Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Deposizione Bosatta
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Deposizione sulla serva di Dio suor Chiara Bosatta (1912)

Fortezza

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Fortezza
LXIII.
a) Per il giudizio che io potei fare sulla vita della Serva di Dio, posso dichiarare che in lei erano come due forze: quella onnipotente di Dio che la attraeva per vie singolari e mirabili a sé, quella di lei che con ogni generosità di mente, di cuore e di corpo si premurava di corrispondervi. In questi suoi sforzi per arrivare alla perfezione so che ella non diceva mai basta, e non si trovava mai contenta abbastanza.
b) Anzi tutto il contrario41. Il pensiero della Serva di Dio era per Gravedona, e se entrò nell’istituto ciò fu per ossequio alla voce dei superiori, e vi restò per la convinzione formatasi che quivi avrebbe potuto viemeglio lavorare e patire per la propria perfezione.
c) Ho già risposto 42.
LXIV.
a) L’ho già dichiarato 43 e confermo specialmente la forza della sua consacrazione al bene dell’istituto, specialmente [158r] nella casa di Ardenno dove ebbe a superare le più gravi difficoltà interne ed esterne.
b) Più volte ho dichiarato tutto questo 44; aggiungo che lo spirito della Serva di Dio tuttora è perseverante nell’istituto ove spessissimo si fa appello dalle superiore maestre di novizie, specie quelle che la conobbero per propria convinzione, agli esempi lasciati da suor Chiara. Noto fra queste le maestre delle - 690 -novizie suor Costanza Bongio e suor Caterina Giudici e suor Buzzetti Maria, eccetera.
c) Ho già fatto ampia fede di tutto ciò 45, e come direttore e come superiore non scorsi mai nella Serva di Dio verun fine meno che perfetto.
LXV. Alle molte deposizioni già fatte in proposito 46 aggiungo questo: che la Serva di Dio era siffattamente un crescendo in perfezione e virtù che, non sapendo più come meglio dirigerla e assisterla, mi applicai più volte a compilare e pubblicare come estratti o prontuarii di perfezione varie operette, tra esse qualcuna ricavata dalle opere di santa Teresa 47.




p. 689
41
« Interrogetur: an sciat Servam Dei: [...] b) non juvasse instituto nec in illud ingressam fuisse ut melius tractaretur a sorore Marcellina superiorissa, vel ut vitaret reprehensiones, difficultates aut periculum dimissionis » (f. 949r-v).


42
« [...] c) cognita sua vocatione ad Hospitium deposuisse omnem cogitationem et affectum circa alium vitae genus » (f. 949v).


43
« Interrogetur: an sciat Servam Dei: a) etsi naturam timidam haberet, zelo admirabili et succrescenti adlaborasse Ardenno, Planello et Comi perseveranter pro novo instituto non obstantibus gravissimis difficultatibus et impedimentis, quae superanda fuerunt » (f. 494v).


44
« [...] b) magnam habuisse partem in infundenda prospera vita instituto atque in fructibus postea collectis » (f. 949v).


p. 690
45
« [...] c) propter Deum solum defatigasse absque alio fine humano » (f. 949v).


46
« Interrogetur: an sciat Servam Dei [...] absque ullo regressu properasse de die in diem ad perfectionem atque alia invictae patientiae et fortitudinis exempla praebuisse » (f. 949v).


47
Cfr. >nota 15.


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