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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni biografici C. Bosatta
Lettura del testo
Cenni biografici di suor Chiara Bosatta (1907-1908)
XX. Altra prova grave
«
»
[- 494 -]
XX
.
A
ltra
prova
grave
[III-77]
Suor
Chiara
,
giunta
in
Pianello
e
collocata
in
luogo
ed in
modo
da poter
soddisfare
a’ suoi
bisogni
e
corporali
e
spirituali
,
pareva
dovesse
passar
meno
male
i
giorni
della sua
malattia
.
- 495 -
Ma le
sopravenne
un
tormento
gravissimo
. La
sorella
e
superiora
sua
suor
Marcellina
ancor essa
ammala
, e
ammala
di
pleurite
e di
polmonite
non altrimenti che dessa medesima
suor
Chiara
, e
ammala
probabilmente
in
conseguenza
delle
cure
veramente
materne
e degli
sforzi
perfino
eroici
con cui
suor
Marcellina
si
era
sacrificata
per il
benessere
della sua
diletta
suor
Chiara
.
Amendue
erano nella medesima
camera
dove
pure
Marcellina
soggiornava
in
cura
diurna
e
notturna
della
sorella
: erano dunque due
impotenti
a
darsi
un
aiuto
vicendevole
ed erano due
sorelle
gravemente
inferme
, anzi l’
infermità
di
suor
Marcellina
190
faceva
temere
un
pericolo
maggiore
e più
prossimo
di
morte
.
Si
chiamarono
il
medico
del
paese
per
tempo
e poi il
s
‹
igno
›
r
Re
,
medico
accreditato
di
Rezzonico
, e poi altri in
consulto
, ma poco
era
a
sperare
. Eppure
colla
morte
[III-79]
di
suor
Marcellina
sarebbe venuto meno il più
valido
sostegno
dell’
opera
dell’
ospizio
e tutti erano in
desolazione
e tutti
pregavano
e facevano
pregare
.
Suor
Marcellina
traeva
sospiroso
e
accelerato
e
grave
il
respiro
.
Suor
Chiara
alla sua
volta
pareva
pure
morirsene
e fu alla
mezzanotte
di certo
giorno
di
gennaio
che il
paroco
porse
alle
morenti
gli
estremi
conforti
religiosi
e
conferì
loro anche il
sacramento
dell’
Estrem
’
Unzione
.
Dopo
il quale
parvero
riaversi
e
spuntò
un
raggio
di
luce
per la
guarigione
almeno di
suor
Marcellina
.
Ma
suor
Chiara
soffriva
,
soffriva
. Per
penetrare
i
patimenti
interni
di lei,
conviene
ricordare
i
sentimenti
che
manifestò
poi ella stessa e che
bene
si
leggevano
nel
cuore
della medesima. « Mi
pareva
—
confessò
poi
suor
Chiara
—
mi
pareva
di
essere
stata io la
crudele
carnefice
della mia
superiora
e
sorella
, perché io non
dovevo
permettere
che si
disfacesse
tanto
intorno
a me... Chi sono io finalmente?... Una
povera
figlia
del
popolo
...
povera
senza
ingegno
... senza
denari
... senza
abitato
...
povera
perché non
[III-81]
sono stata che
causa
di
dispendio
e
motivo
di
imbarazzo
in tutti i
luoghi
e presso tutte le
buone
persone
- 496 -
che mi hanno
aiutata
. Il
povero
d
‹
on
›
Carlo
Coppini
e
suor
Marcellina
speravano
in me qualche
gran
cosa, ed eccolo l’
aiuto
miserabile
che
apporto
ad un’
opera
che ad altri ha
costato
tante
pene
e tante
sollecitudini
... Avessi
dato
almeno un po’ di
buon
esempio
ma... e le mie
preghiere
avessero
valso
ad
ottenere
qualche
bene
, ma io
fredda
sempre come un
ghiaccio
...
Povera
suor
Marcellina
! Mi è stata più che
madre
sempre, ed
ora
io... io l’ho
conficcata
su quel
letto
di
agonie
...
Morrà
? Oh potessi
morir
io e
salvare
la
vita
di lei... Mi
parrebbe
ottener
più
facilmente
misericordia
dal
Signore
... O
Signore
, che mi avete
creata
e
redenta
e
tratta
fuori dal
mondo
tristo
e
posto
in
compagnia
di
anime
buone
... ma io
cattiva
,
cattiva
ancora con voi... Che
ingrata
... come mi
stizzisco
con me stessa... Oh chi mi
seppellisce
per
togliermi
così
brutta
e
peccatrice
dagli
occhi
di
Dio
santissimo
?.... », e qui le si
[III-83]
rinnovavano
le
agonie
di cui sopra abbiamo
parlato
.
Suor
Marcellina
se ne
avvedeva
, e nel suo
cuore
già
affranto
riceveva
i
dolori
della sua
sorella
come
dolori
propri. Il
direttore
pure
che
considerava
e
vedeva
,
rivolto
a
suor
Marcellina
interrogò
: « Non vi
pare
che sarebbe
meglio
separarvi
di
stanza
?... ».
Suor
Marcellina
, che a
stento
proferiva
una
parola
,
fe’
cenno
che si
interrogasse
suor
Chiara
... Quanto a sé fece
intendere
che quel suo
angioletto
sofferente
era
sempre
angelo
caro
al suo
fianco
.
Suor
Chiara
non aveva
cuore
a
partirsene
e
soffocava
le
pene
sue per
timore
di
aggravare
le
pene
di
suor
Marcellina
, finché un
bel
giorno
, e fu
191
dopo
riavutasi
in
seguito
‹
ad
›
aver
ricevuto
l’
Estrem
’
Unzione
,
disse
al
direttore
: « Mi
pare
che
192
tolta
da qui la
superiora
possa
trovarsi
meglio
, ed io stessa proprio non ne posso più; quel
respiro
affannoso
e così
continuato
mi
suona
come il
rantolo
d’
agonia
ed io proprio non ne posso più ».
Tosto
si
allogò
la
stanza
attigua
, fu
193
improvvisata
una
separazione
con
tramezzo
di
tela
e di
carta
per
lasciar
più
libero
e
indipendente
- 497 -
l’
accesso
, e
suor
Chiara
[III-85]
fu
allogata
là
dove
rimase
sino alla
morte
.
Ma la
dura
prova
continuava
e il
cuore
alla
povera
suor
Chiara
194
, e
talora
trabalzava
da
letto
e
domandava
pietosa
alla sua
buona
infermiera
: « E la
superiora
? E la
superiora
? Oh se il
Signore
accetta
che io
muoia
per lei ed essa che
viva
al
bene
dell’
ospizio
! », e
continuava
confidenzialmente
con
suor
Agne
se
195
: « Mi
pare
che l’
ospizio
abbia a
crescere
e si farà pur
grande
la
casa
di
Como
... e si faranno più altre
cose
assai, ma il
cuore
mi
dice
che la
superiora
abbia a
sopravivere
, perché lei sì che farà del
bene
; quanto a me
miserabile
... io
povero
impaccio
è
meglio
che me ne
parta
presto, nevvero
suor
Agne
se?
Pregate
tutte che io sia
levata
da questa
misera
terra
... ».
Questa la
nuova
prova
che
sostenne
suor
Chiara
. Chi
scrive
ne fu
testimonio
oculare
e gli
pare
in
scrivendo
di
trovarsi
, or fanno circa
vent’
anni
, al
luogo
ed ai
giorni
nei quali quell’
agnello
innocente
di
suor
Chiara
trascinava
sì
pesante
la sua
croce
, perché le
servisse
poi di
letto
in
morirvi
sopra.
[III-87]
Perché ognuno più
intimamente
comprenda
gli
affetti
che
passavano
fra le due
sorelle
,
trascrivo
qui taluna
lettera
che la
suor
Chiara
scriveva
alla
superiora
sua, e
servirà
pur essa ad
argomento
maggiore
di
pietà
e di
edificazione
.
Scriveva
in
data
...
196
Più altre
prove
sostenne
suor
Chiara
in
vita
sua e
dopo
la
professione
religiosa
: verranno
esposte
se e quando sia per
occorrere
. Ma niuna più
tormentosa
le
toccò
più della
accennata
.
Ora
le
prove
furono
superate
, le
battaglie
furono
vinte
, e ne sia
lode
a
Dio
. Abbiam tutto a
credere
che il
Signore
abbia
coronato
le
prove
sostenute
, che la
battagliera
intrepida
goda
in
alto
ora
tanto più di quanto ebbe a
patire
quaggiù
.
p. 495
190
Originale
:
Marcellina
/
era
/.
p. 496
191
Originale
: fu /
ap
‹
pena
›
/.
192
Originale
: che /
separata
/.
193
Originale
: fu /
innalzata
/.
p. 497
194
Nell’
originale
manca
il
verbo
della
proposizione
.
195
Suor
Agnese
Morelli
(
1839-1922
), di
Pianello
del
Lario
,
conobbe
suor
Chiara
Bosatta
sin dalla più
tenera
età
, fu sua
amica
e
confidente
e le
prestò
assistenza
durante l’
ultima
malattia
; nel
1912
testimoniò
ai
processi
informativi
diocesani
.
196
Nell’
originale
segue
uno
spazio
bianco
corrispondente
a circa due
righe
; per le
lettere
di
suor
Chiara
Bosatta
cfr.
>
nota
166
.
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