Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo

Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)

9. La buona volontà

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9.
La buona volontà
[I-48]Buona volontà è propria di quelli che, avendo ben ­deliberata un’impresa, non s’arrestano poi alle difficoltà che insorgono ma dicono: « Voglio essere uomo 77: vincere o morire; voglio essere cristiano: coll’aiuto di Dio vincerò certamente ».
Teresa di Gesù, con quel suo gran cuore di procacciare in tutto e sempre la gloria del Signore, non temeva ma confortavasi con dire: « Chi m’aiuta è l’Altissimo » 78. Era di salute infermiccia sempre; talora pareva cadere omai, ma quanto più le venivan meno le forze del corpo più le si accrescevano quelle dello spirito, e Teresa seguiva a dire: « Il Signore è l’aiuto mio ». Perdurandola in viaggi stentava di tutto, [I-49] nel vitto, nel vestito, nell’alloggio; pativa di fame, di freddo, di caldo eccessivo, eppure non veniva meno. Se conveniva arrischiarsi al passaggio di torrenti e di fiumi, e Teresa provavasi la prima e diceva: « Dio m’aiuterà, ma se vedete che io morrò in queste acque, deh, io ve ne scongiuro, voi ritornate ». Quando sul cammino, affranta da febbri e da malanni molteplici 79, avesse trovato due fichi secchi o checchessia, ella diceva che ciò le bastava ad ogni scopo della vita. Più volte la si minacciò di imprigionarla e più altre le si attentò la rovina e l’annientamento delle sue fondazioni, ma rispondeva tuttogiorno Teresa: « Il Signore è l’aiuto mio ».
E Dio l’aiutava con mandarle colonne fermissime di sostegno. Talvolta fondatrice di un monastero era la figlia di patrizii [I-50] illustri, che con l’esempio di una pietà specchiata congiungeva la ricchezza di copiosa dote. Altra volta erano figlie sì ben informate a spirito di distacco che, dopo aver 80 disdegnato collocamenti vantaggiosi, le si sottomettevano a mo’ d’angeli - 26 -celesti e sterminavano il proprio corpo per 81 vivificare mag­giormente lo spirito. Quando Teresa percorreva in difesa della riforma, le sorelle dimoravano in flagellazione spietata.
Ed ebbe da Dio Teresa compagni fedeli nella riforma stessa dei religiosi chiamati poi Scalzi. Giovan de Yepes, Antonio de Heredia, Giovan della Miseria, stando in una solitudine angustissima e disagiata, riempivano il proprio cuore dei lumi celesti che poi correvano a spargere infra [I-51] i popoli circostanti. San Pietro d’Alcantara le si aggiunse e san Giovan della Croce che scrisse 82 libri sublimi: Salita del monte Carmelo, La notte oscura dell’anima, Le spine dello spirito, La fiamma viva d’amore e Il cantico spirituale.
Quando tutto pareva perduto omai, Gesù le fa sentir questa voce 83: « Alcuni il vorrebbero, ma non sarà così, anzi tutto il contrario ». Altra volta la incoraggiava dicendo: « Che temi? Quando mai t’ho io mancato? Il medesimo che sono stato, sono ancora; non lasciar di fare queste fondazioni ». E stando ella in dubbio per una casa, il Signore le soggiunse: « Questa ti conviene... Non sanno eglino quanto sono offeso in quel luogo, il monastero vi apporterà gran rimedio ».
Della fondazione di Burgos le disse parimenti: [I-52] « Non far stima dei freddi, che io sono il vero calore. Il demonio fa tutti gli sforzi per impedire quella fondazione; fa tutti i tuoi tu, e non lasciar d’andare in persona, perché ne risulterà un gran bene ». V’accorse e stando in pericolo diceva: « Coraggio, figliuole mie, qual maggior sorte possono mai desiderare che d’esser qui martiri, se bisogna per amor di nostro Signore?... ».
E standosi per dipartirsene omai, soggiungeva: « Figliuole e signore mie, per amor di Dio le prego a mettere grande studio nell’osservanza della Regola e delle costituzioni e a non mirare - 27 -il mal esempio che questa cattiva monaca ha dato loro, e me lo perdonino ».
Il volto di Teresa aveva lo splendor del sole. Giungendo le mani 84 cantò come un candidissimo cigno il suo fine: « O Signor mio e Sposo mio, già è [I-53] venuta l’ora bramata, tempo è ormai che ci vediamo! Signor mio, ecco l’ora della dipartita, siate mille volte benedetto, e s’adempia la vostra volontà. Arrivata è già l’ora nella quale io esca da questo esiglio, e goda ­l’anima mia insiem con voi quello che tanto ho bramato ». ­Teresa visse fino a 67 anni, combatté per 47 nella religione, passandone 27 nel monastero dell’Incarnazione e 20 nella primitiva Regola del Carmine. Teresa lavorò di buon volere e fu incoronata di splendido trionfo.
La buona volontà è quella che grida: « Vincere o morire » e intanto che suda quasi soldato eletto che vuol tener dietro 85 al suo capitano illustre. Quelli che allo insorgere di opposizione ritraggono il piè e poi che dicono: « Dio non vuol dunque questo da me », questi sono vili e colpevoli che [I-54] hanno 86 poco buon volere e ne incolpano poi Dio.




p. 25
77
Originale: uomo /e cristiano/.


78
Sal 118(117), 7, ripetuto nel capoverso.


79
Originale: molteplici, /trovava/.


80
Originale: aver /ripudiato/.


p. 26
81
Originale: sterminavano /la propria avvenenza/ il proprio corpo per /piacere/.


82
Originale: scrisse /i bellissimi/.


83
Più chiaramente in Opere, i, Vita di santa Teresa, p. 392: « Stando una volta in orazione, e tra sé e sé pensando se le persone, di cui abbiamo parlato, volessero veramente spegnere la nuova riforma, il Signore le rispose »; segue il discorso diretto.


p. 27
84
Originale: mani /come/.


85
Originale: dietro /ad un/.


86
Originale: che [I-54] che hanno.


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