Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Deposizione Bosatta
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Deposizione sulla serva di Dio suor Chiara Bosatta (1912)

Morte

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Morte
LXXII.
a) Mi rimetto a quanto in addietro ho analogamente deposto 54; qui aggiungo che, anziché [164v] temere la morte, la Serva di Dio andava sempre crescendo nel suo desiderio di sciogliersi dai lacci di questa vita e di essere con Cristo.
b) Anche qui credo di aver già deposto abbastanza in passato 55: la sua vita era tutto un complesso di aspirazioni, di preghiere, di opere per la più stretta unione con Dio.
c) In addietro ho ampiamente dichiarato che la Serva di Dio era pienamente rassegnata con perfetta uniformità, quanto alla sua morte, al volere di Dio, ed anzi a questa medesima si volgeva come ad un bramato bene.
d) Alle poche Figlie di Maria che la poterono visitare nell’ultima sua malattia, i discorsi che la Serva di Dio rivolgeva suonavano niente altro che raccomandazioni di preghiere e di perseveranza nel bene.
e) Ho già risposto altre volte 56; qui voglio far risaltare quanto a me pure stringesse il cuore di non poterla disobbligarne del digiuno in quelle circostanze tanto penose per refiziarsi colla santissima Eucaristia.
f) [165r] Certamente la Serva di Dio sempre si sforzò di esercitarsi nelle virtù cristiane quanto meglio sapeva fare una mente educata al bene ed un cuore infiammato d’amor ­divino.
- 697 - LXXIII.
a) Ho già pienamente a ciò risposto nei precedenti interrogatorii 57.
b) Come ho già avvertito altra volta, il mattino del giorno di sua morte, per causa di certa mia assenza, la Serva di Dio mi pregò che non mi tenessi guari lontano, « perché diceva io voglio, devo morire nelle sue mani », che io interpretai come in un senso di preghiera e così in senso di spirito profetico.
c) Come risulta dall’atto di morte che allego, morì nell’anno 1887 il giorno 20 di aprile alle ore sei pomeridiane, nella casa parrocchiale di Pianello.
d) Come risulta anche dall’atto sopra allegato, i funerali della Serva di Dio furono onorati con uno stragrande concorso di suore venute anche da Como, della gran maggioranza della popolazione locale, di molte [165v] persone di Dongo e qualcuna di Gravedona, di Musso, di Cremia, financo di Rezzonico, con l’intervento spontaneo dei parroci di Cremia, di Dongo e dei religiosi francescani di Dongo; si fece un giro lungo, non consueto, per il trasporto della salma in chiesa, ove cantò la santa Messa e fece le esequie l’arciprete e vicario foraneo di Dongo, Dell’Oro Carlo. Questo concorso tanto spontaneo era eloquente dimostrazione della fama di santità in cui era tenuta la Serva di Dio.
e) A quello che ho testé deposto, aggiungo che la salma della Serva di Dio fu, per sua disposizione, tumulata ai piedi del suo diletto fondatore parroco Carlo Coppini (come dice la copia dell’iscrizione deposta nell’urna insieme alla salma della defunta, che qui allego) sul viale stesso del cimitero.
f) So che le ossa della Serva di Dio furono esumate circa 15 anni dopo.
g) Avendo la suor Marcellina fatte opportune pratiche colla famiglia Mazzucchi di Pianello, le ossa esumate della Serva di Dio furono [166r] religiosamente riposte in un cofanetto di terracotta debitamente suggellato e contenente l’atto di - 698 -esumazione, e questo cofanetto parmi sia stato rinchiuso in una speciale urna di legno che poi fu deposta nel sepolcreto della famiglia Mazzucchi.




p. 696
54
« Interrogetur: an sciat Servam Dei [...] a) mortem non timuisse, imo ex morbo causam sumpsisse humilitatis, fortitudinis, grati animi aliarumque virtutum » (f. 951r).


55
« [...] b) intimam cum Deo unionem fovisse meditando per longa temporis spatia, vel eliciendo actus contritionis, amoris et spei, vel cum Deo colloquendo » (f. 951r).


56
« [...] e) magno sacrificio se a media nocte servasse jejunam ad SS. Eucharistiam sumendam » (f. 951v).


p. 697
57
« Interrogetur: an sciat: a) peculiares orationes pro Serva Dei moriente factas fuisse » (f. 951v).


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