Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Appunti Casa Provvidenza
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Appunti sulla storia della Casa di Provvidenza. Bozzetti (1910-1911)

BREVI CENNI STORICI INTORNO ALL’ISTITUTO ED ALLE OPERE DEI SERVI DELLA CARITÀ

Bozzetto 2. Il buon lievito

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Bozzetto 2.
Il buon lievito
Un pugno di buon lievito fa fermentare una massa di pasta che [33] poi cuoce una fornata di pane a distribuirsi ai grandi e piccoli. Il buon lievito nelle mani del Signore e nell’indirizzo delle Case della divina Provvidenza sono i giovani che si trovano sperduti, senza mezzi, talvolta rifiutati, ma che sono umili nel cuore, fervorosi nella preghiera, costanti nel proposito di fare bene. Si trovano così giovani sperduti di ogni età e condizione: raccogliere queste vocazioni vide il don Guanella essere cosa tanto utile che efficace.
Don Giovanni Bosco nel 1876 iniziò l’Opera di Maria Ausiliatrice per l’educazione al sacerdozio di queste vocazioni adulte; talvolta per le menti aperte bastavano un anno di ginnasio inferiore, due di ginnasio superiore, uno di filosofia morale; seguivano gli studi teologici morali, e quindi sacerdoti. I quali si vedevano innanzi a sé spalancata la porta della scienza per meglio progredire, aperta la porta del Santuario per operare un bene grande nei sacri ministeri. Ne aveva affidato le prime cure allo stesso sacerdote Guanella, il quale invero con drappelli d’aspiranti si trovava spesso sprovvisto di insegnanti, perché il nuovo metodo di scuola di fuoco non persuadeva molto i primi figli di don Bosco. Ma Pio ix aveva benedetto l’opera, e l’opera prosperò e fu in modo speciale per l’Opera di Maria Ausiliatrice che si sviluppòdiffusamente l’Opera di san Francesco di Sales.
[34] Raro è che le vocazioni adulte, a differenza delle giovanili, vengano 45 meno. Il don Guanella, ammaestrato alla scuola di don Bosco, si vide circondato da drappelli di vocazioni per lo più adulte e già provate. Gli parve questo un segno certo di Provvidenza e tolse a farne esperimenti di prova e riuscendo ormai trovò di poterne affidare per gli studi teologici taluni alla - 620 -diocesi di Como, tali altri alle diocesi di Coira 46, Milano, Pavia, Mondovì ove don Guanella era conosciuto per il domicilio che nella borgata di Trinità aveva fatto stando con don Bosco.
Ma erasi fondata la casa di Fratta Polesine; ma quella casa servì mirabilmente per educare e consacrare nel seminario di Rovigo ben ventidue che salirono al santo altare e poterono ­inchinare i propri nomi per essere benedetti all’ingresso di monsignor Boggiani, successore a monsignor Polin nella diocesi di Adria.
Gli allievi del crescente istituto si rendevano presto atti ai ministeri della casa, perché stando chierici e studenti mescolavano studio e lavori nelle diverse mansioni ai figli e vecchi poveri del popolo 47. Dovevano sostenere le prove che per scherzo e tradizionalmente sono passate in memoria, e sono la lettera F ripetuta quattro volte per significare fame, freddo, fumo, fastidi, e sono i primi quattro gradi di prova per cui devono passare i Servi della Carità. Ai vincitori in ciascuna prova si dava poi di sedere vittoriosi come confondatori delle opere della Casa della divina Provvidenza.




p. 619
45
Originale: vengono.


p. 620
46
Originale: Como.


47
Originale: dei popoli.


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