Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Le vie della Provvidenza
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Le vie della provvidenza (1913-1914)

Articolo XXVI. La Provvidenza nella Casa divina Provvidenza di san Giuseppe a Belgioioso

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[- 807 -]
Articolo XXVI.
La Provvidenza nella Casa divina Provvidenza
di san Giuseppe a Belgioioso 170
[220] Questa Casa ha del provvidenziale in questo senso, che certa suora Delpino 171, venuta con altra compagna a Belgioioso allo scopo di questua in favore di poveri nostri, s’incontrò con quel prevosto Scotti, che ignaro tuttavia delle opere nostre volle saperne particolareggiate notizie dalle suore pel­legrine. Intesa poi la cosa, propose di volere in sua parrocchia una casa di Provvidenza e che questa fosse dedicata a - 808 -san Giuseppe, il provveditore della sacra Famiglia e del mondo tutto. Questa è l’origine.
Lo stesso signor prevosto molto si adoperò perché in nostre mani venisse la casa di Belgioioso dove già aveva pernottato il Giuseppe Garibaldi. Poco a poco si popolò di ricoverati dell’uno e dell’altro sesso, divisi dalla attuale chiesa che fu ridotta tale da una rimessa o stalla di cavalli. La casa è capace di un centinaio di ricoverati e fu tirata su e modificata e vi furono aggiunti altri bracci di casa nuova in molte riprese; lavoro dispendioso più che fabbricare nuovo, ma che ad ogni modo si deve eseguire secondo le vie e i tempi e i modi che la divina provvidenza suggerisce.
Sua eccellenza monsignor Riboldi molto aiutò colla sua influenza. Bramò fosse intestato anche [221] il rettore del seminario di allora, l’attuale monsignor Maffi ora cardinale di Pisa.
Per molte ragioni si rilasciò la cura generale al signor prevosto, il quale poi si concesse certa larghezza di disporre. E bramò invero oltre al ricovero iniziarvi un asilo infantile, oratorio festivo maschile, circolo giovanile maschile, che molto disturbavano l’istituto monacale, e se n’ebbero brighe che furono poi anche portate a Roma e che produssero all’istituto il danno di qualche migliaio di lire.
Le suore diedero esempio in ciò di molta carità ed abnegazione, ma il fatto condusse a concludere la necessità che un gruppo di suore goda di ampia autonomia, perché le ingerenze esteriori nuociono come in un alveare la penetrazione di elementi e di esseri eterogenei.
Si dovette a poco a poco eliminare pure l’asilo nonché ­l’oratorio festivo maschile, e il circolo cattolico per il primo. Stante la moltiplicità delle domande, si trovò pure conveniente di accompagnare alla casa di Trenno milanese la parte dei ricoverati di sesso maschile e così la Casa di San Giuseppe in Belgioioso, ridotta quasi a nuovo in tutte le sue parti, ora è esclusivamente ricovero di sesso femminile per ogni classe e per ogni età delle figlie povere del popolo.
Lodevolissimo sempre il vecchio dottore Cesare Bazzi, personaggio carissimo per il suo fare patriarcale, per la sua competenza medica, [222] per l’ampiezza di cuore veramente paterno; - 809 -vecchio ormai quando volle rinunciare alla cura medica obbligatoria, non volle rinunciare alla cura gratuita dei nostri ricoverati, presso i quali voleva tutti i giorni passare un’ora di cura e di svago insieme.




p. 807
170
Da questo titolo fino alla fine il testo è steso da una terza mano (cfr. >nota 159) ed è scritto su fogli di computisteria. Nell’originale il titolo è preceduto dall’indicazione: « Como, 19-3-1914 ».


171
Originale: Pini. È suor Luigia Delpino (1841-1898); cfr. Necrologio, ne La Divina Providenza, Como, settembre 1898, p. 81.


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