Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Biografia R. Masanti
Lettura del testo

Per una biografia di Raimondo Masanti (1891-1901)

CENNI DI VITA DEL CONTADINO RAIMONDO MASANTI (1901)

Articolo VI. La morte venne

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Articolo VI.
La morte venne
Venne proprio la morte anche pel nostro Pàmondo. Erano trascorsi ormai otto anni di malattia. Raimondo più volte al mese bramava riconciliarsi nella sacramentale Confessione e nella stessa circostanza confortarsi col Pane dei forti. Della santa Comunione ne sentiva un vero bisogno. Nel giorno della santa Comunione era straordinariamente gioviale, il suo largo viso appariva raggiante. In quei due suoi occhioni si vedeva più chiara e più limpida l’anima sua. Nel giorno della santa Comunione appariva sempre più angelico nelle parole e in tutti i tratti suoi. Per più giorni effondeva l’anima sua in atti di ringraziamenti, e poi metteva innanzi atti preparatori per la santa Comunione che avrebbe ricevuto più tardi.
Lamentava 54 che a’ suoi giorni non si facesse uso assai frequente dei santi Sacramenti, che più raro i poveri infermi venissero confortati col Pane angelico. E notava 55 la bontà del Signore che a questi tempi di tanta moltiplicità di delitti abbia - 412 -suscitato antidoto potentissimo la divozione al Santissimo Sacramento. Il buon Pàmondo, quando sano tuttavia poteva recarsi alla chiesa, pendeva immobile dal labbro sacerdotale e nella sua ingenuità ripeteva: « Pare impossibile sentire tante dottrine e sì convincenti ed essere sempre quelli di prima. Io sento predicare che tanto vale la parola di Dio come il Corpo di Gesù Cristo ». [14] Ed or che da tanti anni più non poteva recarsi alla chiesa, ascoltava con trasporto il suono delle campane e ripeteva: « Io non vedrò mai più l’altare del Signore, ma 56 dai tocchi di campana che suonerà presto la mia agonia 57 anch’io ne avrò conforto moribondo, e dal risuonar muto delle campane che annunzieranno il mio trapasso ne avrà suffragio l’anima, e da questo altare del Santissimo Sacramento pioveranno stille di benedizioni sullo spirito mio che benedicendo Iddio dovrà pur passare per il crogiolo del purgatorio ».
E così la morte venne. « Pochi giorni ancora veniva ripetendo e poi io morrò ». E rivolto ai figli ripeteva: « Voi avete fatto vostro dovere ad assistere il vostro vecchio genitore... Ma anch’io molto ho patito e molto ho amato voi... Presto io vi ­libererò di me... e intanto vi benedico dall’intimo del mio cuore ».
Era sempre libero nel senso dello intelletto e sempre più ­ardente negli affetti del cuore. Era il cigno che cantava più armonioso perché sentivasi più prossimo al 58 termine del pellegrinaggio della vita.
Finalmente venne la morte. Il suo passaggio fu proprio del viandante che da pezza si tiene preparato 59 al viaggio e poi che d’un tratto è chiamato alla partenza.
Era il giorno 24 maggio 1891 60. Pàmondo fu colto da altro deliquio: pareva [15] passeggero al solito, ma 61 fu passaggio ­decisivo. Fu chiamato il paroco, allora lo zelante sacerdote- 413 - Michele Giudici, il quale accorse, amministrò altra volta gli ultimi Sacramenti e gli estremi conforti e poi ricevette l’estremo respiro che presentò al Giudice misericordioso.




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54
Da qui alla fine l’originale è autografo dell’A.


55
Originale: notava /che/.


p. 412
56
Originale: ma /da quell’altare/.


57
Originale: agonia /e dal rimbombare/.


58
Originale: al /suo/.


59
Originale: preparato /alla/.


60
Nell’originale è omessa la data; per l’integrazione cfr. ed. 1933, p. 215.


61
Originale: ma /non/.


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