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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Fiore di virtù
Lettura del testo
Un fiore di virtù da terra trapiantato nel paradiso (1887-1888)
47. « Di chi son io? »
«
»
- 180 -
47.
« D
i chi son io
? »
[II-6]
Quest’è il
cruccio
dell’
anima
fedele
provata
114
dal
giudizio
del
Signore
.
Gesù
Cristo
nell’
orto
, per lo
spavento
delle
figure
di
demonio
e di
peccato
che gli si
rappresentavano
,
inorridiva
sclamando
: « Se è
possibile
passi
da me questo
calice
... »
115
. E sul
Calvario
gemeva
: « Anche voi, mio
eterno
Padre
, mi avete
abbandonato
? »
116
. Ahi, qual
cruccio
il
trovarsi
sospeso
tra
cielo
e
inferno
e non
saper
ancora a chi si
apparterrà
!
Incertezza
di un
117
prigioniero
: «
Domani
è la
sentenza
, come sarà dessa? ». Intanto mille
fantasmi
118
gli s’
affacciano
alla
mente
ed ella
sospira
e
geme
con
ansia
vivissima
.
« Di chi son io? »
sclamava
s
‹
uor
›
Ch
‹
iara
›
.
Vedeva
il
Signore
, ma
lontan
lontano
... non poteva
raggiungerlo
... S’
abbracciava
a quelli che potevano
ravvicinarlo
e intanto
staccavasene
pure
dicendo
: « Non son
degna
... io non
so
di chi mi sia... ».
Vedevasi
lontan
lontano
il
Signore
, e il
maligno
spirito
parevale
che si
prendesse
beffe
di lei, e l’
inferno
che le stesse
preparato
sotto
[II-7]
ai
piedi
. Onde talvolta che il
dolore
faceasi
più
intenso
, ella
stringevasi
in sé,
raggrup
‹
p
›
avasi
nelle
membra
come una
desolata
;
perfino
gli
occhi
le si
oscuravano
e
provava
un
tormento
di
agonia
‹
che
›
se più
fosse
durato
ella sarebbe
spirata
; allora
dolevasi
più
vivamente
: « Son
figlia
di nessuno...
Dio
mi ha
ributtata
... si
allontanino
tutti da me che io son
creatura
sprezzabile
e
vile
». Avrebbe voluto
fug
girsene
le cento
miglia
lontano
,
invocava
le
grotte
, le
caverne
, le
viscere
della
terra
a
nasconderla
dalla
vista
di
Dio
. « Di chi son io
—
sclamava
dunque con
ansia
vivissima
—
di chi son io dunque? ».
- 181 -
Il
Signore
permette
questo perché se noi
sapessimo
d’esser in
grazia
di
Dio
omai ci
daremmo
al
buon
tempo
... o ne
prenderemmo
ansa
a
dire
ed
insuperbircene
: « Io
119
ho
salva
l’
ani
ma mia omai e io non sono come
tant’
altre
anime
».
Eppoi
un
timore
ragionevole
ci fa
aderire
maggiormente
a
Dio
.
Sclamiamo
adunque: « Di chi son io? » e in
dirlo
confidiamo
sovrat
‹
t
›
utto
nella
misericordia
del
Signore
.
p. 180
114
Originale
:
provata
/dalla/.
115
Mt
26, 39.
116
Cfr.
Mt
27, 46.
117
Originale
: un /
cond
‹
annato
›
/.
118
Originale
:
fantasma
.
p. 181
119
Originale
: Io /son/.
«
»
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