Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
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Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)

40. Metodo di orazione

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40.
Metodo di orazione
[III-57]Procuri l’anima devota di cintarsi tuttodì di un gran­de amore all’ubbidire ed al patire, ché questo gli ridesterà in cuore un vero fervore di carità. L’olio poi che alimenta la fiammella di carità santa è l’orazione. Anzitutto l’anima convien che si convinca che, ancor pregando, ell’è creatura di questo povero mondo e come tale convien che si rassegni alla croce di mille pensieri che le vengono alla mente. Quando però 412 vien per pregare, allora, fatto divotamente il segno di santa croce, si detestano i peccati commessi dopo l’ultima Confessione e il ­- 109 -cristiano si mette come al punto di morte, recita il salmo Miserere 413 e [III-58] intanto supplica di cuore con dire: « Sono alla vostra scuola, o Signore, insegnatemi a fare la volontà vostra... ». Fissa poi gli occhi al Crocefisso e si offre in olocausto a Dio, considerando l’amor di Gesù nell’Incarnazione. Muove poi affetti più devoti in guardare alla testa del Salvatore, a quelle mani 414 ed a quei piedi confitti, a quel divin costato aperto, e intanto penetra a dire chi sia la creatura e qual Essere supremo il Signore altissimo. All’orazione convien venire con rassegnazione pienissima, sia che il Signore apra la porta a mostrarsi, sia che la chiuda. Pensi l’anima che ella viene per ricevere lezione da Dio e non per darne. Faccia come la polve che s’alza e poi che ricade 415... La sposa del Re, l’anima fedele, deve accostarsi a Dio per dargli contento... Nell’orazione [III-59] conviene strisciare come un verme e non darsi a credere giammai che piuttosto di pregare sia più utile cosa o studiare od esercitare un’opera di carità. Ciò sarebbe inganno, perché la carità incomincia da noi... Il vermiciattolo della terra, tuttoché lo becchino gli uccelli dell’aria, ei rimane fisso al suolo sempre, e così l’anima deve fuggirsi in Dio anche quando la tormentino gli uccelli notturni degli spiriti infernali 416. L’anima è come i figli che, lavorando al campo del padre, ricevono poi la mercede a un tratto solo... In pregare convien pure rassegnarsi al patire come Gesù nell’Orto. Impossibile è non sentire le fiacchezze - 110 -dell’umana natura... All’orazione si viene colla veste nuziale per aver 417 la quale non si risparmiano fatiche di sorta.
[III-60] Ecco i pensieri che l’anima fedele rivolge nella men­te all’atto che si pone per pregare dinanzi a Dio. Supplicare con questo metodo di orazione 418, l’anima fedele si eleva generosa da terra quasi aquila 419 che si stacca dal piano e viene a spaziare nelle più alte regioni dell’atmosfera. Qual consolazione mai! Consola perché 420 fa ottenere altresì gran cose da Dio.




p. 108
412
Originale: però /pongasi all’atto di/.


p. 109
413
Sal 51(50), 2.


414
Originale: mani /confitte/.


415
Più chiaramente in Opere, vi, Delle lettere, tomo ii, 1577-1582, pp. 626-627: « Non basta no il riconoscere che siamo polvere e cenere, è d’uopo altresì d’averne le qualità: e la prima tra esse si è quella di posare sul suolo; ma come la polve s’innalza portata dal vento [...] e al cessare di quel soffio, ricasca nuovamente a terra, così l’anima, che ben si assomiglia alla polvere, deve starsene nell’orazione rannicchiata nel fondo del proprio nulla, e quando il soffio del divino spirito la leva in alto, e la porta nel cuore di Dio [...] conviene sia riconoscente di un favoreeccelso ».


416
Più chiaramente in Opere, vi, Delle lettere, tomo ii, 1577-1582, p. 628: « Così appunto dee far l’uomo: tenersi saldo al suo posto [nella pratica dell’orazione], ancorché gli augelli, che sono i demoni, lo stuzzichino e lo molestino ».


p. 110
417
Nell’originale la parola è ripetuta e la prima occorrenza cancellata.


418
Originale: orazione /è/.


419
Originale: acquila.


420
Originale: perché /si ottengono/.


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