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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Opere santa Teresa
Lettura del testo
Le opere di Santa Teresa. Studio - Riassunto (1883-1884)
50. Alla mensa col gran Re
«
»
[- 131 -]
50.
A
lla
mensa
col
gran
R
e
[IV-16]
Altra
meraviglia
e più
tenera
è quella del
Signore
che
‹
è
›
entrato
nella
casa
del
cuor
tuo. Egli
continua
: «
Orsù
,
sediamo
a
lieta
mensa
e tu vi
porti
il
buon
volere
dell’
animo
- 132 -
tuo, ed io quel di
grande
che è proprio della
maestà
mia, e intanto
mangiamo
e
beviamo
a
mensa
e
516
in ciò fare tu
divieni
mia
creatura
più
diletta
, io tuo
Creatore
più
amante
. Tu
parli
a me ed io
parlo
a te, tu
domandi
ed io ti
compiaccio
. I miei
tesori
sono il
tesoro
tuo, e il mio
517
paradiso
è
paradiso
tuo ».
A
tai
discorsi
l’
anima
si sta come
inebbriata
, alla
guisa
di chi stando a
mensa
mesce
bicchiere
a
bicchiere
. Onde
ebbra
di
immensa
soavità
518
esce
[IV-17]
l’
anima
in queste
sclamazioni
vivissime
: «
Introduxit
me
rex
in
cellam
vinariam
,
ordinavit
in me
charitatem
. Venite tutti ed
ammirate
: il
Re
mi ha
fatto
entrare
nella
conserva
dei suoi
vini
, ha
posto
in
ordine
dentro
di me la
carità
»
519
.
Iddio
non si
misura
dall’
occhio
umano
. Quand’ei
prenda
a
favorire
un’
anima
, ei vi
opera
prodigi
di
virtù
. Onde l’
anima
come
inebbriata
sentesi
trarre
fuori di sé. Non
sa
ripeter
altro
ritornello
allo
infuori
di questo di un
amor
vivissimo
a
Dio
.
Sapientoni
del
secolo
, che volete voi
ragionare
di
misteri
che non
intendete
? L’
anima
che è in
intima
unione
con
Dio
vede
schierati
innanzi a sé come in
ordine
di
battaglia
i
doni
di
Dio
.
[IV-18]
Ella stessa, l’
anima
ben
provvista
di
carità
, è
potente
come un’
armata
e stando in tanta
felicità
sclama
: «
Fulcite
me
floribus
,
stipate
me
malis
quia
amore
langueo
(
Cant
‹
icum
›
cap.
ii
)
520
. Io non ne posso più da far il
bene
e dal
patire
per
Iddio
.
Confortatemi
con la
fragranza
dei
fiori
,
circondatemi
di
pomi
, perché io pel
grande
infuocamento
d’
amore
mi
sento
morire
».
Intanto l’
anima
vuol fare il
bene
. A
Paolino
,
vescovo
di
Nola
, si
presenta
una
vedova
che
disciolta
in
lagrime
sclama
: « Il mio
unico
figlio
me l’hanno
rapito
i
barbari
ed io non posso aver
pace
finché nol
521
torni
a
possedere
». Il
vescovo
piange
con la
desolata
e
parte
alla
volta
di
Barberia
e si
offre
al
tiranno
per
522
liberare
il
figlio
, e intanto se ne sta egli con
- 133 -
gioia
e con
[IV-19]
attenzione
servendo
al
signor
suo, il qual un
dì
l’
interrogò
: « Chi sei tu e quale l’
ufficio
tuo? ». Al che
rispose
san
Paolino
: « Sono
vescovo
nella
città
di
Nola
e sono qui
lieto
dopo
aver
liberato
dalle
catene
523
il
figlio
unico
di
madre
vedova
nella mia
città
».
Attonito
il
tiranno
aggiunge
: « Orbene,
ritorna
tu
pure
a’ tuoi
paesi
».
L’
anima
amante
524
di
Dio
vuol fare il
bene
e in farlo
gode
sovrat
‹
t
›
utto
di
piacere
a
Dio
.
Filotea
,
opera
per
Iddio
solo e
guardati
che nel tuo
cuore
non si
infiltri
anche un
affetto
di
amor
proprio, a
guisa
di quei che
predicano
per
525
gloria
di
Dio
e per
salute
alle
anime
ma non senza qualche
appetito
altresì dell’
amor
proprio. Il
Signore
t’ha
chiamata
perché sia
creatura
sua.
Orsù
,
sclama
pure
: «
Confortatemi
di
fiori
e poi
circondatemi
[IV-20]
‹
di
›
patimenti
, perché chi
salva
le
anime
è la
via
al
Calvario
». I
missionari
pregano
e
soffrono
assai a
guisa
degli
apostoli
, e
dopo
aver
sudato
e
pregato
e
sofferto
, finalmente
ottengono
che una lor
parola
tocchi
il
cuore
alle
anime
e le
converta
.
Intanto il
patire
è il
refrigerio
dell’
anima
che
siede
a
mensa
col
gran
Re
.
Misteri
della
divina
dilezione
, quanto siete
ammira
bili
! E come
ammiranda
l’
anima
che è
degnata
di sì
alto
favore
!
Confortati
,
anima
diletta
.
Avverrà
talora
che
Dio
ti
colmi
a un
tratto
di
cosiffatti
favori
, ovvero
accadrà
che il
faccia
sol
più
tardi
,
dopo
aver tu molto
sofferto
. Ma checché egli
operi
, o
quandochessia
che egli
operi
, non è già
benedizione
eccelsa
ri
cevere
[IV-21]
Dio
nella
casa
del proprio
cuore
? E per
istare
finalmente a
mensa
con lui, son forse troppo gli
sforzi
con cui l’
ani
ma per
arrivarvi
aggiunge
affetti
ad
affetti
,
fatiche
a
fatiche
?
526
.
Untitled Document
p. 132
516
Originale
: e /tu/.
517
Originale
: mio /
buon
/.
518
Originale
:
soavità
/
sclama
l’
a
‹
nima
›
/.
519
Ct
2, 4.
520
Ct
2, 5,
ripetuto
nel
capoverso
.
521
Originale
: nol /
vegg
‹
a
›
/.
522
Originale
: per /
salvare
/.
p. 133
523
Originale
:
catene
/un/.
524
Originale
:
amante
/del
bene
/.
525
Originale
: per /
aff
‹
...
›
/.
526
Dopo
alcune
righe
vuote
,
segue
fino
a
p.
30 del
quaderno
la
trascrizione
allografa
dei
capitoli
x
-
xiii
(
Della
colpa
leggiera
,
Della
colpa
mezzana
,
Della
colpa
grave
,
Della
colpa
più
grave
) e della
conclusione
delle
Costituzioni
di
santa
Teresa
;
cfr.
Opere
,
vii
,
Opere
minori
,
pp.
237-244
(
Costituzioni
per le
religiose
di Nostra
Signora
del
Monte
Carmelo
della
Regola
primitiva
non
temperata
scritte
da
santa
Teresa
di
Gesù
).
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