. In luglio del 1897 il Guanella per motivo di salute venuto qualche settimana a Montespluga, col consenso dell’ordinario di Coira concretò per edificare una stazione cattolica per uso dei cattolici e degli operai lombardi sparsi in tre valli di quelle giogaie dominate dai protestanti, ed in settembre nel decorso anno a mezzo di sua eccellenza il vescovo di Monaco-Principato e del vicario generale di Besançon poté disporre chiesa capace di cinquecento fedeli per essere benedetta in un triduo di feste solenni. Annessa alla chiesa vi è una casetta decente con dodici locali per uso di sacerdoti che vi si recano in cerca di salute e per assistere ai fedeli delle valli nelle stagioni di maggior lavoro. Il dispendio fu di oltre 15.000 lire. Sua eccellenza mons‹ignor› Fedele Battaglia vescovo di Coira concorse colla vistosa somma di 3000 lire. Oltre a 4000 rimangono allo intiero pagamento.
13. L’impianto della stazione cattolica di Splügen diede luogo all’impianto di un asilo infantile con ricovero [10] a - 956 -Roveredo, all’imboccatura delle valli Mesolcina e di Calanca. Due chierici teologi accudiscono al Collegio di Sant’Anna ivi, per giovanetti del corso ginnasiale e commerciale inferiore, nell’intento di assumerne poi la direzione e la proprietà.
14. La Casa del sacro Cuore in Pianello Lario data dal 1870 106 ed or comprende un gruppo di case con settanta ricoverate. Ha pure opificio d’incannaggio di seta e due fonti d’acqua ferruginosa. Si sta compiendo una costruzione d’ingrandimento con vasti locali. Havvi chiesa col Santissimo Sacramento e con un sacerdote della casa che si presta anche in aiuto alla parrocchia. Ha il credito di taluni stabili, può valere 20.000 lire e ne ha in debito circa duemila. Questa casa sostenne prove dure e prolisse.
15. Le Figlie di santa Maria ‹della Provvidenza› accettano direzioni di asili infantili e ne hanno a Camerlata di Como, a Brusimpiano, a Cuasso, dove sono ben accette alle popolazioni.
16. Campodolcino, lungo lo Splügen, e la Valle San Giacomo dopo il traforo del ‹SanGottardo impoverirono miseramente. Per impedire l’emigrazione, il sacerdote Guanella mandò le Figlie di santa Maria ‹della Provvidenza› per iniziarvi le industrie dei pizzi di Cantù, dei cappelli di paglia, che progrediscono con molto profitto. Queste industrie favoreggiarono un asilo climatico per le fanciulle di mediocre condizione e i lavori d’imboscamento delle alpi, l’impianto di cooperative, di luce elettrica, di latteria e simili a mezzo di comitato composto di sacerdoti e di laici.
17. La Casa della divina Provvidenza tre volte ottenne speciale benedizione dal Santo Padre. Ebbe incoraggiamento dal Congresso cattolico di Pavia, dal Congresso nazionale di Milano, dal Congresso eucaristico di Venezia. [11] I reverendi parroci e sacerdoti di Lombardia, le autorità civili, le presidenze di Comuni e delle congregazioni di carità porgono conforto di parole e aiuti di mezzi economici.
18. La Casa della divina Providenza sostenne continua la prova della critica, del sospetto e della calunnia, ora formale ed ora materiale; quando diretta, quando indiretta. Ai 25 agosto - 957 -del 1893 fu visitata da un incendio fortuito e nel d’Ognissanti del 1896 in seguito alle minaccie ripetute per più di un anno dai nemici dell’ordine fu dagli stessi incendiata, e fu provvidenza che non bruciasse la chiesa e la casa tutta. Il danno nondimeno fu grave, ma la carità cittadina in breve riparò.
19. Le Figlie di santa Maria ‹della Provvidenza› vivono colla risorsa di tenue mensilità che versano i ricoverati, dei loro scarsi patrimoni, del lavoro delle mani e di oblazioni caritative.
20. Lo stato economico delle diverse case è come segue.
Casa di Santa Maria vale complessivamente allo stato attuale circa L. 80.000 (ottantamila)
Ne ha di debito » 22.000
Rimane il credito di » 58.000 L.58.000
Pia Casa dei Poveri in Milano può valere oltre » 140.000
Ne ha di debito » 27.000
Possiede in credito » 113.000 L. 113.000
[12] Somma retro L. 171.000
Casa di San Giuseppe in Belgioioso valore L. 30.000
Debito » 8.000
Possiede in credito » 22.000 L.22.000
Casa del sacro Cuore in Pianello Lario valore » 20.000
Debito » 2.000
Possiede in credito » 18.000 L.18.000
Terreno di circa 3000 metri per casa erigenda a Milano » 15.000 L.15.000
Credito totale L. 226.000
La Casa della divina Providenza in Como entro un’area di 30.000 metri si valuta in L. 250.000
Debito ipotecario » 15.000
Rimane credito » 235.000
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La Casa della divina Providenza e la stazione cattolica di Splügen non fanno parte alla proprietà ed alla direzione delle Figlie di santa Maria della Providenza, ma dei Figli del sacro Cuore 107.
Como, il giorno delle Ceneri 1899.
Sac‹erdote› Luigi Guanella 108




p. 949
94
Riferimento alla pubblicazione citata alla nota 2 a p. 4.


p. 950
95
La pia unione fu eretta canonicamente il 15 ottobre 1871; cfr. Piero Pellegrini - M. Luisa Oliva, La storia di Chiara, Roma 1991, p. 153.


96
Originale: quattro.


97
Ef 5, 2.


p. 951
98
Riferimenti a Da Adamo a Pio IX. Quadro delle lotte e dei trionfi della Chiesa universale distribuito in cento conferenze e dedicato al clero e al popolo, I-III, (1885-1887), pubblicato nel vol. II/1 della presente collana, Scritti storici, pp. 1-945; Saggio di ammonimenti famigliari per tutti ma più particolarmente per il popolo di campagna (1872), pubblicato nel vol. III della presente collana, Scritti morali e catechistici, pp. 1-95; Il fondamento. Catechismo per le anime che aspirano a perfezione (1885, 1914), ivi, pp. 861-938; Vieni meco. La dottrina cristiana esposta con esempi in quaranta discorsi famigliari (1883, 1901), ivi, pp. 263-442.


99
Cfr. nota 5 a p. 581.


p. 952
100
Riferimento alla biografia del 1891 citata alla nota 19 a p. 908.


101
L’A. si riferisce in modo approssimativo e generico a brevi biografie in memoria (cfr. Prefazione, p. 947; Presentazione, p. 949) e a necrologi apparsi su LDP.


102
Cfr. nota 28 a p. 637.


103
La chiesa fu consacrata il giovedì della settimana in albis, 6 aprile; cfr. La solenne consecrazione della nuova chiesa dedicata al santissimo Cuore di Gesù monumento commemorativo del giubileo episcopale di Leone XIII, LDP, maggio 1893, p. 48.


p. 953
104
Riferimento a Callisto Grandi, Pio ricordo del sacerdote missionario don Giorgio Steinhauser volato al cielo nella Casa della d‹ivina› Providenza il giorno 12 luglio 1897, Como 1897, 31 p.


p. 954
105
Cfr. nota 8 a p. 17.


p. 956
106
Cfr. nota 1 a p. 3.


p. 958
107
Cfr. nota 4 a p. 218.


108
Nell’originale, da p. 13 al termine, segue l’elenco alfabetico delle « Suore e novizie di Santa Maria della Provvidenza », che comprende 159 nominativi.


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