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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo
Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)
28. Vita apostolica
«
»
[- 73 -]
28.
V
ita
apostolica
[II-73]
Gli
apostoli
adoperavano
massimo
studio
per
meritare
in sé le
divine
grazie
.
Poveri
poi ed
angustiati
, venivano
pellegrinando
pel
mondo
e
incontratisi
con
uomini
alla
via
od alla
città
dicevano
281
: « Abbiamo
novella
gioconda
a
darvi
. Il
Salvatore
del
mondo
è
Gesù
, di cui i
profeti
hanno
vaticinato
. Se voi
credete
e vogliate
essere
battezzati
282
, voi sarete
salvi
».
- 74 -
Il
discorso
semplice
degli
apostoli
dalla
mente
passava
al
cuore
: quelli
283
domandavano
con
ansia
il
Battesimo
e così in qua e in
là
si
costituivano
le
Chiese
dei
fedeli
cristiani
. Oh qual
merito
per gli
apostoli
! Ebbero assai a
soffrire
, ma che
importa
, che or eglino sono
beati
in
paradiso
e che noi ben
speriamo
di
raggiungerli
in quel
regno
beato
?
[II-74]
Molti
personaggi
illustri
seguirono
l’
esempio
degli
apostoli
e questi
diconsi
apostolici
284
.
Santa
Teresa
partecipò
in
alto
grado
del
merito
e della
gloria
degli
apostoli
.
Era
pervenuta
in
Medina
dopo
grave
stento
di
viaggio
, con alcune
285
sorelle
ma senza
provision
umana
, allo
infuori
d’un
angolo
di
casa
che le
era
stato
offerto
. Tutti
dicevanla
pazza
ed
umanamente
parlando
non
avevan
tutto il
tor
to
, ma la
fede
guidava
la
gran
donna
.
Pervenuta
di
sera
profitta
del
buio
della
notte
per
allestire
un
altare
e allo
indomani
, intanto che gli
abitanti
della
città
si
distornano
nel
frastuono
di una
festa
popolare
, ella
inaugura
il suo
monastero
e vi fa
accompagnare
il
Santissimo
Sacramento
286
.
Era
mal
sicura
che
gente
287
eretica
non
oltraggiasse
il
mistero
eucaristico
, ed ella
veglia
di
notte
[II-75]
finché
trova
abitazione
più
adatta
.
Venuta
poscia
in
Malagón
per altra
fondazione
,
interroga
: « Qual dei due
partiti
sarà il
migliore
?
Dotare
il
monastero
a
sufficienza
o
lasciarlo
povero
del tutto? ». E
trova
che il con
fessore
appoggiato
anche ai
decreti
del
Tridentino
è di
parere
che sia
dotato
anche per non
recar
disagio
agli
abitanti
di
‹
quella
›
piccola
città
288
.
Gesù
appassionato
apparendole
le
ave
va
detto
: « Non queste
ferite
ti
devono
affliggere
, ma sì quelle che mi si fanno
presentemente
in sì
gran
numero
...
Figlia
mia, non è
tempo
di
riposarti
, ma di
sollecitare
fondazioni
... ».
Fu
cotal
giovine
Bernardino
de
Mendoza
che
offrì
casa
ad un
quarto
di
lega
dalla
città
di
Vagliadolid
.
Teresa
era
in
dubbio
di
accettare
, per
essere
luogo
discosto
dalla
città
. Ma poi
- 75 -
rifletté
: « Chi non
sa
che il
Signore
ricevendo
il
dono
[II-76]
darà
il
paradiso
a questo
giovine
? ». E venne
‹
a
›
sapere
che
invero
andò
salvo per questo e che altrimenti
sarebbesi
dannato
omai. In
Vagliadolid
si
trovò
la
numerosa
famiglia
del
nobilissimo
Antonio
de
Padilla
, che tutta si
diede
agli
289
ordini
di
san
Domenico
, di
sant’
Ignazio
, di
santa
Teresa
.
Nella
fondazione
di
Toledo
si ebbe in
dono
una
casa
del
valor
di 12 mila
ducati
290
. Le
sorelle
dicevano
allora a
Teresa
: « Or come non saremo noi
meste
,
madre
nostra, dacché più non
siam
povere
? ».
Anna
della
Madre
di
Dio
, che aveva
regalato
tutto il suo,
rispondeva
: « Quando io avessi più nulla, starei alla
porta
domandando
elemosina
. Se mi
diceste
di
gittarmi
entro
quell’
acqua
o
giù
in quel
pozzo
, per
obbedienza
io il
farei
e
Dio
m’
aiuterebbe
».
Bisognò
perfino
moderarne
l’
ardore
. Nostro
Signore
tenendo
le
braccia
aperte
verso a
Teresa
disse
‹
che
›
tenesse
[II-77]
per certo che tutte le
religiose
che
morrebbero
in questi
monasteri
avrebbe egli così
difese
, e che non
avesser
paura
di
tentazione
nell’
ora
della
morte
.
A
Pastrana
si
fondò
altro
monastero
ma, perché la
benefattrice
era
strana
e
cattiva
e
metteva
in
disordine
le
religiose
, si
dovette
abbandonare
.
Teresa
venne a
Salamanca
.
Conduceva
seco le
religiose
che
parea
‹
no
›
aver
desiderio
di
nuova
fondazione
, e
viaggiava
in
particolar
vettura
.
Regnava
fra tutte una
dolce
allegria
, avevano un
campanello
per
regolar
l’
orario
della
giornata
.
Scendendo
dal
carro
abbassavano
lor
veli
e
alloggiando
negli
alberghi
ponevasi
a
guardia
persona
fedele
.
‹
Teresa
›
Aveva sempre lo
spirito
innondato
di
consolazioni
, sì che il suo
conversare
non
istonava
mai.
Recava
seco un
vaso
di
acqua
benedetta
, una
statuetta
di
Gesù
bambino
.
Facevasi
pur
accompagnar
da un
sacerdote
confessore
.
[II-78]
«
Madre
mia
—
interrogava
cotal
religiosa
—
un
pensiero
mi
preoccupa
: se
ora
io venissi a
morire
, che
farebbe
mai ella così
sola
com’è? ». E
Teresa
a lei: «
Sorella
mia
buona
, quando sarà ciò che
dice
,
penserò
a quello che
abbiami
a fare;
- 76 -
or mi
lasci
dormire
». Intanto la
pioggia
scendeva
a
diluvio
e la
casa
minacciava
‹
di
›
diroccare
omai.
Pregò
allora
Teresa
così: «
Signore
, o già più non mi
comandate
di
attendere
a
simili
opere
, o vi
degnate
recar
rimedio
alla
presente
necessità
». Di subito le
acque
torrenziali
cessarono
.
Ad
Alba
de
Tormes
fondò
monastero
per
istruire
la
gen
te
ignorante
dei
villaggi
.
Teresa
fu
udita
sclamare
: « Quanti
padri
si
vedranno
precipitare
nello
inferno
per aver avuto dei
figli
, e quante
madri
vedrannosi
salire
al
cielo
per
mezzo
delle loro
figlie
! ».
Nella
fondazione
di
Siviglia
Iddio
aveva
rivelato
‹
una
›
co
sa
a
Teresa
ed altra gli avevano
[II-79]
ingiunto
i
superiori
291
, e
Teresa
confortava
sé con questo
discorso
: « Io non posso altrimenti
ingannarmi
obbedendo
a’ miei
superiori
, ma sì
giudicando
della
verità
d’una
rivelazione
». Ed il
Signore
le
parlò
: « Ben facesti a non
differir
d’
obbedire
: la
riforma
non
men
che la
fondazione
ci
guadagneranno
.
Va
a
Siviglia
, la
fondazione
vi si farà, ma v’avrai molto a
292
patire
». È il
proverbio
che
Chi non ha
visto
Siviglia
, non ha
visto
nulla
, ma
Teresa
, in
seguito
ad un
viaggio
disastrosissimo
,
pervenuta
là
si
trovò
in tali
strettezze
da
parer
affatto che
Dio
l’avesse
lasciata
a se stessa. Quando il
fratello
Lorenzo
de
Cepeda
giunse
dall’
Indie
e l’
aiutò
con
buoni
soccorsi
.
Il
generale
dell’
ordine
,
considerando
il
gran
bene
di questi
monasteri
,
desiderava
che se ne
fondasse
tanti come i
capelli
del
capo
, onde
[II-80]
Teresa
,
superate
più altre
difficoltà
,
fondò
in
breve
altri
monasteri
in
Caravaca
, in
Villanova
della
Xara
, in
Palenza
, in
Soria
, in
Burgos
. Ed il
Signore
alla sua
volta
le
parlò
: «
Figliola
mia,
dì
in
nome
mio ai
padri
carmelitani
scalzi
che si
studino
di ben
osservare
quattro
cose
:
fino
a tanto che vi saranno
fedeli
il loro
ordine
andrà
sempre
crescendo
, ma quando vi
mancassero
,
sappiano
che
scadrebbero
dai loro
principii
. La prima cosa è che vi sia
uniformità
di
sentimenti
nei
superiori
. La
seconda
che, pur avendo
gran
- 77 -
numero
di
case
, vi sieno sempre pochi
religiosi
in ciascuna. La
terza
che abbian poco
com
‹
m
›
ercio
coi
secolari
e
unicamente
pel
bene
delle
anime
loro. La
quarta
che
insegnino
più
colle
opere
che
colle
parole
».
Nel
1568
, a
mezzo
del
p
‹
adre
›
Antonio
di
Gesù
[II-81]
e del
p
‹
adre
›
Giovanni
della
Croce
,
Teresa
fondò
il
primo
convento
dei
carmelitani
riformati
in
Durvelo
. Al
provinciale
Alfonso
Gonzales
, che s’
opponeva
a quell’
istituzione
, avevano
detto
: « Se non
consentite
a quest’
opera
di
bene
, che
conto
non
darete
un
dì
? Quante
cose
che
sembravano
impossibili
ed or che le
vediamo
? ». Quei due
santi
religiosi
godeano
sopramodo
in
mancar
di tutto. Vi avevano una
celletta
angusta
e
pregavano
in due
romitorietti
che
guardavano
all’
altare
, appena
capaci
per
starvi
prostrati
.
Dormendo
293
nella
vernata
,
levavansi
dai loro
giacigli
colle
vesti
cariche
di
neve
.
Predicavano
nelle
ter
re
vicine
e vi si
recavano
camminando
sulla
neve
a
piè
nudi
.
Teresa
,
trovandosi
impelagata
nella
fondazion
di
Palenza
,
sclamò
: «
Patire
e poter nulla è cosa
terribile
! ». Ed il
Signore
a lei: « Oh che
temi
tu dunque? E quando t’ho io
mancato
mai?
[II-82]
Quel medesimo che fui già verso te in
passato
, sono
ora
, non
lasciar
di fare
294
questa
fondazione
». Nel
viaggio
per la
fondazion
in
Burgos
,
Teresa
affranta
da mille
patimenti
voleva
ritornarsene
, ma
Dio
disse
: « Or,
Teresa
,
tieni
forte
. Per
denari
tu ti
ritieni
? ». S’
opponeva
pure
l’
arcivescovo
di
Burgos
, il quale ebbe a
dire
a
Teresa
che siccome per la
morte
di nostro
Signore
eransi
fatti
amici
tali che prima non erano, così per lo
contrario
, di
amicissimi
che erano il
vescovo
di
Palenza
ed egli, per
cagion
di
Teresa
s’erano
fatti
inimici
. Al che
Teresa
si
contentò
‹
di
›
rispondere
: indi poter egli
veder
chi ella si
fosse
. E
sfogandosi
dinanzi a
Dio
,
sclamò
: «
Signore
, che
pretendono
più le
ancelle
vostre
295
dilette
che
servirvi
e
vedersi
- 78 -
prigioniere
per
amor
vostro in un
santo
asilo
onde non avranno ad
uscire
più mai? ».
[II-83]
E
riflettendo
pensava
non forse tali
difficoltà
pervenissero
in
castigo
o da non aver
abbracciato
la
religione
296
per
puro
spirito
, o da non
mostrarsi
a
Dio
a
bastanza
grate
. Il
Signore
le
parlò
parimenti
esser
conveniente
che le
religiose
di
San
Giuseppe
si
mettessero
sotto l’
obbedienza
dell’
ordine
, e si
adoperasse
efficacemente
a tal
fine
perché non si facendo così, il
rilassamento
si sarebbe presto
introdotto
in quella
casa
.
Teresa
vi
attese
con
ardore
e vi
riuscì
.
Oh che non può un
cuore
di
ardore
apostolico
! Oh
susciti
il
Signore
tuttodì
cuori
siffatti
e la
società
pericolante
sarà
salva
omai!
Sclama
santa
Teresa
: « Oh quanto è
maggiore
il
coraggio
dei
servi
del
Signore
per le
gran
cose
, che non quello delle
persone
d’un’
illustre
nascita
, senza tal
zelo
per la
causa
di
Dio
! ».
Diceva
di
donna
Catterina
de
Tolosa
, che
diede
alla
religione
8
figli
: «
Spesso
mi
accade
di
arrestarmi
a questo
pensiero
: allora
297
quando
godranno
ciascun di que’
figli
in
cielo
gli stessi
‹
gaudii
›
298
di
sant’
Ignazio
e di
san
Franc
‹
esco
›
Saverio
,
appo
la
culla
dei quali
nacquero
e
crebbero
, e
vedranno
d’
andarne
debitori
alla lor
madre
, oh quali non saranno le
azioni
di
grazia
con cui le
attesteranno
la propria
riconoscenza
, e come e quanto non
sentirà
crescere
l’
accidental
sua
felicità
quella
madre
, alla
vista
della
felicità
de’ suoi
figli
! ».
Teresa
fondò
conv
‹
enti
›
32 e di poi
fino
al
secolo
xviii
in tutto il
mondo
‹
ne
sorsero
›
266
in 10
prov
‹
ince
›
299
.
Indipendenti
da
provincia
presso a
500
.
p. 73
281
Originale
:
dicevano
: /Ho/.
282
Originale
:
battezzati
/nel
nome
di lui nel
nome
del
Pad
‹
re
›
/.
p. 74
283
Originale
: quelli /
cerc
‹
avano
›
/.
284
Originale
:
apostolici
/perché
p
‹
...
›
/.
285
Originale
: alcune /
compagne
/.
286
Originale
:
Sacramento
. /Non/.
287
Originale
: che
gente
gente
/
male
di
‹
...
›
/.
288
Originale
:
città
. /Il/.
p. 75
289
Originale
: agli /
istituti
/.
290
Originale
:
ducati
. /Or/.
p. 76
291
Originale
:
superiori
, /onde/.
292
Originale
: a /
soffrire
/.
p. 77
293
Originale
:
Dormendo
/un’
ora
/.
294
Originale
: fare /queste due/. In
Opere
,
iii
,
Libro
delle
fondazioni
,
p.
482
, la
citazione
è
riferita
a
Palenza
e
Burgos
.
295
Originale
: vostre /
divote
/.
p. 78
296
Originale
:
religione
/con/.
297
Nell’
originale
il
testo
da qui alla
fine
del
capoverso
è
aggiunto
lungo i
margini
inferiori
di questa
pagina
e della
precedente
.
298
Per l’
integrazione
cfr.
Opere
,
iii
,
Libro
delle
fondazioni
,
p.
566
.
299
Il
numero
di
266
conventi
è
riferito
alle
provincie
della
Congregazione
di
Spagna
o di
san
Giuseppe
, che
comprendeva
anche
Portogallo
e
Messico
; anche per il
dato
successivo
cfr.
Prospetto
delle
provincie
e delle
case
dell’
ordine
carmelitano
riformato
erette
dalla
morte
di
santa
Teresa
alla
fine
del
sec.
xviii
, in
Opere
,
iii
,
Libro
delle
fondazioni
,
pp.
568-573
. Nell’
originale
l’
intero
capoverso
è
aggiunto
lungo il
margine
superiore
.
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