Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Deposizione C. Guanella
Lettura del testo

Deposizione sulla serva di Dio Caterina Guanella (1910)

Giustizia

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Giustizia
XCI. So che la Serva di Dio, delicatissima di coscienza, diceva: « Chi sa poi se rendiamo al Signore tutto quel che gli dobbiamo ». Se avveniva che una capra od una pecora valicasse le mura per entrare in un prato: « Correte, correte — diceva — perché quella capra fa danno al prossimo » e la vedeva io stesso correre saltellante nei prati di Gualdera ovvero ai Fanghi di Fraciscio per allontanare il danno. Conchiudeva poi: « Ecco il danno della poca sorveglianza: fa danno la bestia che mangia l’erba e deve far danno anche la persona che corre a scacciarla ». Si faceva scrupolo di levare un ramo di legna secca che non fosse sul bosco proprio e simili. Diceva: [XV-9] « Bisogna essere giusti, perché il Signore è giusto: io non vorrei andare in purgatorio per la roba degli altri. La giustizia è tutto, mi pare impossibile che per le cose di questo mondo si abbia a mancare alla giustizia ».
XCII. So che la Serva di Dio viveva di Dio, e Dio aveva sempre nella mente e nel cuore. Parlava con altissima fede del mistero della santissima Trinità. Il nome, le virtù, gli esempi di nostro Signore Gesù Cristo formavano il primo argomento del suo dire. Accennava anche al santuario del santissimo Crocifisso di Como, benché non abbia mai avuto occasione o possibilità di visitarlo. Gesù Cristo crocifisso, Gesù sacramentato, il Cuor santo di Gesù erano la delizia del suo cuore ed il suo conforto nelle amarezze della vita.
Dopo che in Gesù Cristo, la fiducia della Serva di Dio era ­nella Madonna, onorata nei suoi titoli del Rosario, dell’Addo­lorata, della Cintura, dell’Immacolata, che onorava con divotissime - 557 -novene. Esaltava la Madonna come creatura eccelsa e a tutti raccomandava la divozione alla Madonna. I santi onorava come amici di Dio e confidava grandemente in essi, come si è detto.

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