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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Corso sante missioni
Lettura del testo
CORSO DI SANTE MISSIONI (1875, 1881)
Meditazione I. Iddio vuol salvi tutti
«
»
[- 829 -]
Meditazione
I.
I
ddio vuol
salvi
tutti
28
[I-18]
Il
Signore
altissimo
nel
mezzo
del
paradiso
considerò
le sue
beatitudini
.
Vide
che si
estendeva
ai
figli
infiniti
29
e però in un
eccesso
di
godimento
sommo
sclamò
: « Io voglio
estendere
la mia
beatitudine
. Voglio
creare
angeli
ed
uomini
, e sopra di essi
estendere
la mia
beatitudine
». Così
dicendo
creò
le
- 830 -
miriadi
degli
angeli
celesti
,
creò
anche gli
uomini
terreni
. Noi siamo
quaggiù
;
discorriamo
di
Dio
, che
crea
l’
uomo
per farlo
beato
.
Siete
contenti
, o
fratelli
?
Prestate
in questo
momento
attenzione
massima
perché si
tratta
della
felicità
che
Dio
accorda
agli
uomini
.
Né
confidiamo
nelle
forze
della nostra
solecitudine
.
Preghiamo
anzitutto il
Signore
, che sarà molto
meglio
.
O
Spirito
Santo
, voi che essendo
beato
per
essenza
volete
rendere
beati
noi stessi,
[I-19]
siateci
pure
presente
.
O
onnipotente
Iddio
, il quale avete
plasmato
questo nostro
corpo
ispirandogli
30
l’
anima
immortale
,
rinovate
il
prodigio
della vostra
misericordia
e
fate
che come siamo
creati
per voi, così per voi solo
impariamo
a
vivere
.
Angeli
beati
del
Signore
, che per i
primi
siete
usciti
dalle
mani
del
Creatore
, noi vi
salutiamo
da questa
bassa
terra
:
Ave
,
avete
,
dolci
nostri
compagni
. Voi
là
godete
la
gloria
di
Dio
beato
e noi siamo qui tuttavia nel
pericolo
.
Porgeteci
anche voi la
destra
per
sollevarci
, la vostra
voce
di
sante
ispirazioni
per
essere
incoraggiati
, giacché
sappiate
che vogliamo noi
pure
aspirare
al
cielo
.
Parte
prima
Il
Signore
è l’
Altissimo
ed
ammirabili
sono le
opere
sue
31
. Nel
colmo
della sua
beatitudine
egli volle
estendere
la sua
felicità
, allora
Dio
disse
: « Sia fatta la
luce
» e la
luce
fu
32
. Di poi
stese
[I-20]
il
firmamento
che poi
33
chiamò
cielo
34
. Ma questo che noi
scorgiamo
non è che il
primo
. Oltre sono i
cieli
ed i
cieli
dei
cieli
35
, ed in
mezzo
a quello
spazio
immenso
i
corpi
- 831 -
celesti
, i quali di
numero
sono
immensi
e di
grandezza
poderosissimi
. Il
sole
è 40
miglion
di
volte
più
grande
della
terra
.
Intorno
ad esso
viaggiano
con
ordine
le
stelle
. Queste sono almeno 14 mila che si possono da noi
contare
, ma stanno così
discoste
da noi che la loro
luce
benché
corra
come il
fulmine
tuttavia per
giungere
a noi
impiega
tanto
tempo
.
Il
Signore
nello
spazio
di sei
giorni
continuò
ad
estendere
la
terra
del
bell’
ordine
, come
vediamo
adesso
, di
terra
o
mare
,
monti
e
piani
, di
animali
quadrupedi
e di
volatili
.
Posciaché
ebbe così
disposto
,
rallegrossi
dicendo
: « Tutto questo è
buono
36
. Ma vi
manca
ancora il
meglio
».
Allora la
Trinità
santissima
si
strinse
come a
consiglio
e
disse
:
[I-21]
« Facciamo l’
uomo
»
37
. E
tantosto
l’
Eterno
formò
una
statua
di
creta
e vi
ispirò
e così fu
creato
l’
uomo
38
.
Considerati
ora
, o
uomo
. Tu nel
corpo
sei
somigliante
a
Dio
, perché
Gesù
Cristo
prese
corpo
ed
anima
come tu hai. Nell’
anima
sei
somigliante
a
Dio
, giacché ella è
immortale
come
Dio
.
Intanto il
Signore
ti fece
padrone
del
mondo
e
dispose
che la
terra
e gli
animali
ti
servissero
. Te solo
creò
retto
sulla
persona
perché
colla
fronte
tendessi
al
cielo
. Quei due
occhi
che
‹
ti
›
fissò
nel
viso
te li
diede
per
imporre
come
sovrano
a tutti gli
esseri
creati
, perciò ti
fornì
di quei
sensi
così
delicati
nell’
udi
re
, così
armoniosi
nel
parlare
, così
delicati
nell’
intendere
le
cose
.
Quale
maestà
sei tu, o
uomo
? Con l’
ingegno
che ti
diè
, tu
‹
ti
›
innalzi
fino
alle
nubi
o ti
abassi
fino
agli
abissi
del
mare
. Tu
atterri
le
montagne
al tuo
passaggio
e sei
atto
a far
[I-22]
comuni
care
tra di loro due
mari
sebbene
lontani
, con la
memoria
tu
ricordi
le
opere
dei tuoi
maggiori
, coll’
intelletto
le
confronti
e con la
volontà
ti
risolvi
a
Dio
, ché l’
uomo
tutto può quello che vuole.
Poteva il
Signore
farti più
grande
? Il
Salmista
rifletendovi
disse
che sì l’
uomo
è
grande
, che di poco è
inferiore
agli
angeli
39
.
- 832 -
Ma che avrebbe mai
detto
il
santo
profeta
, se già lui di
presenza
avesse
veduta
la
persona
del
Verbo
incarnato
,
udite
le sue
parole
di
vita
e
provate
le
dolcezze
dei suoi
Sacramenti
augustissimi
?
Ma tu hai
veduto
una
Vergine
purissima
la quale
meritò
di
essere
in
terra
madre
del
Verbo
eterno
. Tu hai
veduto
Gesù
nascere
in
Betlemme
, come tu fosti,
bambino
di un
dì
. Hai
veduto
Gesù
in
Nazaret
, tuo
maestro
in
Giudea
, tuo
Redentore
sul
Calvario
, e però tu hai
diritto
di
sclamare
che sei
creatura
più
diletta
che gli
angeli
medesimi. Lo stesso
san
Pietro
40
mirando
ai
cristiani
[I-23]
non poté
trattenersi
dall’
uscire
in questa
esclamazione
: «
Cristiani
,
cristiani
, voi siete come
Dio
, perché siete
partecipi
della
divina
natura
41
. Voi siete i
figli
dell’
Eccelso
42
, perché
Gesù
è vostro
Padre
».
Considera
ora
le
tenerezze
di
Dio
Padre
.
Gesù
Cristo
rigenera
l’
anima
tua nel
santo
Battesimo
, la
rialza
nella
santa
Confessione
, la
divinizza
nella
santa
Comunione
, sicché tu, più
fortunato
di
Adamo
innocente
che si
deliziava
nel
paradiso
terrestre
, hai con te
gioie
spirituali
e
godimenti
atti
a
riempiere
il
cuor
tuo, sebbene esso sia
grande
come la
vastità
dei
mari
.
Intanto, che
sante
inspirazioni
eccita
Iddio
nel tuo
cuore
! Poi, quasi non
fosse
poco, ti
manda
un
angelo
beato
che ti
guidi
per
mano
, e ti
consegna
in
grembo
di una
Madre
santa
, la
Chiesa
di
Gesù
Cristo
, acciocché tu lei
43
goda
e stia
sicuro
meglio
che il
bambino
presso il
seno
materno
.
[I-24]
Più ancora, il
Signore
risveglia
nel
cuor
tuo
desiderio
di
cose
ancora
maggiori
, perché il
premio
che ti vuol
dare
Iddio
è altro dai
benefici
fin
qui
accennati
. Tutti questi
favori
sono una
preparazione
a quel
beneficio
sommo
che
Dio
ha
disposto
per te nel
paradiso
.
Non
vedi
come
Dio
è
fonte
di
continuo
44
agli
uomini
, non
odi
come
sclama
continuamente
: « Io voglio che tutti gli
uomini
- 833 -
siano
salvi
45
e
beati
»? Perciò
sol
che il vogliano, il
Signore
dona
a tutti i
turchi
, a tutti gli
ebrei
ed
infedeli
le
grazie
che sono
sufficienti
per
giungere
a
salvezza
eterna
.
Ma la più
grande
tenerezza
di
amore
servolla
il
Signore
per te.
Iddio
come un
amante
appassionato
fin
dai
secoli
eterni
prese
ad
amarti
46
,
fin
dai
secoli
eterni
elesse
te per
essere
creato
fra tutte le
creature
possibili
‹
de
›
gli
uomini
. Poi fra tanti
miglioni
di
uomini
creati
elesse
te in
particolare
perché
[I-25]
gli
fossi
seguace
fedele
nella sua
scuola
.
Che più?
Leva
su la
destra
e
mostrati
, o
cristiano
, di tutti più
favorito
. Non sei tu
là
quegli che
Dio
tra gli stessi
cristiani
tolse
da molti
pericoli
con farti
abitare
in
luogo
, in
casa
ed in uno
stato
dove
facilissimo
è
praticare
la
virtù
e
facile
scampare
dai
vizii
? Sicché se
bene
rifletti
, tu sei
costretto
a
conchiudere
che
Dio
non poteva
mostrarti
benevolenza
maggiore
.
Sebbene v’ha un altro
genere
di
affetto
a cui io non
pensava
. Il
padre
pensa
al
figliuol
diletto
e lo vuole salvo ad ogni
costo
, perciò lo
alletta
coi
premi
e lo
intimorisce
anche
colla
minaccia
dei
castighi
. Queste
minaccie
le
adopera
il
Signore
per te quando
vegga
che ai
benevoli
modi
non ti
arrendi
.
Or
vedi
laggiù
: è l’
inferno
spalancato
,
luogo
di tutti
tormenti
,
centro
di tutte
[I-26]
le
malignità
della
terra
, il
suplizio
di
punizioni
per i
demoni
...
Or che ti
dice
il
Signore
? « Tu
guarda
là
, e se non vuoi per
amore
entrare
con me in
cielo
, fa di non
mancare
almeno per
evitare
quelle
pene
di
agonia
eterna
». Ed al
cristiano
tiepido
egli
spalanca
la
carcere
del
purgatorio
, e così ad ogni
modo
vuole che i
figli
suoi
camminino
a
perfezione
e si
salvino
.
O
cristiani
,
numerate
se potete i
viaggi
di
Gesù
Cristo
,
raccogliete
quel
sudore
di
stenti
per
cercare
la
pecorella
smarita
,
contate
quei
palpiti
d’
amore
con cui
dice
: « Non voglio la
morte
del
peccatore
, ma che si
converta
e
viva
»
47
e poi
conchiudete
- 834 -
se non è
vero
che
Dio
come un
amante
va
sospirando
: « Io voglio tutti
salvi
e
salvi
tutti ».
Ma altri
argomenti
si
devono
riferire
per
dire
che il
Signore
vi vuole
felici
.
Sallo
Iddio
che per
colpa
di
Adamo
peccatore
voi siete
diventati
fragili
e
miseri
, ma che
[I-27]
Dio
profitta
di questo stesso per
sollevarvi
a
maggiore
grandezza
. Voi siete i
soldati
di
Gesù
e qui in
terra
è
luogo
del vostro
combattimento
; i vostri
nemici
sono la
superbia
, l’
avarizia
,
eccetera
, e le
armi
con cui
difendervi
sono
48
la
grazia
del
Signore
e le
virtù
di
povertà
e di
umiltà
,
eccetera
, che sono più
forti
che quegli
angeli
i quali,
apparendo
nell’
aere
, sotto il
capitano
giudeo
sbaragliarono
l’
esercito
di
Antioco
pessimo
.
Considerate
di
grazia
il
genere
di
battaglia
come è
facile
a
vincersi
.
La
superbia
è come un
fumo
che s’
innalza
o come una
nebbia
che a
guisa
di
muraglia
circonda
le
Alpi
. Or voi
dovete
ascendere
là
, che
fatica
vi
resta
a fare? Non altra che di
superare
quella
noia
, che è proprio di chi vi
lascia
in
mezzo
alle
nebbie
in
tempo
del
calore
di
primavera
o d’
estate
.
E la
avarizia
che è dessa? Sia
pure
come quelle
talpe
che
girano
sotterra
, o
[I-28]
come
serpette
che s’
insinuano
fra l’
erbe
, ma se voi
marciate
cauti
è
impossibile
siate
sorpresi
. Con un
colpo
di
calcagno
già potete
uccidere
la
talpa
che
rovina
l’
orto
delle vostre
buone
opere
, giacché la
talpa
nemmeno ha
occhi
per
guardare
.
Così
discorrete
della
lussuria
, la quale bensì è
putrida
come un
pantano
ed
esala
un
fetore
nocivo
come le
acque
del
Mar
Morto
, ma chi vi
spinge
là
? Anzi, avete l’
anima
che vi
rifugge
, avete
Dio
e i
santi
del
cielo
che vi
dicono
: «
Guardati
, che
là
è
pericolo
di
morire
». Voi
dite
che si
trovano
altri
pericoli
ma io vi
confesso
che tutti si
riducono
a questi.
Il
mondo
è come la
superficie
delle
acque
di un
laghetto
coperto
di uno
strato
leggiero
di
ghiaccio
, che
bisogno
avete di
mettervi
là
?
Statene
almeno all’
ingiro
, o
meglio
dimorate
dove
il
piede
posa
sicuro
, e con questo avrete
superata
una
vittoria
.
- 835 -
Le
vanità
[I-29]
del
mondo
sono come quella
farfalla
che
riluce
ai
raggi
del
sole
.
So
bene
che il
fanciullaccio
percorre
dietro
,
perde
di
vista
la
casa
, si
smarisce
nella
foresta
, e
là
che finalmente
pone
la
mano
sopra quell’
oro
lucente
e che lo
stringe
nelle
mani
, si
vede
poi la
mano
imbrattata
e n’
ode
un
puzzo
putrido
, sicché
disperato
s’
abbandonerà
dove
la
notte
s’
addensa
e i
serpenti
sibilano
. Ma nessun di voi sia come quel
capriccioso
sciagurato
, e così
ricanterete
novelle
vittorie
ed il
cielo
guardando
sopra di voi
mostreravvi
le
corone
che vi
tiene
disposte
.
Intanto
vivissime
consolazioni
innondano
il vostro
cuore
, sono le
soddisfazioni
del
gueriero
che
combatte
e che
vince
, sono se volete le
consolazioni
del
viandante
che
viaggiando
rimira
già il
tetto
nella
paterna
casa
, sono le
consolazioni
dell’
agricoltore
che
sudando
vede
crescere
rigogliose
le
spighe
dorate
[I-30]
del
campo
. Per cui le
consolazioni
sono
continue
nella
vita
, sono più
vive
al
momento
di
passare
da questa
terra
e sono poi
oltremodo
vivissime
nel
paradiso
.
Ah come è
vero
che
Dio
effonde
la sua
bontà
! Come è
vero
che
Dio
con le
parole
e coll’
opere
persuade
a tutti che la sua
volontà
è di
salvare
tutti e di
rendere
tutti
beati
.
Parte
seconda
La
terra
promessa
è il
luogo
in cui
Gesù
,
Uomo
Dio
,
effuse
tutto l’
amore
, è il
luogo
in cui il
Signore
già prima faceva
scorrere
il
latte
ed il
miele
49
a pro del suo
popolo
, ma il
pellegrino
che
adesso
si fa a
contemplare
Terra
Santa
tutto si
cruccia
il
viso
, perché
là
sono i
turchi
profanatori
ed il
suolo
è
coperto
di
triboli
o
spine
.
Così il
ciel
vi
guardi
che,
dando
uno
sguardo
a questa
terra
santa
del
Cristianesimo
, io non la
vegga
percossa
da
abitatori
profani
e
convertita
in
terra
di
cardi
.
[I-31]
Ah quanto io
temo
!
Interrogo
quel
fanciullo
, mi
risponde
che quando
‹
è
›
così non vuole
lasciar
uno
spasso
,
- 836 -
quell’
uomo
non
lascerebbe
i
guadagni
ingiusti
per tutto il
paradiso
che si
mostri
. Qui faccio
interrogare
la
donna
, ma essa mi
previene
gridando
: « Non posso, non posso. Non posso
lasciar
quelle
pratiche
di
scandalo
, non posso nemmeno
lasciare
quel
lusso
di una
moda
che
perverte
».
È così,
ahimè
, che nella
famiglia
o nel
comune
, nella
città
e nello
Stato
si
trovano
in
maggior
numero
i
cristiani
che si
scusano
con
dire
: « Non posso, non posso! ». Perché dunque non potete?
Rispondete
che è
difficile
, ma vi
aggiungo
: e la
grazia
di
Gesù
Cristo
la
contate
adunque per sì poco? Voi
replicate
che la
legge
del
Signore
è
giogo
duro
e che non si
adatta
alle vostre
spalle
. Sì! Allora è ben ch’io me ne
vada
:
lascierovvi
soli
. Ma non è
giusto
che al
confronto
vostro la
perda
all’
[I-32]
onore
Gesù
Cristo
.
Gesù
Cristo
ha
protestato
che la
legge
è tutta di
amore
, che il suo
giogo
è
soave
, che
leggiero
è il
peso
de’ suoi
comandamenti
50
.
Tacete
adunque, e se volete avere
senno
cambiate
discorso
.
Dite
più
tosto
: « Io voglio
essere
salvo e
beato
». Questo
disse
Tomaso
Moro
,
gran
cancelliere
del
re
d’
Inghilterra
.
Premeva
al
re
Arrigo
viii
che
Tomaso
seguisse
l’
esempio
dei
grandi
del
regno
che avevano
aiutato
a
scacciare
Gesù
dalle
chiese
e la
Vergine
benedetta
dai
santi
altari
. Perciò
ave
va
mandato
a
Tomaso
personaggi
ragguardevoli
, che
dapprima
con
bei
modi
e poi
colle
minaccie
inducessero
l’
animo
del
cancelliere
.
Per
ultimo
venne la
moglie
, con i
capelli
disciolti
e
tenendo
per
mano
due
figliuoletti
desolati
. Ma
Tomaso
: « Che vuoi tu dunque da me? E che mi
prometti
di
bene
, se io ti
accondiscendo
? ».
[I-33]
Ed ella a lui: «
Piegati
al
volere
del
re
, che tu puoi tuttavia
godere
venticinque
anni
di
vita
». Ma
Tomaso
infuriò
e
respingendola
da sé
gridò
: «
Va
, che sei una
mercantessa
|...|
51
. Per
venticinque
anni
di
vita
temporale
perdere
i
secoli
eterni
della
vita
di
paradiso
». Sì
dicendo
,
Tomaso
ribaciò
le sue
catene
e
gridò
alto
: « Voglio
salvarmi
, voglio
salvarmi
ad
- 837 -
ogni
costo
. Venga
pure
il
re
, vengano tutti i
carnefici
, non li
temo
, giacché io voglio
salvarmi
».
Avete
inteso
, o
cristiani
?
Ripetetelo
anche voi: « Io voglio
essere
|...| e voglio
52
salvarmi
l’
anima
». O
diversamente
voi siete
dannati
, malgrado che
Dio
con tanta
forza
di
volontà
desideri
il vostro
bene
.
O
Signore
, eccoci
abbattuti
e
vinti
ai vostri
piedi
. Non
sappiamo
più che
dirvi
, se non che voi siete
grande
nella
bontà
,
immenso
nella
misericordia
53
. Ah, non
passate
senza
benedirci
ancor
[I-34]
di
cuore
, noi
detestiamo
le
pazzie
della
gioventù
, le
stoltezze
della
vita
!
Troppo
tardi
vi abbiamo
conosciuto
, o
bontà
infinita
54
, ma da qui innanzi, come voi nel vostro
infinito
amore
andate
sospirando
: « Io voglio
salvi
tutti, voglio tutti
salvi
», così noi faremo
eco
a quella
voce
benedetta
rispondendo
con
plauso
unanime
: « E noi per
piacere
a voi, o
Dio
, vogliamo
salvarci
, vogliamo
essere
con voi
beati
in
cielo
».
Sia
lodato
Gesù
Cristo
‹
R
iflessi
›
55
Dio
vuol
salvi
tutti.
1.
1.
Amor
di
Dio
nella
creazione
.
2.
Creazione
di
sette
dì
.
Entusiasmo
di
Dio
nella
creazione
.
3.
Tenerezze
di
Dio
nella
creazion
del
corpo
.
4.
Facoltà
,
intelletto
,
memoria
,
volontà
,
ingegno
,
salute
,
eccetera
.
- 838 -
5. E
doni
di
grazia
,
Sacramenti
,
[I-35]
inspirazioni
,
Chiesa
,
angeli
.
6.
Grazia
di
Dio
in
richiamare
i
peccatori
:
sospende
e
invoca
.
7. E coi
tepidi
e coi
giusti
.
8. E
pone
armi
per
combattere
la
superbia
, la
lussuria
, la
avarizia
.
9. E
manda
ineffabili
consolazioni
a chi
opera
il
bene
.
2.
10.
Pure
molti
gridano
: « Non posso... Non posso ».
11
.
Tomaso
Moro
.
12.
Ferma
volontà
e
invocazione
a
Dio
.
p. 829
28
1
Tm
2, 4.
29
Nell’
ed.
1934
,
p.
16: «
Vide
potersi
comunicare
a
schiere
infinite
di
figli
».
p. 830
30
Originale
:
ispiragli
.
31
Cfr.
Sal
92(91), 6.
32
Gen
1, 3.
33
Originale
:
noi
.
34
Cfr.
Gen
1,
7s
.
35
Sir
16, 18.
p. 831
36
Cfr.
Gen
1, 25.
37
Gen
1, 26.
38
Cfr.
Gen
2, 7.
39
Sal
8, 6.
p. 832
40
Originale
:
Paolo
.
41
2
Pt
1, 4.
42
Sal
82(81), 6.
43
Nell’
ed.
1934
,
p.
20: « tu con lei ».
44
Nell’
ed.
1934
,
p.
20: « di
continuo
amore
».
p. 833
45
Cfr.
1
Tm
2, 4.
46
Cfr.
Ger
31, 3.
47
Cfr.
Ez
33,
11
.
p. 834
48
Originale
:
è
.
p. 835
49
Cfr.
Es 3, 8.
p. 836
50
Cfr.
Mt
11
, 30.
51
Nell’
ed.
1934
,
p.
27: « una
trista
mercantessa
».
p. 837
52
Nell’
ed.
1934
,
p.
27: « Io voglio
essere
salvo, io voglio ».
53
Cfr.
Ef
2, 4.
54
Cfr.
A
urelio
A
gostino
,
Confessioni
,
x
, 27.
55
Il
testo
dei
Riflessi
è
autografo
di
Luigi
Guanella
;
cfr.
inoltre
pp.
>
943
-
944
.
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