Luigi Guanella, Opere edite e inedite - Fiore di virtù: testo

Un fiore di virtù da terra trapiantato nel paradiso (1887-1888)

43. Preparazione a gravi patimenti

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43.

[I-57] La si scorgeva la suor Chiara che a troppo grave stento trascinava suoi giorni. Era fragile di salute e tanto affievolita che ‹ci› si meravigliava potesse a lungo sostenere le sue fatiche giornaliere: eppure con quel suo brio giovanile giungeva dappertutto ed aveva l’occhio ad ogni cosa per provvedervi prontamente.

- 176 -Ma per quanto lo si nascondesse, tutti tremavano per la sua esistenza, e quelle che davvicino la circondavano ben s’avvedevano che presto sarebbe stata troncata la sua carriera quaggiù.

Era una macchina incamminata né si poteva rallentare: l’abitudine del pregare e del faticare le era entrata come in seconda natura. E poi rattenerla non la si poteva, per non farle perdere occasion di merito. E se finalmente la si obbligava ad aversi cura, ed ella ne soffriva tanto più nell’anima. Si vedeva chiaramente che il Signore volevala per sé e bisognava accomiatarla. Che mistero di sofferenza è codesto mai! È il Signore che vuole le anime a sé.