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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni biografici C. Bosatta
Lettura del testo
Cenni biografici di suor Chiara Bosatta (1907-1908)
XIV. Del suo spirito di preghiera
«
»
[- 469 -]
XIV.
D
el suo
spirito
di
preghiera
La
preghiera
per
suor
Chiara
era
un
bisogno
91
per l’
anima
propria più che non
sentisse
il
bisogno
di
mangiare
o di
ri
posare
nel
corpo
.
Cominciava
dall’
orazione
vocale
e questa
accendeva
in lei il
desiderio
della
meditazione
, e se ne stava
là
immobile
fissa
nei
misteri
della
vita
,
passione
,
risurrezione
di
Gesù
Cristo
Signore
.
Lungo la
giornata
era
in
continua
contemplazione
de’ suoi
doveri
del
conversare
con
Dio
, del
perfezionare
le
operazioni
- 470 -
dell’
anima
propria. Non mai un
moto
di
stizza
, non mai un
senso
di
malumore
la
disturbava
da questo
fortunato
92
[II-60]
spirito
di
contemplazione
e di
unione
con
Dio
. Ma il
centro
della sua
carità
era
la
santa
Messa
, il
Santissimo
Sacramento
, la
Comunione
augustissima
.
Unico
era
il
sacerdote
in
parochia
e quindi
unica
la
santa
Messa
in ogni
dì
feriale
.
La
santa
Messa
si
celebrava
sempre per
tempissimo
per
dar
luogo
ad
ascoltarla
dalle
numerose
persone
che poi
accorrevano
al
lavoro
degli
opifici
ovvero ai
lavori
campestri
. Ma erano, oltre la
chiesa
parochiale
, quella di
Santa
Maria
della
Neve
a Tre
Terre
e quella
[II-63]
di
Sant’
Anna
, la più
vicina
all’
ospizio
. Ma si
ignorava
in quale delle tre
chiese
mattina
a
mattina
si
celebrasse
, e se ne
dava
poi il
segno
con la
campana
delle
varie
chiese
. Quindi
suor
Chiara
levavasi
ancor prima delle altre e
attendeva
il
segno
della
campana
per
avvisarne
in tutta
fretta
le
consorelle
e
trovarsi
per
tempo
alla
chiesa
, per la
santa
Messa
e per la
santa
Comunione
.
Talvolta
tardava
‹
a
›
suonare
perché il
paroco
era
assente
e allora
suor
Chiara
tosto
verificava
e si
affrettava
poi con qualche
compagna
alla
vicina
parochia
di
Cremia
ovvero a quella di
Musso
, e se anche qui
93
non
giungesse
in
tempo
si
affrettava
a
Dongo
al
convento
dei
padri
Riformati
e
là
sfogavasi
poi in
sentirne
anche più di una di
sante
Messe
, e per il
ritardo
segui
tone
ne
domandava
poi
scusa
alla
superiora
dicendo
94
:
[II-62]
« La
santa
Messa
è così
augusto
sacrificio
! E dinanzi al
Santissimo
Sacramento
si
ponno
dire
e
sentire
discorsi
di
paradiso
. Ci
perdoni
e ci
benedica
il
Signore
».
Il
suono
95
delle
campane
era
per
suor
Chiara
un
richiamo
vivissimo
:
era
una
calamita
che la
traeva
,
era
come il
suono
del
campanello
elettrico
che la
metteva
tosto
in
comunicazione
cogli
esseri
del
cielo
. Ma non si
contentava
a questo solo, che pur è già assai. Ma
suor
Chiara
come una
sposa
del
Santissimo
Sacramento
avrebbe voluto
passare
le
notti
intiere
davanti agli
- 471 -
augusti
altari
, e pertanto
ricorreva
96
[III-1]
a delle
industrie
che avevano del
criterio
e della
virtù
certo non
comune
.
Il
sagrestano
nella
parochia
era
certo
Pietro
Morelli
,
avanzato
in
età
, di poche
parole
e
asciutto
di
modi
.
Ora
suor
Chiara
si
accostava
pian
piano
alla
superiora
e ne
otteneva
il
permesso
, o non
piuttosto
con lei stessa
combinava
il
piano
di
assalto
, e poi, senza
dir
verbo
a veruno e tanto meno al
paroco
, si faceva a
parlare
così: « Non mi
fareste
un
favore
,
Andrea
?
Sapete
che nella
chiesa
son parecchie
cose
a
disporre
e noi siamo
gravemente
impedite
di
giorno
, ci
favorireste
la
chiave
per
dimorarci
qualche poco qui,
dopo
l’
avemaria
? Non
dubitate
ché
domattina
noi saremo le
prime
97
per
tempissimo
e voi avrete le vostre
chiavi
in
mano
vostra ». Or il
sagrestano
concludeva
: « Tanto
meglio
per voi e per me
insieme
». Le
sorelle
si
davano
d’
occhio
e a
stento
rattenevano
gli
impeti
di
gioia
del loro
cuore
.
Entravano
pertanto
prigioniere
d’
amore
per
tenere
almeno di
tempo
in
tempo
, per una
notte
intiera
o quasi, un po’ di
compagnia
al
gran
prigioniero
d’
amore
,
Gesù
nel
Santissimo
Sacramento
.
Che facevano quelle
anime
generose
al
divino
cospetto
? Si
offerivano
vittime
al
Signore
perché
benedicesse
con
copia
di
grazie
la
nuova
fondazione
.
[III-3]
Che
dicevano
le due
vittime
?
Supplicavano
il
Signore
ad
accettare
l’
offerta
propria in
remissione
dei propri
peccati
e per la
prosperità
dell’
ospizio
nascente
. Le
ore
volavano
rapide
, mentre due
colombelle
gemevano
come i
pulcini
della
chioccia
o
sospiravano
come le
colombe
fra i
forami
delle
pietre
98
, o
meglio
si
libravano
sulle
ali
di una
soave
contemplazione
quasi
aquile
al
cospetto
del
sole
in
pien
meriggio
. Che
spettacolo
di
pietà
e di
tenerezza
!
Vero
è che nel
Santissimo
Sacramento
abbiamo la
luce
del
mondo
, il
sole
della
terra
, la
vita
del
mondo
: finché sono
anime
adoratrici
il
Signore
avrà
pietà
del
mondo
fragile
e
peccatore
. In questo
conversare
notturno
dinanzi al
vero
sole
di
giustizia
si
- 472 -
acuiva
l’
intelletto
di
suor
Chiara
, qui si
temprava
il
cuore
di lei a
forti
battaglie
, qui
imparava
la
forza
dell’
amore
e del
patire
.
Spuntata
l’
aurora
, le due
sorelle
uscivano
dalla lor
carcere
,
chiudevano
con
doppio
tratto
di
chiave
e si
recavano
in
riviera
al
bel
lago
, quasi
rispecchiassero
nelle onde
cristalline
la
maestà
del
Signore
che avevano
contemplata
per le otto
ore
di
notte
.
[III-5]
Intanto
giungeva
il
sagrestano
e le due
sorelle
incontrandolo
gli
99
dicevano
festose
: « Abbiamo
fatto
quanto ci
premeva
... eccovi le
chiavi
...
accadrà
di
incomodarvi
altra
volta
e voi avrete
pazienza
, nevvero? ».
Pietro
per lo più non
rispondeva
ver
bo
perché
era
scarso
di
parole
, e tanto
meglio
per lui e per le due
donne
, le quali si facevano da
capo
a
entrare
in
chiesa
e
disporsi
al
solito
alla
santa
Comunione
e poi alla
santa
Messa
.
Lungo la
giornata
le due
sorelle
si
guardavano
con
100
due
occhi
di
compiacenza
... si
animavano
ai
forti
propositi
e si
incontravano
come
colle
vedute
della
mente
così con gli
affetti
del
cuore
. Di qui l’
attaccamento
spirituale
di quei due
cuori
:
suor
Chiara
vedeva
in
suor
Marcellina
il
rappresentante
di
Dio
, la
maestra
nelle
vie
del
bene
, la
vera
madre
dell’
anima
sua. E
Marcellina
alla sua
volta
,
fissando
lo
sguardo
in quell’
angioletto
di
sorella
,
ripeteva
in
cuor
suo: « Per te,
angiolo
di
innocenza
, io
spero
ottenere
misericordia
, e per te sarà
benedetta
l’
anima
di
d
‹
on
›
Carlo
Coppini
e l’
opera
da lui
iniziata
».
p. 469
91
Originale
:
bisogno
/più/.
p. 470
92
Il
testo
continua
nella
pagina
pari
precedente
.
93
Originale
: qui /
era
/.
94
Il
testo
continua
nella
pagina
pari
precedente
.
95
Originale
:
suono
/della
campana
/.
p. 471
96
Qui
termina
il
secondo
fascicolo
.
97
Originale
:
prime
/a/.
98
Cfr.
Ct
2,12
.
p. 472
99
Originale
:
le
.
100
Originale
: con /
cert
‹
i
›
/.
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