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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo
Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)
37. « Sogno io o veglio? »
«
»
[- 100 -]
37.
«
S
ogno io o
veglio
? »
[III-40]
Accade
387
talora
che l’
anima
fedele
si
incontri
con tale
amica
che,
ricca
di
sovrani
favori
,
appare
come una
bellezza
di
paradiso
, onde chi
388
le sta di
fronte
sente
infondersi
vivissima
dolcezza
onde
sclama
: «
Sogno
io o
veglio
? ».
- 101 -
Cotal
389
visione
soavissima
appare
390
ad ogni
incontro
di
santa
Teresa
, ma specialmente in quell’
atto
che ella con
nodo
indissolubile
si
unisce
allo
Sposo
celeste
delle
anime
.
Uditela
parlare
, che vi
parrà
in tutto di
ascoltare
un
angelo
di
paradiso
.
« Come la
grandezza
di
Dio
è senza
limite
, così
ammirabili
sono le
opere
sue
391
. E chi potrebbe mai
narrare
[III-41]
tutte le sue
misericordie
, i
prodigi
tutti della sua
grazia
?... Quanto più
conosceremo
la
liberalità
di
Dio
, più gli saremo
riconoscen
ti... ». E qui
Teresa
continua
‹
a
›
dire
come
Dio
, in
regalarla
di una
visione
intellettuale
, le fece
vedere
la
Triade
sacrosanta
a
guisa
di un
misterioso
splendore
, che come
nube
sfolgorantissima
si
spande
in un
attimo
nella
parte
più
spirituale
dell’
anima
; quindi, per un
lume
ineffabile
che le è
dato
,
vede
essa le tre
Persone
distinte
e
conosce
chiaramente
non
essere
tutte tre che una medesima
sostanza
.
Intende
questo
mistero
d’
amore
poco meno che per
veduta
, avendo
Dio
detto
: « Se alcuno mi
ama
e
osserva
i miei
comandamenti
, il mio
Padre
pure
lo
amerà
e verremo a lui e faremo
dimora
presso di lui »
392
. Mio
Dio
, che
differenza
è
udir
semplicemente
queste
parole
e
intenderne
il
senso
!
[III-42]
Cessata
la
visione
l’
anima
rimansi
a
guisa
di
persona
che
vede
l’
umanità
del
Redentore
, ma come attraverso una
gelosia
di
finestra
: non ne
scorge
i
lineamenti
ma
sa
che
là
presente
è
Dio
.
« Un
dì
mi si
mostrò
Gesù
risorto
e
trionfante
. Or, come quando
ricevendo
sul
dorso
un
copioso
rovescio
d’
acqua
la si
sente
tutto
intorno
, così la
copia
delle
grazie
celesti
mi fa
innondare
in un’
acqua
di
dolcezza
, e si
sente
il
buon
effetto
di quelle
parole
che
dicono
: La
pace
sia con voi...
Fate
che i miei
seguaci
sieno una cosa
sola
come io e voi lo siamo... Io in essi e tu in me
393
come in uno
sposalizio
sacro
. Or come l’
em
pireo
non si
muove
punto
col
muoversi
degli altri
cieli
, così l’
anima
non
sente
più i
movimenti
delle sue
potenze
o
- 102 -
dell’
imaginazione
, di
guisa
che la sua
pace
non è più
disturbata
.
[III-43]
Ma anche in questo
stato
s’ha
timore
di
offender
Dio
, onde
394
più si fanno
mortificazioni
corporali
, più se ne
farebbero
...
Mortificazione
più
dura
è quando
Dio
le
toglie
la
sanità
e la
forza
necessaria
per le sue
penitenze
... L’
anima
dimentica
allora tanto più se stessa, a ciò si
avverino
quelle
parole
del
Signore
: Tu
pensa
a me che io
penserò
a te. Più
sente
crescersi
una
sete
insaziabile
del
patire
... si
395
butterebbe
nel
fuoco
per
impedire
le
offese
di
Dio
...
Sentesi
una
brama
d’
uscir
di questo
mondo
e
ritornare
a
Dio
; la
morte
396
appare
come un
dolce
rapimento
ma, pur
ritardando
‹
a
›
giungere
, l’
anima
si
rassegna
e
sente
poi in sé una
quiete
soave
come in un
tempio
sacro
... La
vista
di un’
imagine
o di
checches
‹
s
›
ia
scuote
questa
mistica
farfalletta
... Ella
possiede
lo
Sposo
suo ed è
[III-44]
in
pace
... È
colla
sorgente
d’
acqua
viva
... S’
inebbria
la
benavventurata
nel
tabernacolo
del
Signore
. Qui
entro
è
pace
vera
, ma s’
avvede
che sarebbe subito
guerra
se di
là
per poco si
allontanasse
, onde si
scuote
in
timore
, come d’una
nave
che
397
porta
oro
preziosissimo
ma che, essendo
soverchio
carica
, è
pericolo
che non s’
affondi
. Che se l’
anima
sdruccioli
in qualche
offesa
, allora la
pena
provala
grandissima
. E
tormenta
pur
vivamente
in
iscorgere
il
gran
numero
delle
anime
che si
dannano
. Allora più si
deciderà
‹
a
›
patire
. Chi più è in
continua
unione
con
Dio
, più
soffre
di
tribulazione
al
modo
degli
apostoli
del
Signore
. Quando
Pietro
,
evaso
dal
carcere
,
fuggivasi
398
Roma
e la
persecuzione
,
incontrò
Gesù
399
in
atto
di
recar
la
croce
400
di lui, onde
Pietro
ravveduto
disse
: A me
[III-45]
si
conviene
la
croce
. Or ben m’
avveggo
che in
fuggire
peccava
di
debolezza
. Come il
corpo
si
fortifica
col
cibo
materiale
, così l’
anima
ingagliardisce
col
cibo
sostanziale
del
faticare
- 103 -
e del
patire
. L’
anima
, oh come
sente
orrore
degli
errori
401
e delle
vanità
».
Teresa
, che pur
era
elevata
cotanto
in
perfezione
,
conchiudeva
il suo
parlare
così: « Vi
dico
che io mi
vergogno
in
vedermi
così
povera
di
virtù
. Quindi io vi
supplico
, anche a
nome
di nostro
Signore
, che non
dimentichiate
mai nelle vostre
preghiere
questa
povera
miserabile
».
Oh un’
anima
di
Dio
, come
innamora
tutti!
Conversare
e
vedere
l’
interior
dell’
anima
fervorosa
è una sì
gioconda
consolazione
come in
guardare
entro
al
paradiso
beato
.
p. 100
387
Originale
: /
Incontrandosi
/.
388
Originale
: chi /la
rin
‹
...
›
/.
p. 101
389
Originale
: /
Visione
/.
390
Originale
:
appare
/nello/.
391
Cfr.
Sal
66(65), 3.
392
Gv
14, 23.
393
Lc
24, 36;
Gv
17,
11.23
.
p. 102
394
Originale
: onde /l’
anima
/.
395
Originale
: si /
butterebbero
/.
396
Originale
:
morte
/è/.
397
Originale
: che /essendo/.
398
Originale
:
fuggivasi
/da/.
399
Originale
:
Gesù
/che
recava
/.
400
Originale
:
croce
/al
monte
Calvario
/.
p. 103
401
Originale
:
orrori
.
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