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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo
Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)
38. « Cerca te in me »
«
»
[- 103 -]
38.
«
C
erca te in me
»
[III-46]
In queste
parole
, che sono del
Signore
, l’
anima
fedele
trova
suo
studio
in
deciferarle
secondo
il
giusto
senso
.
Teresa
scriveva
di sé al
p
‹
adre
›
Graziano
402
: «
Creda
,
padre
mio, io
veggo
chiaro
che il
Signore
non vuole che io abbia in questa
vita
altro che
croci
e sempre
croci
, e ciò che più mi
accora
, queste mie
croci
ricascono
in
parte
su tutti quelli che mi vogliono
bene
... ».
E
parlando
del
p
‹
adre
›
Graziano
soggiungeva
: « Io non
so
se vi sia altra
persona
contro di cui il
mondo
e tutto l’
inferno
si siano
scatenati
con tanta
rabbia
come col
p
‹
adre
›
Graziano
. Sia
benedetto
il
Signore
che si
compiace
di
porgerle
tante
occasioni
di
meritare
, e tutte al
tempo
stesso. Benché la
natura
se ne
risenta
un
pochetto
,
pure
la
fede
ci
mostra
chiaramente
quanti
motivi
[III-47]
abbiamo di
rallegrarcene
.
Sapendo
come lei è
convinto
di non aver
punto
incorsa
la
scomunica
io
vivo
tranquilla
,
- 104 -
ma
creda
pure
che io non ebbi mai il
minimo
sospetto
in questo. Finché a
Gesù
non
piace
di
liberarla
da un tal
peso
,
spero
che egli non le
mancherà
del suo
aiuto
, come ha
fatto
fin
qui, ma io avrò sempre una
gran
spina
al
cuore
... È proprio
vero
che nelle
maggiori
feste
del
Signore
e della
Vergine
ci vengono le
maggiori
afflizioni
e le più
grandi
allegrezze
...
Raccomando
al
p
‹
adre
›
Graziano
a non
logorarsi
inutilmente
il
cervello
né con
iscrupoli
né con
vane
paure
di quel
peggio
che potrebbero fargli i suoi
nemici
, ma
insieme
se ne stia
nascosto
. A certi
momenti
, quando le
croci
si
affastellano
l’una con l’altra, il
corpo
non ne vorrebbe più e l’
anima
si
sgomenta
un
pochetto
, ma la
volontà
, per quanto
pare
, è
[III-48]
sempre
salda
... Quando una cosa può
dar
appiglio
alle
persone
di
dir
male
di noi
convien
sapercene
guardare
... Sia ella
riservatissimo
nella
lingua
,
caso
che qualcuno le facesse qualche
sgarbo
, essendo lei di
carattere
schietto
e
franco
.
Temo
che
predicando
di
borgata
in
borgata
non sia ella
presa
in qualche
aguato
dai
Calzati
403
.
Mandar
a
Roma
uno
Scalzo
travestito
per
informare
il
Santo
Padre
sarebbe
buona
cosa, ma egli in
Roma
non avendo
aderenti
sarebbe
soffocato
. Essi non
credono
far
guerra
a
Dio
, perché hanno dalla loro i
superiori
; del
re
non
temono
, perché egli fa le
viste
di
dormire
,
sa
tutto l’
armeggiare
che essi fanno e se
—
che
Dio
ce ne
scampi
—
tentassero
qualche
colpo
maestro
contro la
p
‹
aternità
›
v
‹
ostra
›
, sarebbe questo per noi un
brutto
momento
... Nondimeno, quando
Dio
ispira
a qualcuno questo
zelo
sì
acceso
di
salvar
anime
che ha
dato
a
v
‹
ostra
›
p
‹
aternità
›
, è ben da
credere
che non gliene
dia
meno per le
anime
de’ suoi
sudditi
.
[III-49]
A me
pare
che quanto più quei
padri
si
ostinano
ad
attraversare
il
p
‹
adre
›
Graziano
, tanto più
Dio
ne sarà
glorificato
, ché questa è tutta una
guerra
che fa il
demonio
per
mandar
in
fumo
la nostra
riforma
. Siamo in un
secolo
in cui la
malizia
è
andata
tant’
oltre, e l’
ambizione
degli
onori
da quelli
appunto
che più
dovrebbero
disprezzarli
è così
portata
in
trionfo
, che
pare
voglia
il
Signore
che alcuni suoi
servi
più
cari
si
consacrino
all’
impresa
di far
risplendere
nel
mondo
la
- 105 -
bellezza
sovrana
della
santità
, benché egli da sé solo possa ogni cosa. Se non
sapessi
a
prova
che nei nostri
conventi
si
vive
secondo
il
vero
spirito
della
Regola
, avrei
temuto
più di una
volta
che i nostri
nemici
fossero per
riuscire
nel loro
intento
, che è quello di
annientare
questa
riforma
. Lei
stupirebbe
come hanno
ardito
inventare
tante
birbonate
;
veggo
bene
che tutta
[III-50]
questa
gran
guerra
ci ha
fatto
un
gran
bene
, perché queste
suore
sono
rimaste
in
pace
, come se nulla
fosse
. Il
p
‹
adre
›
Graziano
soffrì
come un
Giobbe
...
Sol
gli
duole
404
dei
patimenti
che
sostengono
queste
religiose
che ei
chiama
angeli
».
Era
stata
minacciata
ira
e
perfino
fulminata
scomunica
perché le
religiose
dell’
Incarnazione
avevano
eletto
superiora
Teresa
. « Io
trasecolo
—
scriveva
a
Filippo
ii
—
in
vedere
fin
dove
giunge
l’
ardire
del
demonio
e l’
impudenza
dei
Padri
calzati
405
. Le
suore
dell’
Incarnazione
soffrono
un
vero
martirio
per me, che hanno
eletto
a
priora
, e per
[III-51]
il
p
‹
adre
›
Gio
‹
vanni
›
della
Croce
incarcerato
a
Toledo
. Il loro
stato
farebbe
compassione
alle
pietre
».
Scrivevane
però al
re
Filippo
406
e
conchiudeva
dicendo
: «
V
‹
ostra
›
m
‹
aestà
›
è l’
unico
nostro
appoggio
sulla
terra
, e
piaccia
al
Signore
che lo sia per
lunghi
anni
. Io
spero
che
Gesù
, avendo sì pochi
amici
fedeli
che vogliano
prendere
a
petto
gli
interessi
della sua
gloria
, come fa la
m
‹
aestà
›
v
‹
ostra
›
, non mi
negherà
questa
grazia
».
Nondimeno
Teresa
non
soffriva
407
[III-50]
tanto per sé come per le
sorelle
sue onde
diceva
: « Io per me non
bramo
altra
- 106 -
orazione
che quella che mi fa
crescere
in
virtù
;
fosse
pure
piena
di
aridità
e di
tentazioni
, di
tormenti
d’ogni
guisa
, se con tutto questo mi
rendesse
più
umile
, questa
terrei
per la
miglior
orazione
».
[III-51]
La
miglior
orazione
di tutte è in queste
parole
che il
Signore
indirizzò
all’
anima
fedele
: «
Cerca
te in me », lo che
significa
: «
Abbatti
per
intiero
le
passioni
tue e poi
riposati
in me, che sarai
felice
omai »
408
.
p. 103
402
La
citazione
che
segue
è
tratta
da una
lettera
al
padre
Domenico
Bañez
;
cfr.
Opere
,
vi
,
Delle
lettere
,
tomo
ii
,
1577-1582
,
pp.
229-230
.
p. 104
403
Il
periodo
è
scritto
lungo il
margine
superiore
ed
inserito
a questo
punto
del
testo
con un
richiamo
.
p. 105
404
Originale
:
duole
/delle/.
405
Nell’
originale
il
brano
della
citazione
fino
a questo
punto
è
scritto
su due
righe
e con
grafia
più
piccola
lungo la
porzione
di
riga
libera
dopo
la
fine
del
periodo
precedente
; la
parte
restante
di questo
capoverso
,
Le
suore
dell’
Incarnazione
[...] non mi
negherà
questa
grazia
»
,
inizia
alla
penultima
riga
della
pagina
ed è
inserito
a questo
punto
del
testo
con il
richiamo
(
i
)
. In otto
righe
intermedie
si
trova
il
brano
che
forma
il
capoverso
successivo
,
Nondimeno
Teresa
non
soffriva
[...] per la
miglior
orazione
»
,
collegato
con il
richiamo
(
ii
)
posto
a
p.
51 dell’
originale
.
406
Originale
:
Ferd
‹
...
›
;
cfr.
Opere
,
vi
,
Delle
lettere
,
tomo
ii
,
1577-1582
,
pp.
106-107
.
407
Nell’
originale
Teresa
non
soffriva
è
scritto
due
volte
: la prima a
p.
50, all’
inizio
del
brano
citato
nella
nota
405
; la
seconda
a
p.
51,
preceduto
da
Nondimeno
e
seguito
da
etc.
e dal
richiamo
(
ii
)
. Sono
ripetute
in
corsivo
le
due
seguenti
indicazioni
di
numero
di
pagina
degli
originali
per
indicare
la
collocazione
fisica
dei
brani
a
prescindere
dalla
successione
logica
stabilita
dall’
A.
in
seguito
.
p. 106
408
Nell’
originale
il
capoverso
è
collegato
con il
richiamo
(
iii
)
posto
a
p.
50 alla
fine
del
brano
Nondimeno
Teresa
non
soffriva
[...] per la
miglior
orazione
»
.
«
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