Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
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37. Nel solenne ingresso di sua eccellenza reverendissima monsignor Domenico Boggiani alla diocesi di Adria nella festa dell'Annunciazione del MCMIX

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Nel solenne ingresso di sua eccellenza reverendissima monsignor Domenico 158 Boggiani alla diocesi di Adria nella festa dell’Annunciazione del MCMIX
Bozzetti storici-confidenziali della Casa d‹ivina› Provvidenza
Como
Como, Tipografia Casa divina Providenza 1909, 7 p.
[3] Siamo ormai alla vigilia dell’ingresso faustissimo 159 ed esco a stento dal forzato ritiro a cui mi ha obbligato una lunga influenza.
Legami di venerazione e di gratitudine mi stringono cotanto coll’ordinariato di Adria; che fare? Perdoni il presule reverendissimo e accetti una modestissima pagina delle relazioni storiche della Casa della d‹ivina› Provvidenza con codesto illustre e venerando ordinariato.
Il parroco d‹on› Ferdinando Geremia fu, nelle dolci disposizioni di Dio, il primo anello di congiunzione tra la diocesi di Adria e le Opere della Provvidenza. Egli nel 1898 ne presentò nella Pia Casa dei Poveri a Milano l’infermo paralitico m‹olto› r‹everendo› sac‹erdote› Giovanni Boschetto 160, che fu volontieri accolto. Da questo, come da scintilla buona di carità, si accese e si alimentò la santa fiamma che tanto bene produsse alla Casa della divina Provvidenza e che estese pure le sue benefiche influenze nella diocesi di Adria. Il m‹olto› r‹everendo› arciprete d‹on› Geremia continuò con noi le sue buone relazioni e ne inviò altri ricoverandi [4] sacerdoti e laici, fra i quali il m‹olto› - 983 -r‹everendo› sac‹erdote› Lucio Bonardi, anch’esso paralitico. I sullodati sacerdoti, cari per il loro esempio di pietà e di rassegnazione, spirarono poi nel bacio del Signore dopo averci santamente edificati per parecchi anni. Il lodato don Ferdinando Geremia si ritirò poi dalla parrocchia e morì presso i suoi parenti su quel di Padova, lasciando a noi il rincrescimento di non aver potuto accogliere lui pure nelle nostre case a passarvi gli ultimi e stanchi giorni, come sarebbe stata nostra dolce e desiderata soddisfazione.
Il m‹olto› r‹everendo› arciprete d‹on› Ugo Cappello ed il m‹olto› r‹everendo› arciprete d‹on› Giov‹anni› Battista Baroni aiutarono allo acquisto dello stabile detto poi Casa della sacra Famiglia in Fratta Polesine. Quest’ultimo vi impiegò delle proprie sostanze, per lo che e per i meriti di cinquant’anni di zelante servizio in Villanova del Ghebbo ne ebbe dal sommo pontefice Leone XIII e da Pio X, gloriosamente regnante, le insegne prelatizie di Cameriere segreto di sua Santità. Le cure e l’affetto di mons‹ignor› Baroni alla Santa Sede furono occasione per estendere anche in Roma le opere della Casa della d‹ivina› Provvidenza.
L’illustre monsignore rinunciò poi alla parrocchia e si ritrasse nella Pia Casa della s‹acra› Famiglia, dove si consacrò all’istituto dei Servi della Carità, nobile esempio di umiltà e di sacrificio sacerdotale. Questo atto generoso gli fu sorgente di serenissima pace e di grandi conforti nella diuturna malattia che lo afflisse sino alla morte, che susseguì nel 3 marzo 1906. La Casa della d‹ivina› Provvidenza tuttodì offre a Dio i più larghi suffragi per l’anima generosa di monsignor Giov‹anni› Battista Baroni.
Anche in Villanova, nell’asilo che ivi sorge poco discosto dalla tomba venerata del confratello e del [5] benefattore, una copia di suore nostre ricorda la persona del compianto monsignore. La Casa ecclesiastica di Fratta Polesine è divenuta casa di famiglia pei sacerdoti bisognosi di assistenza, come ai caritatevoli desideri che il reverendissimo Baroni espresse negli atti di sua ultima volontà.
I nostri sacerdoti assistenti estendono la loro modesta opera anche alla parrocchia, dove il reverendissimo arciprete d‹on›- 984 - Serse Peretto riceve con grato animo quel tanto di bene che si procura di fare e ci edifica spesse volte in un’ora di riposo e di utile trattenimento nella casa.
Sua eccellenza rev‹erendissi›ma monsignor Antonio Polin aprì con generosità il suo seminario di Rovigo ai chierici studenti della Casa della d‹ivina› Provvidenza. I superiori rev‹erendissi›mi mons‹ignor› Basilio Dossi, rettore, e poi mons‹ignor› Ernesto Vallini e i mons‹ignori› Giacomo Sichirollo e ‹Enrico› Bonincontro ed i professori tutti ebbero pei nostri chierici affetto paterno, e così la Casa della divina Provvidenza poté arricchire lo stuolo de’ suoi sacerdoti nella persona dei seguenti:
Anno 1901
Sac‹erdote› Vittorio Pontoglio
» Luigi Bravi
» Angelo De Martini, cappellano a Castelnovo Bariano
» Angelo Arrigoni, che passò alla patria celeste nello istituto nostro in Milano
Anno 1904
Sac‹erdote› Salvatore Alippi
» Lorenzo Bignotti
» Sperandio Filisetti
» Giovanni Fusi
» Martino Cugnasca
» Riccardo Negri
[6] Sac‹erdote› Giovanni Acerboni, cappellano a Costa
Ch‹ierico› Dura Giovanni, che dal seminario spiccò il volo al paradiso l’8 dicembre 1903
Anno 1905
Sac‹erdote› Paolo Guffanti
» Alessandro Zaffaroni
Anno 1906
Sac‹erdote› Paolo Panzeri
» Giuseppe Reschini (ora missionario nell’India)
» Luigi Lavizzari
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Anno 1907
Sac‹erdote› Filippo Bonacina
Anno 1909
Suddiacono Luigi Previtali
» Giuseppe Venezia
I sullodati, grazie a Dio e grazie all’educazione degli eccellenti superiori, si propongono onorare sempre il sacro carattere sacerdotale, di impiegare le loro cure e la vita intiera in favore del proprio e tanto caro istituto dei Servi della Carità.
Sua eccellenza reverendissima mons‹ignor› vescovo Antonio Polin ci visitava a Fratta e qualche volta ne visitò nelle case di Lombardia e si degnò benedire di presenza la nostra chiesa di San Salvatore - Olonio, in capo al lago di Como. L’esempio del vescovo ci ottenne le visite preziose anche di alcuni reverendissimi superiori del seminario nelle case di Adria, di Lombardia e di Roma.
La memoria di mons‹ignor› Polin sarà sempre in benedizione presso le persone e le opere dei due istituti della Provvidenza.
[7] Sua eccellenza reverendiss‹i›ma mons‹ignor› Domenico 161 Boggiani, vescovo eletto alla successione del compianto mons‹ignor› Antonio Polin, intuì ben presto i bisogni della Casa della divina Provvidenza e se li fece propri nella magnanimità dell’animo suo. In una conferenza che ebbe col Santo Padre intese dirsi: « Aiuti quel buon uomo — e alludeva a don Guanella — L’aiuti... non ha un soldo e fabbrica case e chiese in molte parti d’Italia e fuori... Anche qui in Roma ha fatto molto... più che io non avrei creduto... non ha un soldo e paga... paga tutti e dappertutto... è un povero ricco. Quanto ai sacerdoti, ha più bisogno di sacerdoti pii e pazienti che di sacerdoti sapienti ».
Sua eccellenza reverendissima non vorrà aprire ad ognuno i segreti propri, ma noi siamo grati al Santo Padre che in - 986 -argomento ai chierici e ai sacerdoti della Casa della divina Provvidenza abbia detto al nuovo vescovo: « Segua l’indirizzo del compianto mons‹ignor› Polin ». Siamo poi grati a sua eccellenza reverendissima che in pratica continua l’augusto indirizzo.
I Servi della Carità si prostrano al bacio del sacro anello per essere ribenedetti nei loro pii propositi. Le Figlie di santa Maria della Provvidenza, umilmente prostrate, attendono esse pure la benedizione del vescovo che il Signore benedetto conservi e prosperi ad multos annos.
Como, san Giuseppe 1909.
Sacerdote Luigi Guanella




p. 982
158
Nome erroneamente attribuito al vescovo, già religioso domenicano, i cui nomi di battesimo e di religione furono rispettivamente Pio e Tomaso; cfr. Dizionario biografico degli Italiani, XI, 1969, p. 176.


159
L’ingresso in diocesi avvenne il 25 marzo 1909.


160
Originale: Boschetti; per la correzione cfr. scheda personale in Archivio Curia vescovile, Rovigo.


p. 985
161
Cfr. nota 158 a p. 982.


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