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IL PANE DELL'ANIMA TERZO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE Evangelio della domenica sesta dopo l'Epifania Volere è potere |
Evangelio della domenica sesta
1. [72]Gli uomini del secolo lodano non poco quegli illustri i quali, perché il vollero tenacemente, crebbero rinomati nel lustro delle arti o delle lettere, della filosofia ovvero della politica. Gli uomini della religione poi non sol lodano, ma esaltano quei loro fratelli diletti i quali, aderendo intimamente a Dio, hanno potuto crescere illustri nella Chiesa del Signore, provvidenziali nella santità dei cristiani. L'apostolo san Paolo
- 653 -che fu sì ardito nelle sue imprese diceva: "Io posso tutto in colui che mi conforta"42.
E nello odierno Evangelo leggiamo quanto segue: "Gesù espose alle turbe una parabola dicendo: Il regno de' cieli è simile al grano di senapa che un uomo seminò nel suo campo. Questo grano invero è il più piccolo di tutti i semi, ma quando è cresciuto e sviluppato, è la maggior delle piante e diviene un albero così grande che gli uccelli dell'aria vengono a riposare tra' suoi rami. Disse [73]loro un'altra parabola: Il regno de' cieli è simile al lievito che una donna mette in tre misure di farina finché tutta sia fermentata.
Gesù disse tutte queste cose alle turbe in parabole e senza parabole non parlava loro, perché si avverasse quello che disse il profeta: Aprirò la mia bocca in parabole e manifesterò cose occulte fin dal principio del mondo"43.
Eccovi ancora nel santo Evangelo due parabole carissime che provano quanto possa l'uomo cristiano nella Chiesa di Gesù Cristo. Un piccolo seme di bene si sviluppa in albero di buone opere; un pugno di fermento in buon esempio prepara una massa di pane, che è la moltitudine dei fedeli che si dispongono ad entrare in paradiso. Ben altra è la fortuna nostra in <confronto a> quella dei seguaci del secolo. Noi sì lo possiamo dire che il volere è il potere. Con la grazia di Dio il cristiano tutto può. Vediamolo pure con pienezza di ragionamento.
2. Abbiamo veduto semplici pescatori diventare apostoli e gente del volgo a convertire il mondo pagano alla sequela di Gesù Cristo. Abbiamo scorto semplici fanciulli e modeste verginelle stancare la potenza [74]e la fierezza dei tiranni di Roma. Abbiamo scorto semplici contadinelli crescere al pontificato e far tremare tutti gli iniqui. Abbiamo veduto donnicciole del volgo essere cercate di aiuto e di consiglio dai principi e dai pontefici.
E poi meravigliatevi che l'apostolo Paolo dicesse: "Omnia
- 654 -possum in eo qui me confortat". Iddio è padre nostro ed è l'onnipotente. Che non può un figliuol dabbene quando sia congiunto all'affetto dell'ottimo genitore? Nel Cristianesimo il volere è potere. Con l'aiuto di Dio tutto si può. Aprite que' due occhi che avete in fronte. Girateli alla eletta dei poderosi che vi guardano per provvedervi e poi rifiutate di confidare maggiormente nella potenza e nella grazia dello Altissimo!
3. Appunto nel cielo poneva l'Apostolo il sostegno per operare. Quando lo Spirito si trasfuse in cuore agli apostoli, questi trovaronsi affatto mutati da timidi in coraggiosi, da ignoranti in sapienti. La virtù di Dio operò come un gigante, il quale con44 un pigmeo volendo muovere un monte, trasfonde in quello la forza [75]perché vi cooperi poi da parte sua.
Vi accennerò alcuni esempi. Mosè quand'era con il suo bastoncello a guidar le pecore del suo suocero Jetro, chi l'avrebbe detto che sarebbe diventato il salvator del suo popolo attraverso il Mar Rosso?... E chi avesse posto mente al giovinetto Davidde quando si trastullava al pascolo delle pecore, avrebbe egli detto: "Costui vincerà il gigante Golia e sarà poi re in Israello"?... Di Sansone nessuno previde la forza... di Gedeone o di Giosuè nessuno previde i miracoli. Scorgendoli giovinetti Elia ed Eliseo o Geremia od altri dei profeti, nessuno avrebbe detto che avrebbero con lo sguardo veduto ne' secoli avvenire, con la voce minacciato i perversi, con la destra castigati i potenti iniqui. Eppure il fecero perché Dio aiutolli. E quando poi anni addietro la madre di Giovan Maria Mastai Ferretti vedeva il suo figlioletto naufragar nella corrente ad anni sei e che lo scorgeva ad anni quindici giovinetto gramissimo nella salute e ad anni ventidue adulto apopletico, avrebbe<ro> la genitrice ed i parenti pensato che potesse un dì sedere sul trono pontificio? Eppure vi arrivò e fu pontefice grande, [76]pontefice angelico, fu pio per eccellenza nel costume, Pio ancora nel nome.
Sicché crediamolo e confortiamoci tutti. Chi ci deve aiutare
- 655 -è il Signore. Con l'aiuto di Dio il cristiano tutto può. Che se altri poterono cose magnifiche per tutto il mondo, non potremo noi ottenere maggiormente per eseguire con perfezione quell'opere tanto minori che son del nostro stato particolare e della semplice famiglia? Fratelli, ricordiamolo pure con santa esultanza: il volere dei cristiani è il potere. Il confine della potenza del cristiano sovrat<t>utto è segnato dalla forza e dalla grazia dell'Onnipotente.
4. Questa forza poi e questa grazia Iddio la concede in proporzione della cooperazion nostra. Un fanciulletto quando si affanna per rotolare un macigno e che appena lo sa muovere, presto è aiutato dal padre. Ma il genitore non si incomoderebbe se non vedesse nel figlioletto tanta voglia.
Anche qui accenno ad alcuni esempi. Teresa bramava tanto di riformare il suo ordine dei carmelitani. Quante preghiere volse a Dio e quanti sospiri amorevoli! Intanto oh come di cuore si procacciava [77]presso ai potenti della terra! In premio di questo buon volere Iddio accondiscese perché Teresa alfine ottenesse l'intento suo, che al certo era grandissimo.
Domenico voleva poter far cessare i gravissimi mali che affliggevano a' suoi dì la Chiesa, <causati da>i nemici della pace. Che fece egli? Non contento di sospirar col cuore, venne alla chiesa dinanzi alla immagine di Maria e disse: "Una delle due, o Vergine benedetta: aiutatemi per vincere i nemici della fede, od io dimorerò qui finché muoia". Questo sacrificio cordiale di Domenico piacque allo Altissimo e il pio religioso fu esaudito perché con la pratica del sacro rosario facesse scomparire gli eretici.
Ecco come un cuore ardente divien forte. Rivelò il Signore a più che un de' suoi fedeli servi: "Io dono il mio cuore al cristiano che mi regala il proprio". Voi dunque mi intendete. Se bramate far più cose a gloria del Signore, confidate in Dio e prestate dal canto vostro il meglio delle forze vostre.
5. A queste condizioni proverete l'effetto della divina grazia. Vi toccheranno vessazioni, torti, ingiurie a sostenere? Le [78]sosterrete di buon animo. Vi toccheranno stenti di fame, di sete, di caldo o di freddo? Con la grazia di Dio so
- 656 -sterrete ancor questo. Questo non sostennero uomini come voi, impastati di fragilità?
Ponete ad esempio Carlo Borromeo. Egli, di nobile condizione, di salute cagionevole, di complessione gracile, nondimeno sostenne fatiche di viaggi, di studio, di visite, di predicazione; sostenne fatiche di digiuni e di veglie e di sofferenze, finché come un'im<m>agine di dolore si incontrò in quella figura di spavento, la pestilenza nella città di Milano. Allora parve ringiovanire e operò tali cose e tante che la storia ha ben registrato come vere e che la mente d'uomo in credere sbalordisce, tanto i fatti dell'arcivescovo Borromeo sono prodigiosi di numero e di attività. Ed or chi interogasse l'intrepido, sentirebbesi rispondere: "Quale meraviglia?... L'uomo tutto può nel Signore che lo conforta".
Sicché, o cristiani miei, io sono ben persuaso di avervi porto un conforto non leggero nella carriera della vita. Credetelo per sempre: con l'aiuto di Dio il cristiano può quello che vuole. Con questo buon pensiero nella mente, accingiamoci tutti per eseguire quelle opere di [79]bene che in tempo assai tristo Iddio e la Chiesa di Gesù Cristo <a>spettano da ciascun di noi.
2. Nella Chiesa del Signore un meschinello può crescere illustre e benemerito della società cristiana.
4. Il cristiano vi pone la cooperazion sua.
5. Con questo solo poi vince tutte le difficoltà.