Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (II corso)
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IL PANE DELL'ANIMA SECONDO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE

Evangelio della domenica decima seconda dopo Pentecoste Chi è caro a Dio?

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Evangelio della domenica decima seconda

dopo Pentecoste

Chi è caro a Dio?

  1. [291]Noi volgiamo lo sguardo agli apostoli che hanno sparso il Vangelo a tutta la terra, ai santi martiri che l'hanno bagnata del proprio sangue. Guardiamo ai confessori, i quali sonosi macerati nelle penitenze, e ai vergini puri, i quali non macchiarono per un momento la battesimale innocenza. In scorgere questi santi del Signore più di uno può esser tentato a dire: "Com'è possibile che mi faccia santo io, il quale non sono atto a compiere una di quelle imprese forti che è di predicare e di far miracoli?". E vi rispondo: dove apprendeste che per esser santi sia uopo compier sol opere portentose? Basta farne delle minute e farle bene.

  Il pontefice Pio ix guardò alle opere del giovine Giovanni Berkmans. Scorse che tessé una serie di opere minute bensì,

- 561 -ma diligenti ed esatte nel loro genere. Disse dunque Pio ix: "Non è dubbio, Giovanni Berkmans è un santo del Signore. [292]Non è dubbio, perché fu al sommo diligente in compiere i piccoli esercizii del suo ministero". Ed or vi domando: chi è caro al Signore? E vi rispondo: gli sono cari a Dio tutti quelli che l'amano. Amiamo Dio adunque e saremo santi.

  Quest'è che ci insinua l'odierno Evangelo: "Beati -- diceva il divin Salvatore -- beati voi i quali vedete cose che altri non videro e udite discorsi che altri non ascoltarono". Allora uscì fuori un legisperito a dirgli: "Maestro ottimo, che ho io dunque a fare per aver la vita eterna?". E Gesù a lui: "Nella Legge che cosa è scritto?". Quegli rispose: "Amerai il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e il prossimo tuo come te stesso". Dissegli Gesù: "Hai risposto saggiamente. Fa così e vivrai"138.

  Non è dunque dubbio di sorta. Amiamo il Signore e saremo da Dio amati. Troviamo in Sofonia: "Tacerà il Signore nella dilezione sua, esulterà sopra te nella lode"139. Consideriamo subito come l'amore e la lode danno gloria a Dio. Chi dunque sarà caro al Signore? Tutti quelli che l'amano e che lo benedicono.

  2. Proponiamo un caso non raro ad avvenire nella famiglia. Molti figli si sforzano per lavorare e molti compiono imprese di [293]negozio, di industria, ovvero di studio. Ma fra tutti ha il beniamino, che è l'ultimo nato. Questi è ancor giovinetto e per vero non è abile ad eguagliare i lavori che eseguiscono gli altri. Però più degli altri ama il proprio genitore. Oh quando gli occhi del fanciullo si scontrano negli occhi del padre, quanta tenerezza! E quando il giovincello possa prestar un'opera di aiuto al genitore, come vi accorre con ansia! Ben lascia scorgere che se le forze potessero in fare come il cuore in desiderare, subito riempirebbe di prosperità la casa paterna. Il padre, che tutto osserva, non è dubbio che non ami

- 562 -il tenero giovine a preferenza di tutti gli altri. Così lo ama, così lo ama!

  Il Signore ama più quelli che maggiormente l'amano. Egli non bada alla qualità delle opere, come al cuore con cui si fanno. Nemmen bada che uno per lo passato l'abbia comeches<s>ia offeso. In questo momento se costui l'ama più di un altro, Iddio subito prende ad amar lui sovra qualsiasi che non gli presti eguale attenzione. Verissimo è dunque che chi ama è caro a Dio. Chi dunque è più caro a Dio? Non è dubbio: son più cari quelli che non potendo tuttavia compiere imprese di alto [294]portento, desiderano con tutto l'affetto di eseguirne assai. Questi sono più cari al Signore.

  3. Rapportiamoci ancora in seno alla famiglia naturale140 e domandiamo: chi è caro al padre? Sentiamo risponderci: il figlio che loda il governo del padre, che ne esalta la bontà, la giustizia, la misericordia, la previdenza, quelli certamente è assai caro al genitore. E nella famiglia cristiana io interrogo: chi è caro a Dio? E mi rispondono in coro gli angeli del cielo e i giusti della terra: "Sono carissimi quelli che lodano il governo e la provvidenza del Signore, che ne esaltano i suoi attributi". Trovarsi sotto alla sferza di molte sofferenze e poi tacere. Essere ammalati di corpo e tribolati di spirito, a guisa del desolato Giobbe, eppur dire: "Si faccia la vostra volontà, o Signore". Piace a Dio chi gli dice: "So che voi siete giusto e che mi retribuirete un ".

  Avviene talora che un padre per esperimentare l'affetto del figlio lo venga percotendo con amorevole industria. Il figlio guarda pietoso al padre come cagnolino fedele che grida pietà dal padrone. A questo punto si intenerisce il padre e manda giù a stille lagrime dagli occhi. Oh [295]come con tenerezza divina il Signore guarda a' suoi tribolati quaggiù! Che dite, che dite? Sostenete pure di buon animo, che sarete tanto più cari a Dio.

  4. Amare Iddio e lodarlo nelle sue opere, quest'è dunque tutta l'opera del cristiano. E se egli adempia rettamente a

- 563 -questo ufficio, beato lui! In cielo che fanno gli angeli? Amano Iddio e lo benedicono. E sulla terra che fanno i giusti che si preparano per ascendere in alto? Amano il Signore e lo benedicono. Ed ha questa differenza altresì fra i santi del cielo e fra i giusti della terra, che mentre i beati lodano Dio in eccesso di giubilo e per una dolce necessità, i fedeli in terra lodano Dio ancora nel colmo del patimento, eppure lo lodano perché son liberi di farlo. Lodano perciò Iddio con merito alto.

  Di questo modo sonosi santificate tante anime nel Vecchio Testamento. Anna medesima non si è perfezionata con amar Dio nello interno di sé e con lodarlo, quando si vide in un abisso di confusione e di povertà? Lei discendente dal re Davide eppur povera, lei sposa a Gioachino e tuttavia sterile in tempo nel quale non aver figli era giudicato obbrobrio e castigo di grave delitto![296] Pure amò e lodonne il Signore.   Non dico quante anime siensi poi salvate nel Cristianesimo. Certamente tutti quelli che raggiunsero la salute eterna sono passati da questa vita amando Dio e lodandolo. Qual conforto, o cristiani! Anime semplici possono sì facilmente raggiungere un colmo di felicità eterna. Amiamo Dio e lodiamolo in terra, che presto l'amar Dio e lodarlo formerà la beatitudine nostra nel santo paradiso.

Riflessi

  1. Caro a Dio è colui che l'ama e che lo loda.

  2. Chi dei figli è più caro al genitore?... È il giovinetto che più l'ama.

  3. Chi più caro a Dio?... Il cristiano che maggiormente lo loda all'atto della tribolazione.

  4. Così i cristiani crescono cari al Signore, così si fanno santi.





p. 561
138 Cfr. Lc 10, 23-28.



139 Sof 3, 17.



p. 562
140 Nell'originale: cristiana.



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