Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (III corso)
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IL PANE DELL'ANIMA TERZO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE

Evangelio della domenica seconda di Avvento Nella via aprite gli occhi

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Evangelio della domenica seconda

di Avvento

Nella via aprite gli occhi

  1. [16]Gli ebrei erano stanchissimi in aspettare la guida celeste che doveva condurli salvi al paradiso, quando nel deserto scorsero una figura che in abito d'uomo conduceva una vita da angelo, nella città scorsero un personaggio taumaturgo il quale guariva le malattie, risuscitava i morti e predicava una dottrina celeste. Molti si affollano intorno a Giovanni e questi, udendo di quell'operatore di prodigi, manda un'ambasciata de' suoi per dirgli: "Siete voi il Messia salvatore o dobbiamo aspettarne altri?". Gesù si trovava in mezzo ad una folla di gente che ammaestrava. Tolse dunque a guarire infermi ed a compiere più altri prodigi, e poi rivolto a loro disse: "Or avete veduto; riferite a Giovanni ciò che avete inteso". Quelli partironsi. [17]Il divin Salvatore si rivolse allora alle turbe per dir loro: "Quando andaste al deserto per sentir Giovanni, che trovaste voi? Una canna sbattuta dal vento, ovvero un uomo vestito mollemente? In vedere Giovanni voi avete scorto un profeta e più che un profeta, un angelo che prepara la via al Salvatore"6.

  Fratelli miei, ci incamminiamo tutti verso il paradiso. Mentre siamo nella via, tendiamo gli occhi alla strada che percorriamo. Nella via sono pericoli da evitare, sono eccitamenti a prendere. Diceva il reale Salmista: "I miei occhi son sempre rivolti al Signore, poiché egli strapperà dal laccio i piedi miei"7. Siamo nella via, chi ci salva dai pericoli? Chi ci porge incoraggiamento? Il Signore, il Signore! Apriamo gli occhi nella via nostra. Guardiamo in alto a chi ci salva.

  2. Siamo in una strada, lunga, pericolosa, intricata; vi sono pericoli di caduta ad ogni piè sospinto. Vi sono pericoli di

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  3. E qui badate alle attenzioni che usa [13]un servo verso al padrone suo. Paolino vescovo di Nola non sapendo più che fare per liberare i cristiani caduti in ischiavitù, si costituì egli medesimo prigioniero per salvare il figlio di una vedovella. Stando , usava attenzione squisita per intendere tutte le brame del proprio padrone. Levavasi per tempissimo e disposto un mazzo olezzante di fiori recavali con affetto al padron suo, perché di buon mattino ne prendesse soddisfazione. Un bel si fa il principe ad interrogarlo: "Chi siete voi". Rispose Paolino: "Sono un vescovo d'Italia". "Ebbene -- aggiunse l'altro -- io vi strappo da queste fatiche, da questi pericoli. Ritornate pure all'Italia vostra ed alla vostra diocesi".

  Per inchinare il Signore di aver misericordia di noi, dobbiamo tener l'occhio intento a lui sempre e considerare qual cosa meglio egli brami da noi. Studiamo le inclinazioni del cuore di Gesù, ponderiamo gli attributi santissimi dell'Onnipotente, e intanto concepiamo nella mente quei pensieri che sappiamo meglio aggradirgli. Con le mani impieghiamoci in quelle opere che maggiormente sappiamo piacergli.

  4. Poi dobbiamo tener dietro allo esempio [14]di Gesù Cristo. Quale onore l'accompagnare il sovrano del paradiso! Noi lo possiamo accompagnare nella capanna di Betlemme e nel viaggio di Egitto. Lo possiamo accompagnare nella officina di Nazaret e poi anche sui campi di predicazione in Giudea e nella Galilea, tutti lo possiamo accompagnare da Gerusalemme al Calvario.

  A tale scopo si richiedono due condizioni; anzitutto dobbiamo con la mente nostra pensare: che cosa farebbe Gesù Cristo in questo momento che io parlo e che opero? Poi dobbiamo prestar attenzione a compiere con diligenza quegli uffici che Dio intende da noi.

- 620 -  5. Intanto che facciamo questo, preghiamo Dio ed egli ci esaudirà. Un servo, che abbisogna dal proprio padrone? Specialmente ha bisogno di chiedergli scusa delle mancanze commesse, ha bisogno di supplicarlo che gli conceda l'aiuto suo nei bisogni della vita e che lo scampi dai pericoli. Finalmente dovere del servo è di prestar all'ottimo padrone tutti quei segni di gratitudine che gli sono possibili.

  Questo medesimo faremo noi. Accompagnare Gesù Cristo e intanto chiedergli scusa e impetrar l'aiuto suo, lo scampo [15]dei pericoli, non è vantaggiosa cosa? Eppoi proferire di cuore discorsi di affetto e di ringraziamento non è già ufficio carissimo? Seguitiamo a far così e saremo fedeli servi del Signor nostro.

  6. Iddio buono poi ci strapperà da ogni pericolo. Pericolo per noi è quello di fallare la strada, ma se obbediamo al Signore egli ci manderà perfino un angelo, se di tanto fa d'uopo, come mandollo ogni volta <che> bisognò a Bernardo. Viaggieremo dunque sicuri; abbiamo bisogno di lena nel cammino e questa l'acquistiamo mercé l'esempio di Gesù Cristo che ci precede. Chi può guardare al divin Salvatore che si incammina da gigante, e poi raccorciare i passi nella via del bene? In affrettarci abbiamo bisogno di essere scampati da ogni insidia di avversario. Questo l'otteniamo con supplicare. Un figlio ovvero un servo che geme, è di subito soccorso dal genitore o dal padrone; oh quanto più sollecito ci scampa il Signore dai molteplici pericoli da cui siamo circondati!

  Guardate a Luigi Gonzaga; egli in mezzo ad una corte di gaudenti, egli fra soldati bestemmiatori, egli circondato da compagni e da parenti che adoperano ogni sforzo per dissuaderlo a servire Dio [16]con perfezione; Luigi insidiato talvolta dal furor del fuoco, tal altra dallo infuriare delle acque. Nondimeno egli vince i parenti, si ride dei compagni, egli calpesta le mollezze della vita e ottiene quello che volle ad ogni costo per sé, l'ingresso ad una religione di perfezione e in quella la santificazione propria.

  Così dobbiamo santificarci noi medesimi. Il mezzo è sì facile, come vi dissi fin qui. Basta, in viaggiare, aprire gli occhi e guardare al Signor nostro.

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Riflessi

  1. Nella via aprite gli occhi.

  2. Siamo nella strada che da terra conduce al paradiso.

  3. Scorgiamo quel meglio di lavoro o di cammino che Dio desidera da noi.

  4. Intanto operiamo con rettitudine, così come Gesù Cristo ce ne porge esempio.

  5. In viaggiare domandiamo a Dio ciò che ci abbisogna.

  6.  Il Signore esaudirà e ci scamperà da tutti i pericoli.





p. 618
6 Cfr. Mt 11, 2-10.



7 Sal 25(24), 15.



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