Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo

Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)

33. Saggio di governo cristiano

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33.
Saggio di governo cristiano
[III-14] Nel Cristianesimo, quando savio è chi governa e docili che sono 347 i dipendenti, allora il governo è felice. Vediamo in santa Teresa un saggio di questo governo cristiano.
« Mie signore, madri e sorelle mie disse Teresa nel 348 presentarsi al governo delle numerose suore del monastero dell’Incarnazione io sono mandata e me ne duole... Voi potevate ­scegliere altra che me meschinella... or io vengo come ultima e come serva... ditemi che possa fare per voi... Io darei il sangue e la vita... Non vi faccia ombra la mia autorità di priora, ché so come è a trattare con le [III-15] Scalze e come con voi 349. Serviamo Dio... Osserviamo le Regole nostre... Io desidero che superiora del monastero sia la Vergine benedetta e io la prima mi metto qui ai suoi piè e la prego ad accettare lei il governo di questo monastero ».
Intanto ella stessa Teresa dava prova 350 del suo affetto al suo superiore con iscrivere: « Io non mi stupisco di qualunque gran cosa che operi l’amor di Dio mentre veggo che può tanto in me l’amor del padre Domenico 351, sì che quello che pare a lui pare anche a me, quello che egli vuole lo voglio io pure. Io non so in verità dove andrà a parare questo incantesimo... Padre mio, resti con Dio e lo preghi che dia anche a me questo spirito di fervore, sicché io non cerchi mai altro che la sua santissima volontà ».
- 91 -[III-16] A cotale che desiderava riposo, risponde Teresa: « Non credo punto che lei godrebbe più sanità se ottenesse il riposo che desidera, anzi credo ne avrebbe di meno, e ne sono intimamente persuasa perché conosco la sua complessione. Quind’io penso di lasciargliela questa croce, perché alla fin fine o in un modo o in un altro si dee far santa. Per lei è bello desiderare la solitudine ma non l’averla in realtà ».
E 352 colei che dolevasi di non saper meditare ammonisce così: « Se lei si rammenta, le dissi più volte qual metodo dee tenere, che è meglio assai lo spender quel tempo in dar continue lodi a Dio e in desiderar che tutti ardentemente lo lodino; e questo è una gran prova dell’essere l’anima tutta occupata in Dio. Piaccia al Signore che lei ed io lo serviamo con tutto il fervore per quel molto che gli dobbiamo [III-17] e ci dia molto a patire per amor suo, foss’anche per parte delle pulci o dei folletti o dei viaggi. Certa specie di noia che viene dall’orazione succede dacché l’anima sente di doversi far violenza 353. Quando questa si affaccia, vada lei talora in luogo donde possa veder il cielo, e così 354 passeggiando seguiti a meditare... Sappia che più vo in e più mi sento sciolta. Io voglio esser sicura che questa figlia non offenda Dio, ché in fondo tutti i miei timori sono qui, giacché ho visto grandi cadute e pericoli in questi casi, e voglio un gran bene a questa creatura che mi pare Dio l’abbia fidata intieramente alle mie cure, e quanto è più schietta e semplice, tanto più ne temo; quindi sono contenta che si trovi in luogo sicuro. Benché in questa vita sicurezza non c’è mai né conviene mai fidarci troppo: siamo sempre in guerra e assediati da molti nemici... Figlia mia, il mondo è così profondamente tristo, che anche quando lei avrà l’età mia, non avrà finito d’intenderlo ».
[III-18] « Soffro di quartana diceva Teresa di mal di fianco, di gola. Ogni male basterebbe darmi la morte... è gran sciocchezza l’aver paura di mancare alla perfezione, quando il - 92 -corpo malato ha bisogno di riguardi... Affidiamoci pure al Signore... Quando Iddio vuole che io metta mano a qualche faccenda, subito mi rende la sanità... ».
Cotale che vedeva impacciata rianima con dire: « Quando sarà che io avrò il bene di vederla un poco più sciolta? Gesù le faccia questa bella grazia, benché conviene pure lavorarci un poco noi pure. Dio faccia che la prima volta che io potrò parlarle, io la trovi un po’ più signora di se stessa, poiché in fondo ha tutti i mezzi per acquistare tal signoria. Io credo che per lei sarebbe una gran fortuna l’avermi sempre presso di sé, come per me è [III-19] un bene immenso trovarmi vicina al padre visitatore. Il Signore si compiace di dargli lume, onde conoscere quanto io sia povera d’ogni bene, tanto che ad ogni piè sospinto mi coglie in qualche difetto. È gran sorgente di pace l’esser schietti con chi tiene per noi il luogo di Dio, e questa pace l’avrò finché starò con questo buon padre ».
Nei monasteri piccoli voleva che le religiose fossero scel­te 355 tali da poter un giorno esser priora e sostenere qualsiasi altro impiego più delicato...
« Dalla pace 356 della propria casa al combattere in campo aperto è differenza. Dal detto al fatto è pure gran tratto. Chi non è ben chiamato aspetti alcuni anni, o farà ridere il mondo e scapitare la virtù... Son disgustata dei digiuni che talune di lor voglia esercitano... Non mi occupo di loro. Dio mi liberi da chi ama meglio far la sua volontà che ubbidire ».
[III-20] Alle religiose maestre quest’utile ammonimento: « Tra il far scuola a molte ragazze insieme e il far scuola a ragazzi, vi corre tanto divario come dal nero al bianco. L’esser molte insieme suol esser cagione di tanti tristi effetti che tutti non potrei io ora dire. Dico solo che il numero delle bambine dev’esser fissato e quando sieno più di quaranta sono troppe, non vi potrà essere che confusione; sono di disturbo le une alle altre, e non v’è più modo di fare il bene... Un passeraio di tante ragazze assieme e tanto strepito non conviene in nessuna - 93 -maniera... Io so troppo bene per esperienza che vuol dire ac­cumulare molte bambine insieme: Dio ce ne liberi ».
Teresa si fa confidente presso al re Filippo ii per 357 ottenere speciali favori e conchiude: « È pure un gran conforto che, mentre la Chiesa è così [III-21] crudelmente perseguitata, Dio le abbia preparato in vostra maestà un sì generoso e potente difensore ».
Il lavoro sapiente di un governo cristiano può tutto in pro di sé e della società. Oh quando il mondo intenderà che solo un governo cristiano può rendere felice un popolo!




p. 90
347
Originale: sono /quelli che devono/.


348
Originale: Teresa /nello annunziarsi/.


349
Più chiaramente in Opere, v, Delle lettere, tomo i, 1560-1577, p. 143: « Non vi faccia ombra questa mia autorità di priora, perché sebbene io sia stata più anni con le carmelitane della Riforma, qual superiora in capo di tutte, conosco per la grazia di Dio quali maniere io debba usare con quelle che non sono della riforma ».


350
Originale: prova /di immenso/.


351
Domenico Bañez (1528-1604), teologo domenicano e confessore di santa Teresa, destinatario della lettera da cui l’A. riprende la citazione; cfr. Opere, v, Delle lettere, tomo i, 1560-1577, pp. 182-185.


p. 91
352
Originale: /Ed a chi/.


353
Questo periodo e il successivo sono aggiunti lungo il margine superiore ed inseriti a questo punto del testo con un richiamo.


354
Originale: così /meditando/.


p. 92
355
Originale: scelte /talché ognuno/.


356
Originale: /Dio/ Dalla pace /del proprio ritiro/.


p. 93
357
Originale: /Il governo/ Teresa /con ing.../ si fa confidente presso /alla maestà/ al re Filippo ii per /domandare/.


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