Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Fiore di virtù
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Un fiore di virtù da terra trapiantato nel paradiso (1887-1888)

17. Tentativi di fondazione a Como

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17.
Tentativi di fondazione a Como 54
[I-26]Dicevalo spesso il compianto fondatore: « Voi in questo luogo siete come pianta che fissa sopra poco terreno di scoglio non trova alimento per isvolgersi ». E diceva cosa in parte vera. Perché, benché il primo terreno a dissodare sia quello del proprio cuore, ché 55 nel cuore si hanno a perfezionare le principali azioni della vita, nondimeno vero è che molto aiutano le circostanze del tempo e del luogo: di queste 56 spesso Dio se ne vale per suoi altissimi fini. Però già il compianto fondatore aspirava piantar una istituzione in Como. E il momento della grazia parve giungere omai.
Lo 57 scrivente, essendo vernata nevicosa, si accostava di tempo in tempo a Como per adocchiar un luogo atto, e parecchi se ne presentarono, ma il più atto parve un terreno presso la stazione di Sant’Agata, e poi, fallito quello acquisto, fu cotal signor Antonio Biffi che esibì sua proprietà sul viale di Santa - 156 -Croce ov’era 58 una casa nuova di campagna con prato annesso. Parve arridere e si affittò.
Che facevano intanto queste figlie? Pregavano, e suor Chiara, che n’era come la vita, disponeva che da mane a sera nella casa fosse come una preghiera [I-27] continua. Voleva ad ogni modo che si ottenesse, spesso cominciava un triduo ­anche per la notte: si davano la muta le orfanelle... e le maestre con loro, ma specie le maestre duravanla quando a mezza not­te e quando anche intiera. Si concuocevano colla preghiera e così in tutto l’ospizio spandevano un profluvio di orazione e un conforto soavissimo allo spirito delle ricoverate.
Quella preghiera infondeva in me stesso una forza sensibile. Di tempo in tempo si univano le veglie e le preci delle numerose Figlie di Maria del paese e così confortavasi maggiormente lo spirito di tutte.
Questo pregar ottenne, perché un che lo scrivente sconfortato disponevasi a scendere 59, gli si fece incontro il signor Biffi Antonio esibendo l’acquisto della proprietà sua 60; « Vedremo », ed egli: « Perché non subito... », « Ma il vapore... », « È un momento... ». E si vide e in poco 61 di giorni si concluse per un affitto che si sarebbe protratto a un anno, comperato entro sei mesi se poteasi. Con questo si provò anche altra volta che chi confida in Dio non minorabitur 62.




p. 155
54
Originale: /Tentativi di trasporto dell’ospizio/. Il capitolo è erroneamente indicato con il numero 18; da qui in avanti è ristabilita (senza ulteriori segnalazioni in nota) la corretta numerazione.


55
Originale: cuore; nondimeno ché.


56
Originale: questo.


57
Originale: /Il/.


p. 156
58
Originale: ov’era /sua/.


59
Presumibilmente dalle prime pendici della collina di Brunate, dove a Como si trova la Casa della divina Provvidenza, verso il lago per prendere il battello. L’episodio che segue si riferisce ad un secondo contratto stipulato tra l’A. e il Biffi; cfr. Sabrina Belli, La Casa della divina Provvidenza in Como (1886-1915), Roma 1992, p. 33.


60
Originale: sua: /parve non/.


61
Originale: poco /d’ora/.


62
Sir 32, 24.


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