Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (II corso)
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IL PANE DELL'ANIMA SECONDO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE

Evangelio della domenica vigesima seconda dopo Pentecoste La politica del Machiavelli nel secolo decimo nono

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Evangelio della domenica vigesima seconda

dopo Pentecoste

La politica del Machiavelli172 nel secolo decimo nono

  1. [360]Pio ix, quella veneranda figura che copriva di sua maestà tutta la terra, scorgeva la politica degli inganni, dei tradimenti, delle simulazioni e dolevasi in cuor suo. Intanto elevava la sua maestosa fronte al cielo, l'abbassava alla terra e diceva: "Se i reggitori del secolo hanno la loro politica, anch'io ho la mia". Ed elevando gli occhi in alto diceva: "Padre nostro, che siete ne' cieli" con quel che segue. Conchiudeva poi con dire: "State sicuri, con questa politica io trionferò degli avversari della fede".

  I manipolatori della politica traditrice hanno imparato alla scuola degli scribi e dei farisei. Questi usavano tutte le arti per tirare in inganno il divin Salvatore. In questo momento

- 599 -medesimo san Matteo riferisce cose crude della finzione di quegli ipocriti: "Volevano i farisei sorprendere nel discorso Gesù. A tale scopo gli inviano loro discepoli con degli erodiani [361]per dirgli173: Maestro, sappiamo che siete verace, che ammaestrate nella via di Dio con verità, che non vi curate di veruno perché non guardate alla persona degli uomini; diteci dunque, che vi sembra?, è lecito o no dare il censo a Cesare? Conosciuta Gesù la loro nequizia, disse: A che mi tentate, o ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. Gesù disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Allora egli soggiunse: Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio"174.

  Così il divin Salvatore confuse il discorso infinto di quella setta di gente. I simulatori oh come sono odiosi al cospetto del Signore! Dice il santo Giobbe: "I simulatori e gli scaltri provocano l'ira di Dio, né grideranno quando sieno stati vinti"175. Consideriamola parte a parte questa massima del pio re e sappiamo valercene per buona regola della vita nostra.

  2. Il più increscevole vivere quaggiù è in mezzo alla gente infinta. Quando voi versate il vostro cuore per averne conforto e che il presunto amico vi versa [362]entro il veleno del tradimento... ahi, crudo mondo, perché tardi ti ho conosciuto! Eppure ne hanno tanti di simulatori e di scaltri! Simulatori sono quelli che hanno vizii detestabili di mal costume, di massime corrotte, eppur che sanno mostrarsi tali quando è il momento, e in altro tempo che sanno coprire con arte sopraf<f>ina le proprie iniquità. Se a voi accadesse di viaggiare tutta notte con un animale che credete un cane fedele e che poi scorgete essere un leone sanguinario, uh che orrore sarebbe il vostro!

  Ed ha altri che sono scaltrissimi in fingere di possedere molte virtù. Figurano in mezzo alla società onesti, benché non frequentino la religione. Sanno comparire benefici, benché

- 600 -sieno rapaci e usurai. Sanno comparire padri e benefattori, benché sieno tiranni e carnefici. Gente cosiffatta si trova pur troppo fra i cristiani di oggidì. Che vi sembra? Oh come in pensarvi sale il sangue alla fronte! Questi son tutti di una politica trista che è maledetta da Dio, anatemizzata dalla Chiesa del divin Salvatore.

  3. Osserviamo meglio la condotta di questi iniqui. Accade non raro che riesca [363]loro impossibile coprire una mancanza assai grave di furto, di calunnia, di soperchieria. Allora se ne scusano con ragioni così speciose che vi inducono a compatirli come sfortunati, a compassionarli come innocenti traditi. Dopo un fallo enorme di ingiustizia e di egoismo turpe, son poi scaltri in elargire qualche soldo di beneficenza. E qui danno fiato alle trombe e ne fanno risuonare la voce a tutte le parti. Amplificano quel minimo atto di virtù come un'azione eroica. Dicono a parole di voler moltiplicare lo zelo per il bene pubblico. Intanto emettono programmi e stampano discorsi di progresso e muovono le turbe ad acclamarli salvatori e santi nella società.

  Al confronto di questa mala bestia sta la cara semplicità dei cristiani. Ma questa virtù, che è pur sì cara a Dio, è vilipesa e maltrattata in mille modi dagli uomini. Povera semplicità! La meschinella è sbandita dalla faccia della terra. Rimane brutta e confusa in se medesima. Volge gli occhi angosciosi al cielo e dice: "O Signore, ché mi lasciate più a lungo in una terra di corruzione?"

  4. Iddio pietoso si muove poi spesso a giustificare le grida dell'innocente. Son [364]troppo iniqui gli infinti ipocriti! Che direste se in casa vostra fosse entrato uno a vendervi merce falsa e con bilancie false? E se nel vostro paese, in pro delle vostre campagne o dei vostri bestiami, uno a vece di darvi rimedi ottimi vi avesse porto veleni mortiferi, che non fareste contro l'assassino?...

  La legge punisce col massimo dei rigori i falsificatori delle monete. Molto più quando le monete che si adulterano son del metallo più prezioso che è l'oro. Ed or non è di vena preziosissima la virtù di semplicità e di umiltà cristiana?... Ma i mondani la corrompono, la adulterano, la convertono in

- 601 -veleno perniciosissimo. Cielo! Che saremo costretti <a> vedere un ?

  Buon Dio, datemi lume a discernere fra tanta ignoranza e in mezzo a tanta malizia degli uomini! Concedeteci pazienza per non perdere una preziosa corona di merito. Lo comprendiamo, voi siete giusto, o Signore; spesse volte quaggiù precipitate in questa176 nell'abisso della confusione ancor questi soperchiatori scaltri. Lo vediamo con quei due occhi che abbiamo in fronte. Molti si trovano che dall'alto di un ministero sono caduti sbugiardati. Molti si trovano che dalla comune <condizione> di un ufficio furono avviliti177 quando [365]alla piazza, quando alla carcere. Ma noi non domanderemo mai al Signore che castighi e che perda gli empi. Pregheremo assiduamente pace a noi, misericordia a tutto il mondo!

  5. Iddio buono ci conceda pur questa misericordia. Ma si tratta qui di misericordia alta. Vuolsi un prodigio di misericordia. Quante suppliche voglionsi per ottenere un miracolo straordinario di pietà! Ma raro è che i simulatori ipocriti se ne rendano meritevoli. I tristi sono stati troppo maligni in coprirsi. Già voi non la perdonate ad un ladrone che con violenza entra a rubare le sostanze di vostra casa. Pensate poi se il maligno siasi finto amico e che con ciò vi abbia meglio ridotti alla povertà estrema. I simulatori che con politica infame raggirano il mondo sono i traditori della società, sono i carnefici delle anime. Hanno nel loro cuore la malizia di tutti i vizii. Difficile è scacciare da un cuore gli spiriti maligni, quando in quello sonosi collocati come in una fortezza ben custodita una legione di demoni potenti. Per questo raro è che si convertano gli ipocriti. Se sono balzati dall'alto nel fango, si corruc<c>iano ma non si convertono. Quando [366]sono puniti o da malattia o forse dalla carcere stessa, non si emendano ma imperversano. Che rimane infrattanto? Guai e minaccie ai simulatori scaltri! Guai e minaccie agli incauti che si lasciano dai tristi avviluppare! Oh quante minaccie, oh quanti guai in pieno secolo decimonono!

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Riflessi

  1. La politica del Machiavelli178 nel secolo decimonono.

  2. Gli ingannatori infinti.

  3. Loro astuzie più raffinate.

  4. Spesso son puniti da Dio ancor quaggiù.

  5. Ma i tristi non si ravvedono mai.





p. 598
172 Nell'originale: Macchiavelli.



p. 599
173 Nell'originale: dir loro.



174 Mt 22, 15-21.



175 Gb 36, 13.



p. 601
176 Espressione desueta per improvvisamente.



177 Nell'originale: avvolti.



p. 602
178 Nell'originale: Macchiavelli.



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