Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni biografici C. Bosatta
Lettura del testo

Cenni biografici di suor Chiara Bosatta (1907-1908)

XI. Prove di persecuzione

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XI.
Prove di persecuzione
[II-31] Non mancarono le persecuzioni. E prime furono le dicerie di luogo e di persone in Pianello Lario e fuori da quanti conoscevano le risoluzioni di lei in rinunciare al mondo per entrare in luogo di povertà cotanta e di incertezza pari. Ma a questo non poneva mente. Sapeva ripetere quel proverbio 72 che aveva appreso e che dice: Laetari et benefacere73, e lasciar cantar le passere.
Le recò sorpresa quando un giorno ricevette avviso di comparsa in pretura di Dongo: era accusata di non so quale reato e doveva difendersene. Or qui pareva che suor Chiara dovesse intimidirsene, ma nulla di tutto ciò. Nel giorno [II-33] determinato, suor Chiara con la consorella suor Rosa Minatta furono al giudice; il sacerdote Luigi Guanella che 74 le aveva - 464 -accompagnate rimase fuori, ma origliando alla porta poté intendere presso a poco questo interrogatorio.
« Voi siete dunque di Pianello? ».
« Sissignore ».
« E siete le suore dell’ospizio? ».
« Sissignore ».
« E chi di voi si chiama suor Chiara? ».
« Io stessa ».
« Dunque voi siete rea di aver maltrattato le orfanelle che tenete? ».
« Non ricordo di averne toccata una giammai, sono buone e non meritano castigo... ».
« Ma voi le avete maltrattate per eccesso di bigottismo... ».
« Che vorrebbe dire? ».
[II-35] « Sì, per eccitarle a mortificazione ed a penitenze stupide, voi 75 aprite delle piaghe sul corpicciuolo delle innocenti ».
« Io le piaghe le rasciugo quando mai ne avessero, e non avrei cuore di aprirne ».
« Conoscete il tale N.N. 76? ».
« Tanto bene ».
« Ebbene lui ha depositato questo ».
« Mi rincresce, ha preso uno sbaglio madornale. Ma lei, signor giudice, crede ciò possibile? È incredibile che il signor tale ... le abbia riferito sciocchezza così imperdonabile ».
« Dunque voi accusate me di sciocchezza? ».
« Non questo, signor giudice, ma suvvia ci lasci in pace, che noi pensiamo far bene a tutti, male a nessuno ».
[II-37] Le presunte colpevoli furono rimandate in pace: il signor giudice non forse era il meno colpevole, perché di re­ligione ebreo.
Poco lungi si abbatterono col vero accusatore, il colpevole, il quale con 77 indifferenza interrogò: « D’onde venite? ».
« Da Dongo ».
- 465 - « A far che? ».
« Siamo state chiamate dal signor pretore perché taluno gli ha riferito che noi apriamo piaghe nelle spalle delle orfanelle per spirito falso di penitenza ».
« Oibò! Chi mai? ».
« Il signor giudice ci ha detto che è stata lei, signor ... ».
« E voi credete? ».
« Pure il giudice ce l’ha detto ».
Entrate le due suore in casa, furono le consorelle [II-39] intorno alla suor Chiara la quale arrossì, si fece rossa rossa in viso e conchiuse: « È nulla e nulla di tutto ». Ma la compagna: « È nulla anche del signor tale, nevvero suor Chiara? », e questa: « Nulla affatto... non sarà vero, e stiamo zitte ».
Fu osservato che un anno di poi ed al medesimo e stessa ora una paralisi colpì l’accusatore: trasse lunga a più anni la malattia e poi morì 78. Taluno diceva: « Eccolo il castigo del Signore ». Ma suor Chiara conchiudeva: « Tutti siam peccatori e tutti preghiamo Iddio ad averci misericordia ».
Altre gravissime minaccie furono rivolte a persone [II-41] spettabili per il pretesto dell’ospizio; si scrissero lettere minatorie... ad ogni momento si replicavano le accuse al giudice di Dongo ed al procurator del re in Como; ma suor Chiara si ­faceva a scusar tutti, a perdonare di cuore a tutti e conchiudeva: « Un capello 79 del capo è scritto che non verrà tolto se Dio nol permetta 80, che stiamo noi discorrendo? Il Signore, lasciamo­lo lui che si prenda la cura di tutti noi e sarà molto meglio ».
E così suor Chiara resisteva tetragona al martello delle persecuzioni e si meritava che il Signore le facesse penetrare il senso di quelle divine parole: « Beati quelli che soffrono ­persecuzioni per amor della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli » 81.




p. 463
72
Originale: proverbio /latino/.


73
Originale: Qo 3, 12.


74
Originale: che /attendeva/.


p. 464
75
Originale: voi /esercitate fate/.


76
Si tratta di don Giovanni Battista Rizzola, prevosto di Musso; cfr. Piero Pellegrini - M. Luisa Oliva, La storia di Chiara, p. 230.


77
Originale: con /freddezza/.


p. 465
78
Originale: morì. /Le altre dicevano/.


79
Originale: cappello.


80
Cfr. Lc 21, 18.


81
Mt 5, 10.


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