Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Biografia R. Masanti
Lettura del testo

Per una biografia di Raimondo Masanti (1891-1901)

‹UN SANTO DEL POPOLO Raimondo Masanti da Pianello Lario 1807-1891› (1891)

XII. Ultimo periodo di sua vita

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XII.
Ultimo periodo di sua vita
I figli erano cresciuti gagliardi, molti erano stati al servizio militare. Delle figlie, talune avevano preso marito, taluna si era messa a servizio, due minori rimanevano in casa. I figli parimenti avevano allevata famiglia propria.
Morta da pezza era la consorte, e questa era spirata nel bacio del Signore con grande edificazione dei figli e del vicinato. Raimondo ebbe fiducia grande 28 nell’aiuto che dal cielo gli avrebbe porto l’anima della consorte sua. Di tratto in tratto ne additava ai figli gli esempi lasciati, ed in ogni sera dopo la recita del santo rosario aggiungeva il Deprofundis per l’anima benedetta della consorte sua, della madre dei figli.
Taluni dei figli erano ritornati con qualche provigione dall’America ed ora ciascuno 29 pensava a casa propria. Raimondo era poverissimo e poteva disporre di ben poca sostanza, e quella sostanza la legò con atto vitalizio al figlio, [10] consentendolo pure gli altri 30 figli. Raimondo da padrone si fece servo ed entrò nella famiglia del primogenito suo, deciso a rimanersene per sempre alla discrezione di quella e come a Dio sarebbe piaciuto.
Diceva: « Sono vecchio e devo pensare a morire omai: del poco che mi rimane si faccia quel che Dio vuole, purché nella casa di mio figlio io possa fare un po’ di bene lavorando e conservare l’armonia e la cristiana carità ». In questo periodo ultimo della sua vita Raimondo nulla omise del suo operare gagliardo, interessato, economico e paziente. Gli premeva del benessere della famiglia. Amava i nipoti tenerissimamente e questi corrispondevano il nonno di pari affetto. Il salutavano con gran cuore. Per lui si accomodavano spesse volte a dei ­sacrificii non leggeri. Ripetevano: «  Pàmondo ha detto così... - 399 -facciamo il voler suo... Dobbiamo sentire gratitudine per quanto viene facendo per noi ».
Intanto gli anni caricavano un peso sulle sue spalle assai greve. Si faceva curvo, camminava sorretto da un bastone e talvolta ripeteva con viva voce: « Sono all’orlo del sepolcro... tutto è passato... or non mi rimane che l’eterno. Oh se Dio mi usa misericordia ». E qui i suoi occhi si facevano lagrimosi e la parola vivamente commossa. Era il cigno che cantava più armonicamente perché vedevasi all’ultimo della vita.




p. 398
28
Originale: grande /nell’anima/.


29
Originale: ciascuna.


30
Originale: altri /fratelli/.


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