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IL PANE DELL'ANIMA TERZO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE Evangelio della domenica vigesima dopo Pentecoste Mercanti del tempo |
Evangelio della domenica vigesima
1. [318]Mercanti più rinomati si hanno fra gli uomini quelli che attendono per far acquisto di merci più preziose. Or fra quello che abbiamo quaggiù, senza dubbio pregiato è il tempo che Dio ci ha dato e che ci dona di presente. Valiamocene per nostro pro e saremo mercanti non solo illustri ma fortunati, lo che significa assai più. A questo ci guida l'esempio di quel regolo di cui ci parla l'odierno Evangelo. Udite pure non solo il senso ma il testo letterale, come descritto da san Giovanni.
"Era un regolo in Cafarnao, il quale aveva un figlio ammalato. Avendo costui inteso che Gesù era venuto dalla Giudea nella Galilea, si recò a lui e lo pregò che volesse andare a guarirgli il figliuolo che era moribondo. Gesù gli
- 789 -disse: Se non vedete miracoli e prodigi non credete. Risposegli il regolo: Vieni, Signore, prima che il mio figliuolo si muoia. Gli disse Gesù: Va, il tuo figliuolo vive. Il regolo prestò [319]fede alle parole dettegli da Gesù e partì. Ed essendo vicino a casa, gli si fecero incontro i servi e gli diedero nuova che il suo figliuolo viveva. Dimandò pertanto ad essi in che ora avesse cominciato a star meglio. E quelli risposero: Ieri all'ora settima lasciollo la febbre. Riconobbe pertanto il padre che quella era la stessa ora in cui Gesù gli aveva detto: Il tuo figliuolo vive, e credette egli e tutta la sua casa"148.
Nobilissimo quel padre <di> famiglia che, appena scorti i giorni pericolosi pel figlio, si affrettò per allontanare un pericolo! Sono tristi i giorni della vita nostra quaggiù. Dobbiamo passarli in mezzo a molti pericoli. Abbiamo ladroni che attentano per rubarci il meglio nostro in tempo che Dio ci lascia a penitenza ed a santificazione. Affrettiamoci <a> vedere per essere buoni mercanti del tempo nostro. Dice san Paolo: "Vedete come dovete cautamente camminare, non come insipienti ma come sapienti, redimendo il tempo perché i giorni sono cattivi"149.
2. Il Signore ai cristiani suoi ha dato quaggiù un luogo santo, casa dello Altissimo, tempio benedetto. In questo tempio tutti possono santificarsi, perché la chiesa [320]è il Calvario da cui scorrono150 tuttodì i meriti della passione e della morte di Gesù. Ma come nel Calvario, così nella chiesa si trova gente che viene per crocefiggere Gesù con gli scandali, con i sacrilegi, con le mire reissime, a mo' dei carnefici del divin Salvatore. Vengono altri che assistono poi con freddezza, come i curiosi ad uno spettacolo. Ed altri vengono per assistervi come si conviene, allo scopo di santificare se medesimi.
Figuratevi ora che come una chiesa benedetta, così è il tempo di questa vita. Dio ci ha collocato nel tempo di questa vita perché avessimo a santificarci. Ma come vi stanno gli
- 790 -uomini?... Ha di quelli che dimorano quaggiù iniquamente, allo scopo di peccare e di far peccare. Ha di quelli che stanno con indifferenza, applicandosi in ogni lavoro inutile e vanissimo. Finalmente si trovano, la Dio mercé, cristiani che impiegano con zelo ogni minuto di tempo per la gloria di Dio e per la perfezione dell'anima propria.
E noi a quale di queste tre classi di cristiani apparteniamo? Ricordiamo che stando nel tempo è come dimorare nella chiesa del Signore. In un [321]tempio santo il cristiano ottiene una delle due, cioè di essere santificato ovvero di aggravarsi con la iniquità di maggiori colpe.
3. Che abbiamo fatto dunque finora? Se la coscienza ci rimprovera o di avere impiegato male il tempo, ovvero di non averne profittato con vantaggio dovuto, ripariamo. Che fanno i pellegrini che sonosi smarriti nella via?... Con passo più veloce ritornano al sentiero abbandonato. E gli agricoltori che si avvedono d'aver dormito fino ad ora tarda all'ombra delle querce?... Si applicano con maggior sforzo al lavoro.
Così questi nello interesse di cose temporali e transitorie. Ed or che non dovremmo far di vantaggio noi nello interesse di cose spirituali ed eterne? Se abbiamo speso in peccato il tempo, deploriamo con quante lagrime bastano a ciò. Se abbiamo speso il tempo vanamente nelle sciocchezze mondane, ora poniamo attenzione con pregar più fervorosi, con esercitare più vigilanti opere di bene. Questo è ri<s>cattare il tempo perduto. Chi non s'adopera in ciò è un pazzo che non conosce l'error suo.
4. [322]Abbiamo detto che il tempo che si passa quaggiù è come le ore che da noi si passano in un tempio santo. Consideriamo ben bene. Tutto è santo quello che ci circonda: la chiesa, gli altari, le immagini sacre. Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento ci scorge per misurare ogni buon pensiero della mente, ogni pio affetto del cuore. Poi le persone dei buoni cristiani che confessano i loro peccati, che li piangono, che pregano, che porgono elemosine, che esempio di virtù, che eccitamento al ben fare!... Ma guardiamoci da quelli che in chiesa stanno oziosamente, che vi dimorano a scopo di peccato. Questi fanno le veci di Satana e sono suoi ministri. I
- 791 -pessimi cristiani sono forse da meno di quelli assassini che aspettano al varco per trucidare?...
Guardiamoci, guardiamoci. Assassini e tentatori son tutti quegli impedimenti che ci si frappongono per non impiegare santamente il tempo. Conversazioni peccaminose o trattenimenti inutili, perdite di tempo alla caccia, alle rappresentazioni, al fare inutile ed indifferente, ecco ciò che ci deve atterrire. Stiamo in guardia da questo come da un malevolo che ci insidia, [323]come da un ladrone che ci vuol togliere la vita.
5. Ma sovrat<t>utto guardiamoci dagli uomini, che sono o amici che vogliono farci perdere il tempo con i cicalecci, ovvero nemici e che ci fanno perdere il tempo con i litigi. Non avvezzatevi ai pettegolezzi. Non sareste mai cristiani di soda perfezione. Nemmeno state a perdere il tempo e la pace vostra quando vengono a dirvi qualche cosa contro, ovvero che ledono il vostro diritto nella roba. "Perde aliquid et redime tempus", dice Agostino. Meglio perdere qualche cosa di temporale per assicurarci tanto in più di quello che è spirituale ed eterno.
Siamo nella chiesa, casa del Signore. Per starvi con attenzione e gustare spirituali dolcezze si può ben sacrificare qualche guadagno temporale. In questa terra siamo nel tempo per santificarci. I beati lassù nel paradiso, se fossero mai capaci di desiderare qualche cosa, bramerebbero di ritornare in terra per aver tempo di amare maggiormente Iddio. E quegli infelici di laggiù, oh se potessero mai levarsi da quell'abisso di tormento per venire in terra altra volta a redimere [324]il loro tempo! Credete che mai ommetterebbero mezzo per impiegar meglio che possano ogni briciolo151 di tempo prezioso?
6. Ma il tempo che Dio ci dona è il presente che noi passiamo. Attendiamo per passarlo santamente di subito, perché di poi il tempo non è più. Di poi a questa vita è un punto solo, l'eternità beata ovvero l'eternità di dannazione sempiterna.
- 792 - Perciò badiamo ad evitare tutti quegli incontri funesti che in qualche modo possono concorrere per produrci danno nella perdita di tempo. Chi cammina cauto si dice sapiente che sa regolarsi. Chi non si guarda dai pericoli è uno stolto che nulla sa, è un fanciullo insipiente. Che dite pertanto? Operiamo tutti con prudenza questo interesse che preme sovra tutto. Teniamo cura del tempo che Dio ci ha dato. Il tempo è il tesoro più prezioso di tutti. Ci sia caro essere mercanti ben avveduti. Valiamoci di un tempo che ci è concesso a fine di guadagnarci il paradiso e Dio.
2. Nel tempo di questa terra siamo come [325]in un tempio, casa di Dio per santificarci.
3. Ripariamo allo impiego o cattivo o inutile che abbiamo fatto del tempo fin qui.
4. Guardiamoci dagli assassini del tempo nostro.
5. Perdiamo qualche cosa nei beni temporali, ma niente trascuriamo di un tempo che è prezioso a salvarci.
6. Camminiano cauti per isfuggire tutti gli incontri pericolosi.