Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Eccolo il Signore!
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Eccolo il Signore! Nozioni agricolo-morali

VIII. Modello di republica nel governo delle api

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VIII.
Modello di republica nel governo delle api
1. [69] I moderni statisti i quali impazziscono per trovare un modello di repubblica, non hanno che a guardare nello istinto delle api.
2.› 144 Un vaso detto arnia è il lor territorio. E qui 145 il palazzo reale e la gran città simmetrica, regolare. Il palazzo è per la regina, alla quale tutte le api si inchinano, ossequiano, accarezzano. E le celle intorno, da 30 a 60 mila, sono le case e i villaggi che le son sommesse.
3. E la regina conosce ogni casa e la distingue - cura la maternità. E provvede ogni cella d’un erede. E le api dipendenti dan la vita per la [70] regina. Sanno che da essa dipende tutta la salvezza della republica. Danno la vita. S’affrontano in ogni pericolo a costo di soccombere. O generosi, dove siete? Mostratevi!
- 295 -4. Ed ella accudisce con ordine. Se altra regina insorge, l’ammazza come rivoluzionaria. Governo costituito. Vien da Dio 146. Chi può sconvolgere l’ordine di Dio?
5. E poi varietà d’impieghi. Hanno le operaie che recano polline, alimentano larve.
6. Vedi tenerezza! Maschi fecondano all’aperto - ordine - modesta natura - non entro che sarebbe susurro 147. La fecondata si fa madre, depone da 30 a 60 mila uova› 148. Operaie dispongon celle - aperte - regina entra - ispeziona - [71] pulisce - chiudono. Mormorio a ben intendere, a ben confortare 149. Schiude |...| tre avanti. Sciame, entro la regina.
7. Nuova famiglia. Sono maschi 150. Quando il lavoro è cessato - casa pulita - si allontanano - si mettono fuori - oziosi. Raccolgon miele d’inverno 151.
8. Hanno due stomachi come pecora - |...| s’avvolgono nel fiore - portano zampe 152 - Si fan pulire del polline. Son tutto cariche. Un piccol campo diede fino a 10 chilogrammi di miele in un ... Ed ecco il miele e la cera.
- 296 -9. Benedizione della Chiesa. Parte di alimentazione è per la cera ed altro pel miele.
10. [72] Qual Provvidenza mai! E noi ci valiamo? Replico istruzione. Ché staccarsi dalla patria e anelar altri lidi? Ricorriamo ai nostri monti, eccola la ricchezza nostra.




p. 294
144
Questa e la successiva numerazione di paragrafo sono integrate sulla base dei capoversi dell’originale.


145
Originale: qui /la/.


p. 295
146
Cfr. Rm 13, 1.


147
« Infatti: se l’accoppiamento succedesse nello interno dell’arnia, nei tre mesi che vivono i maschi, quale rivoluzione e qual guerra si opererebbe fra loro? » (Giulio Cappi, Istruzione agraria, p. 249).


148
Per l’integrazione cfr. ivi, p. 243.


149
« [...] la sua presenza [dell’ape madre] incoraggisce le operaie a lavorare con grande assiduità [...] È curioso il sentire in qual maniera talora le conforti con un suono, che somiglia molto a quello delle cicale; e quando canta, tutte le operaie stanno immobili ad ascoltare » (ivi, p. 241).


150
« Comincia [l’ape madre] a deporre le uova delle api operaie, non cessa fino a che non si accorge che sono bastevoli a comporre la nuova famiglia; quindi ne depone un certo numero da cui sortiranno i maschi » (ivi, p. 242).


151
« Del pari [le api] cessano i lavori in cera e fino all’epoca del freddo, tutte le loro occupazioni si rivolgono a cercare del miele ragunandolo per la provvista dell’inverno [...] Imperciocché: verso la fine di giugno, quando, cioè, tramutate tutte le larve in api, le poche femmine che ne risultarono furono fecondate dai medesimi, riuscendo inutile la loro presenza nell’arnia ed anzi vivendo a pregiudicio delle altre, vengono perciò tutti uccisi dalle operaie e gettati fuori dall’arnia » (ivi, pp. 247-248).


152
« I peli di cui [l’ape] è coperta in tutto il corpo, servono [...] a portar via dai fiori, nei quali entra per succhiarli , il polline [...] che poscia estrae col mezzo delle due ultime zampe formate come due palette » (ivi, p. 245).


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