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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Deposizione Bosatta
Lettura del testo
Deposizione sulla serva di Dio suor Chiara Bosatta (1912)
Carità verso il prossimo
«
»
[- 679 -]
C
arità verso il
prossimo
LII
.
a
) Ho già
detto
in
addietro
; qui
dichiaro
che in ciò stava tutta la sua
vita
30
.
b
) Oltre al già
deposto
,
assicuro
d’aver
riscontrato
più e più
volte
nella
Serva
di
Dio
uno
spirito
di
profonda
pietà
verso i
poveri
peccatori
,
massime
se
parenti
; ma non avrebbe
accennato
a
particolari
,
riputandosi
essa la più
indegna
peccatrice
e
limitandosi
a
propiziare
coi suoi
sacrificii
e
preghiere
la
divina
misericordia
.
c
)
[146v]
Come già
deposi
, ella che
era
tutta
impegnata
e
votata
per la
conversione
dei
peccatori
,
riconoscendosi
così
minima
ed
indegna
agli
occhi
di
Dio
, si
doleva
grandemente
di non avere tanto che
bastasse
per
impetrare
la
conversione
dei medesimi.
LIII
.
a
) Oltre a quanto ho
deposto
, faccio
notare
le
pene
che la
Serva
di
Dio
sosteneva
con
eroica
abnegazione
nell’
istruzione
delle
ignorantelle
e degli
ignorantelli
specialmente ad
Ardenno
.
b
) Siccome la
vita
spirituale
e
ordinata
dell’
istituto
, ove la
Serva
di
Dio
dimorava
, si
imperniava
sopra di
suor
Chiara
che
era
quasi sempre
vicesuperiora
,
attendendo
la
sorella
superiora
più al
materiale
andamento
dell’
istituto
, al già
detto
aggiungo
che la
Serva
di
Dio
compiva
sempre con tanta
delicatezza
ed
attenzione
e
perfezione
i suoi
uffici
di
consigliera
, di
maestra
, di
direttrice
della
casa
, da
vedersi
dalle
consorelle
, dalle
orfanelle
e da tutti in
casa
facilmente
ed
allegramente
obbedita
. Così
avveniva
che al
commettersi
di
[147r]
qualche
lieve
mancanza
od
ocaggine
delle
consorelle
, della stessa
suor
Agnese
, questa e anche quelle per
confessarsi
e per
scusarsi
solevano
esclamare
: « Io non sono
suor
Chiara
, di
suor
Chiara
non ce n’è che una ».
- 680 -
c
)
Depongo
, oltre il già
detto
, che nella
casa
,
grazie
a
Dio
ed alla
edificazione
di
suor
Chiara
, il
frutto
della quale con
tinua
ancora
oggigiorno
, si
conservò
sempre il
glutine
della
carità
, e se qualche
volta
occorreva
di
provvedere
a qualche
dissapore
,
discrepanza
o
malinteso
, tanto io quanto la
superiora
ci
giovavamo
dell’
opera
tanto
insinuante
di
suor
Chiara
, la quale anche di per sé non
intralasciava
occasione
di
dar
buon
odore
della
carità
di
Gesù
Cristo
. Ancora
adesso
se nella
casa
accade
qualche in
conveniente
nei
mutui
rapporti
delle
consorelle
, si
ode
qualche
volta
la
esclamazione
: « Come si
capisce
che non
c’
è più
suor
Chiara
! ».
Era
tanto il suo
desiderio
di
giovare
in
carità
alle
consorelle
e
orfanelle
, che si
doleva
la
Serva
di
Dio
di
vedersi
incapacitata
dalla
malattia
a
sovvenire
ai
varii
bisogni
esclamando
: « Han voluto
[147v]
far fuori di me una
maestra
e per questo hanno
incontrato
tante
spese
, ma io invece non sono
buona
a niente ».
Aggiungo
che il
rilevar
che faceva della
gravezza
della sua
malattia
sopra l’
istituto
, la
portava
a
dolersi
con me
- 681 -
e a
deplorare
gli
incommodi
che la
casa
ne aveva, e sebbene
affermasse
che essa
era
sicura
che non si sarebbe
attaccata
la sua
malattia
agli altri,
sentiva
però tutta la
dispiacenza
che degli altri fossero in
ansietà
pel
timore
di
incontrarla
.
d
) Ho già
deposto
31
.
e
) A
riguardo
della
Pia
Unione
delle
orsoline
al
secolo
, la
Serva
di
Dio
era
assai
impegnata
e tutto
zelo
per
formarne
lo
spirito
, e
so
che
dopo
averle
così
lavorate
ella
santamente
si
industriava
per
condurle
alla
vita
religiosa
e
so
che alla
casa
ne
guadagnò
circa una
dozzina
.
f
) Della sua
speciale
carità
e
zelo
di
salvezza
delle
anime
di tutti,
amici
e
nemici
, ho più
volte
fatto
particolari
accenni
;
richiamo
ancora quello che
riguarda
il suo
zio
Mazzucchi
ed un certo
mattoide
di
sopranome
[148r]
Manin
, che essendo
notoriamente
avversi
alla
pietà
ed alla
religione
richiamavano
ancora
meglio
le
preghiere
e le
attenzioni
spirituali
della
Serva
di
Dio
, che in
occasione
del loro
approssimarsi
alla
morte
, alle sue
consorelle
faceva
premura
perché
pregassero
dicendo
: « Stiamo
attente
, stiamo
attente
per quei
poveretti
! ».
LIV.
a
) Della sua
cura
verso i
bisognosi
specialmente
infermi
,
dentro
l’
ospizio
, ha già
fatto
larghi
accenni
; qui
rammento
come la
Serva
di
Dio
siasi
adoperata
colla
sua
assistenza
,
soccorso
e
speciali
prestazioni
al
servizio
di un
infermo
, certo
Luigi
Bosatta
detto
Bigè
,
settuagenario
, al quale
prodigò
quanto poté la
carità
sua, per quanto le
ripugnasse
di
prestarsi
all’
assistenza
di un
uomo
.
b
) Ho già
deposto
.
c
) Ho già
detto
.
d
) Ho già
deposto
32
.
- 682 -
e
)
Rammento
che in
occasione
del
colera
scoppiato
a
Napoli
sorse
nella
casa
a
Pianello
l’
idea
di
offrirsi
per la
cura
di quei
colerosi
;
[148v]
espostala
alla
comunità
, la
suor
Marcellina
facendo
cenno
alla
sorella
suor
Chiara
, come se volesse
esprimersi
in
dipendenza
dal suo
avviso
: « Questa qui che cosa
dice
? »
domandò
. E
suor
Chiara
a
rispondere
: «
Andiamo
,
andiamo
». E tutti, dai
superiori
all’
ultima
suora
, si fu d’
accordo
di
offrirsi
per quell’
assistenza
ai
contagiosi
, anche perché in
Pianello
non
trovavano
di poter
svolgere
come
bramavano
il proprio
apostolato
. Io
rivolsi
analoga
domanda
all’
arcivescovo
Sanfelice
di
Napoli
, il quale però mi
rispose
declinando
l’
offerta
.
f
) Fu sempre ed
unicamente
motivo
soprannaturale
che
mosse
la
Serva
di
Dio
a
compiere
queste
svariate
opere
di
carità
,
dovendo
anzi per la
maggior
parte
di esse
superare
le
difficoltà
frapposte
dei
soliti
avversari
del
bene
.
p. 679
30
«
Interrogetur
: an
sciat
Servam
Dei:
a)
voluisse
omnes
salvos
fieri
atque ad hoc
orasse
fervide
,
vitam
quoque ad hunc
finem
libenter
oblaturam
, si
posset
» (
f.
945v
).
p. 681
31
«
Interrogetur
: an
sciat
Servam
Dei: [...]
d)
se omnibus, non
solum
in
Hospitio
, sed etiam in
familia
atque in
pago
, omnia
fecisse
fructuose
» (
ff.
945v-946r
).
32
«
Interrogetur
: an
sciat
Servam
Dei: [...]
b
)
servasse
praeterea, quantum illi
fas
erat [...]
ordinem
caritatis
;
c
)
ingeniose
effecisse
ut
sapidiores
escae
sibi in
infirmitate
allatae
, aliis
darentur
;
d)
Deum
deprecasse
ut
manum
suam
gravaret
supra se,
parceret
vero
caris
suis
orphanis
et
pauperibus
» (
f.
946v
).
«
»
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