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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Ricordini S. Zita
Lettura del testo
Ricordini di santa Zita (1888-1890)
Considerazione XI. Misericordia con sé
«
»
[- 216 -]
Considerazione
XI.
M
isericordia con sé
[42]
Rappresentati
75
un’
infermeria
piena
di
malattie
fisiche
e
morali
, e poi
76
pensa
che tu sei quella dessa.
Mi
metto
alla
santa
presenza
di
Dio
e
dirò
: «
Padre
nostro etc.,
Ave
,
Maria
...
Gloria
al
Padre
etc. ».
1.
Considera
te che sei un
vaso
fragile
nel
corpo
,
soggetto
a molte
infermità
. Orbene abbi di te quella
compassion
che si
- 217 -
deve
, e se le
indisposizioni
tue sono
leggere
, e tu
scacciale
e
sprezzale
, perché in tal
caso
è il
corpo
infingardo
e
traditore
che s’
attenta
per far
danno
all’
anima
. Ovvero il tuo
malessere
77
fisico
reca
i
sintomi
di
malattia
considerevole
, e in tal
caso
abbiti
compassione
con
prestarti
sollecita
cura
.
Onora
il
medico
[43]
per il
bisogno
78
e
conserva
il
corpo
che è il
vaso
dell’
anima
. In
casi
particolari
e per
particolari
incomodi
,
var
rà
prudentemente
il
consiglio
di
donna
provetta
. Se i tuoi
acciacchi
son quasi
cronici
e sono
considerevoli
,
procurati
sol
quel
lavoro
che alle tue
forze
si
adatta
.
Infine
sopporta
con
pazienza
, ché il
Signore
il
sa
ben egli che tu gli sei
creatura
e
figlia
.
2.
Considera
che in te possono
essere
le
malattie
morali
di una
fantasia
sbrigliata
che ti
dice
: «
Corri
,
corri
da
luogo
a
luogo
, finché tu
rinvenga
la
felicità
». Ma non
sai
che la
fantasia
è la
pazza
di
casa
?
Ponile
freno
, o tu
diverrai
il
lu
dibrio
di tutti e
pezzente
misera
. Può
essere
che ogni
ufficio
non abbia la
croce
sua? E
abbiti
altresì
compassione
e non
lasciati
trarre
da certo
amore
sentimentale
[44]
per cui una
persona
ed una
casa
ti si
renda
amabile
ed altra
intollerabile
. Non ti sono
egualmente
care
le
persone
cristiane
e le
creature
di
Dio
? Ovvero tu stessa sei
dominata
da un
carattere
inconci
liabile
, e ti
trovi
in
servizio
di
persona
che ha in
parte
i tuoi
difetti
. In tal
frangente
, oh come è
bisogno
che tu ti
armi
di
alta
pazienza
!...
3. Tu sei in un
ospedale
di
malati
, e tu stessa sei
inferma
misera
, or che
fia
di te se non ti
armi
con lo
scudo
della
pazienza
? Né solamente, ma a
riparo
delle
infermità
nel
giorno
del
bisogno
disponiti
un
peculio
; a
riparo
delle
maggiori
infermità
della
mente
poni
la
difesa
di una
pietà
soda
, di un’
obbedienza
e di un’
abnegazione
esemplare
.
Umiliati
dentro
te stessa e
muoviti
[45]
a
compassione
di te stessa, e in
rifletter
‹
sul
›
la
persona
tua,
duolti
di
essere
fragile
nel
corpo
,
miserella
cotanto
nell’
anima
.
- 218 -
Orazione
Se io
conoscessi
me medesima, oh come sarei
bramosa
di
patimenti
vivi
!... E se
conoscessi
il
castigo
meritato
per le mie
colpe
, oh come di
vantaggio
79
desidererei
d’
essere
da altrui
vilipesa
e
confusa
!...
Signore
,
illuminate
le
tenebre
del mio
intelletto
:
porgetemi
aita
sì che non
cada
.
Dopo
la
meditazione
Prenderò
qualche
buona
risoluzione
...
Ringrazierò
il
Signore
dei
lumi
che mi ha
dati
nella
presente
meditazione
e lo
pregherò
a
darmi
grazia
di
mettere
in
pratica
le
prese
risoluzioni
.
p. 216
75
Originale
:
Rappresentati
/un
ospedale
/.
76
Originale
: poi /
ricorda
/.
p. 217
77
Originale
:
mal
’
essere
.
78
Sir
38, 1.
p. 218
79
Originale
:
vantaggio
/o come/.
«
»
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